giovedì, dicembre 31, 2009

Canto di Capodanno

Salve, o madre degli dei, dai molti nomi, dalla bella prole;
salve, o Ecate, custode delle porte, di gran potenza;
ma anche a te salve, o Giano, progenitore, Zeus imperituro;
salve Zeus supremo;
rendete luminoso il cammino della mia vita,
colmo di beni, stornate i funesti morbi
dalle mie membra, e l'anima, che sulla terra delira,
traete in alto, purificata dalle iniziazioni che risvegliano la mente.

Vi supplico, tendetemi la mano, e le divine vie
mostratemi, ché le desidero; la luce preziosissima io voglio mirare,
onde m'è dato fuggire la turpitudine della fosca generazione.
Vi supplico, porgetemi la mano, e con i vostri soffi
me travagliata sospingete nel porto della pietà.

Salve, o madre degli dei, dai molti nomi, dalla bella prole;
salve, o Ecate, custode delle porte, di gran potenza; ma anche a te
salve, o Giano, progenitore, Zeus imperituro; salve Zeus supremo.
 
(Inno ad Ecate e a Giano di Proclo)

E così sia.

mercoledì, dicembre 30, 2009

Chi bbèn' attàcche, bbèn asciòjje.

Vulesse fa’ ‘revenì pe’ n’ora sole

lu tempe belle de la cuntentezze, quande pazzijavame a vola vola e te cupre’ de vasce e de carezze.

E vola, vola, vola, vola, vola e vola lu pavone, si tiè lu core bbone mo fammece arpruvà.

‘Na vote pe’ spegnà lu fazzulette, so’ state cundannate de vasciarte. Tu te scì fatte rosce e me scì ditte di ‘nginucchiarme prima e d’abbracciarte.

E vola, vola, vola, vola e vola la ciaramella, pe' n'ore cuscì belle vulesse sprufunnà.

Nà vota 'r'na pupuccia capricciosa, purtive trecci appese e lu fruntine, mo ti si fatte serie e vruvignose, ma ss'ucchie me turmente e me trascine.

E vola, vola, vola, vola e vola lu gallinacce, mo si ti guarde ‘n facce mi pare di sugnà.

Come li fiure nasce a primavere, l’ammore nasce da la citilanze. Marì, si mi vuò bbene e accome jere, né mi luvà stù sogne e sta speranze.

E vola, vola, vola, vola e vola lu cardille, nu vasce a pizzichille
né mi le può negà.


In certi giorni non c'è pioggia, imprevisti e fretta che reggano: certi giorni nascono belli e muoiono bellissimi, senza che niene e nessuno possano imperdilo.

mercoledì, dicembre 23, 2009

Shab-Yazda

Mithra imperatore dei mari e degli oceani, 
divulgatore dei venti e dei flussi, 
sovrano delle lingue di fuoco e madre della terra,
Tutto domina e tutto soggiace con grande dolcezza e fermezza.

Il Corvo

E' il primo grado iniziatico, simboleggiava la morte del neofita. Nella Persia antica era abitudine esporre cadaveri sulle torri funerarie perché fossero mangiati dai corvi. Il Corvo, come simbolo della morte, può anche essere visto su alcune carte dei tarocchi come la carta numero 13, invece della Morte. A questo punto il neofita muore e rinasce in un corso spirituale. Al neofita veniva assegnato un mantra da ripetere e i suoi peccati venivano lavati nell'acqua, con il battesimo.
Il neofita si desta dal lungo sonno in cui ha dormito per molti anni e si apre a una nuova esperienza che è quella della luce; apre le porte del suo io per spogliarsi ed entrare nudo nella luce.

Il grado del Corvo è sotto la protezione di Mercurio. Simboli che appartengono a questo grado: corvo, cadduceo, ariete, tartaruga, lira, vaso.

Il simbolo del corvo è presente sia nel mitreo di S. Prisca a Roma sia nel Mitreo delle Dura-Europo sull'Eufrate in Siria che in molti altri siti.

lunedì, dicembre 21, 2009

fare a pezzi l'anima

C'è qualcosa dentro di me
Che è sbagliato
E non ha limiti
E c'è qualcosa dentro di te
Che è sbagliato
E ci rende simili


E un bacio sporco sa
Spogliarmi il cuore dagli incubi
Un bacio sporco sa
Come un miliardo di uomini

Vieni a fare un giro dentro di me
O questo fuoco si consumerà da sé

E se una vita finisce qua
Quest'altra vita presto comincerà

Nel tuo letto la novità
E' fare a pezzi l'anima
Ma la violenza della stabilità
E' un modo di morire a metà


E un bacio sporco sa
Spogliarmi il cuore dai demoni
E c'è qualcosa dentro di noi
Che è sbagliato ma ci rende simili

Un bacio sporco sa
Come un milione di anime
E se una vita finisce qua
Quest'altra vita presto comincerà
So che puoi
Gettarmi via
Ma ciò che vuoi
Lo voglio anch'io

