lunedì, agosto 10, 2009

Un momento (profondo) di svago...

"L'anno 1866 fu contraddistinto da un avvenimento molto strano, un fatto inspiegato e inspiegabile che certamente nessuno ha dimenticato. Se ne parlava nei porti e nelle città di mare, nelle piazze delle città continentali, ma soprattutto ne furono colpiti i marinai: negozianti, armatori, capitani di navi, skippers e masters d'Europa e d'America, ufficiali della marina, militari di tutti i paesi, oltre ai governi dei vari Stati dei due continenti si occuparono col più grande interesse di questo fatto" (incipit da 20000 leghe sotto i mari di J.Verne)

Leggerezza, come la brezza del mare la sera sulla spiaggia. Leggerezza, come stare stesi su una dondolante amaca nel mezzo di un giardino. Leggerezza, come quando parli di tutto e di niente con la persona più cara nel centro di un piazzetta fronte mare. Leggerezza, come quando si stona tutti insieme ubriachi qualche canzonetta. Leggerezza, come quando si cerca una mano amata e la si trova affianco senza fatica e senza preoccupazioni. Leggerezza è la parola chiave di questo romanzo di Verne, il primo veramente fortunato di un autore prolifico e veramente visionario: avventura, stupore, onore, gentiluomini dentro un sottomarino, alla caccia del significato della loro esistenza, mentre provano a loro stessi le loro più profonde convinzioni. Ned, Consiglio e Pietro mi hanno regalato la leggerezza di cui avevo bisogno, ma il Capitano, il mio capitano, mi ha regalato piccole perle che solo un vecchio marinaio poteva sapere... sarà considerato un libro per ragazzi, un'avventura fantasiosa... sarà, ma io ho galleggiato nel mare infinito e senza padroni, guidato dalla saggezza di un capitano perfetto e misterioso... ci voleva questo giro nelle profondità del mare!

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