E' troppo, troppo presto
E' male
Le tue labbra sono nude
Sai che è solo il tempo
A rivelare la stagione
Vieni a fare un giro dentro di me
O questo fuoco si consumerà da sé
Un bacio sporco sa
Spogliarmi il cuore dagli incubi

Un bacio sporco sa
Come un miliardo di uomini
E anche tu hai qualcosa dentro di te
Che è sbagliato e ci rende simili

C'è qualcosa di nuovo per te
E' sbagliato perché non ha limiti
E anche tu hai qualcosa per me
E' sbagliato ma ci rende simili

E' sbagliato ma ci rende simili
E' sbagliato ma ci rende simili

(parole e musica degli Afterhours)

condannato a essere libero

"Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà quanto costa la mia libertà" (parole di Edoardo Bennato)

In questi giorni si fa gran parlare di libertà: di stampa, di opinione, di pensiero, di azione... ogni giornale e (immagino) ogni televisione stanno ragionando se e come sia possibile mantenere la libertà in un paese democratico: ma si interrogano su qualcosa che conoscono o solo su un'idea? Prima ancora di chiederci e di gridare al mondo di un'ipotetica libertà in pericolo, chiediamoci se quella che difendiamo è la vera e autentica libertà: anni di costrizioni di una società dai tre volti diabolici ci hanno intorpidito le menti e gli animi. E siamo arrivati al punto in cui non sappiamo veramente più cosa sia l'autentica libertà: liberi di urlare, liberi di essere quello che siamo, liberi di comprare quello che vogliamo. Ma cosa gridare, cosa essere e cosa volere lo hanno già deciso per noi: siamo come piccoli criceti ai quali vogliono rimpicciolire la gabbia e allora ci lamentiamo, perchè le sbarre così vicino ci danno fastidio... ma alla fine sempre e comunque per anni e anni abbiamo vissuto in una piccola e stupida gabbia, guardati a vista dai nostri padroni. Mi pare assai stupido gridare ora... e forse ormai anche inutile...

"Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo" (parole di Voltaire)

Voltaire, ma va a cagare!

venerdì, dicembre 18, 2009

per tutta la mia stanchezza e la mia mia guittezza...

Alle prese con una verde milonga
il musicista si diverte e si estenua...
E mi avrai verde milonga che sei stata scritta per me
per la mia sensibilità per le mie scarpe lucidate
per il mio tempo  per il mio gusto
per tutta la mia stanchezza e la mia mia guittezza.
Mi avrai verde milonga inquieta che mi strappi un sorriso
di tregua ad ogni accordo mentre mentre fai dannare le mie dita...
Io sono qui sono venuto a suonare sono venuto ad amare
e di nascosto a danzare...
e ammesso che la milonga fosse una canzone,
ebbene io, io l'ho svegliata e l'ho guidata a un ritmo più lento
così la milonga rivelava di se molto più,
molto più di quanto apparisse la sua origine d'Africa,
la sua eleganza di zebra, il suo essere di frontiera,
una verde frontiera...
una verde frontiera tra il suonare e l'amare,
verde spettacolo in corsa da inseguire...
da inseguire sempre, da inseguire ancora,
fino ai laghi bianchi del silenzio fin che Athaualpa
o qualche altro Dio non ti dica descansate niño,
che continuo io... ah... io sono qui,
sono venuto a suonare, sono venuto a danzare,
e di nascosto ad amare...

(parole e musica di Paolo Conte)

giovedì, dicembre 17, 2009

e allora, quando arriva la sera?

"È sorprendente notare quante volte la 'saggezza matura' somiglia alla stanchezza" (parole di Robert Anson Heinlein)

venerdì, dicembre 11, 2009

You are always thinking

All the thoughts you never see
You are always thinking
Brain is wide, the brain is deep
Oh, are you sinking?


Affogo sì... affogo, e non mi fermo: cado giù, ma il vortice è forte, bello e forte... che posso fare? ma soprattutto, voglio fare realmente qualcosa?

Feel the path of every day
Which road you taking?
Breathing hard, making hay
Yeah, this is living


Lo so, lo so: la vita è tutto qui. Respiro e cammino, cammino e respiro. Un passo, inspiro. Un passo, espiro. Non corro, cammino. E intanto solo aria nei polmoni. Per continuare, per resistere. Perchè la vita è solo questo: aria e passi.

Look for love in evidence
That you're worth keeping
Swallowed whole in negatives
It's so sad and sickening


Non ho niente da essere triste, nulla per sentirmi malato. Ogni cosa è davanti a me, dispiegata, chiara: a me lo è. Non servono parole, hai ragione. Scusa. Non servono azioni, ce ne sono tante. A volte è facile vedere solo al negativo, dove tutto appare in evidenza. Ma nel negativo si perdono dettagli e si acquistano solo visioni distorte. Hai ragione, scusa.

Feel the air up above
Oh, pool of blue sky
Fill the air up with love
All black with starlight


Nel buio ci sono le stelle e solo grazie al buio che ci fa paura possiamo vederle. Grazie quindi alle mie Stelle e grazie anche al mio Buio: l'aria è fredda, la senti al naso, la senti nella gola e ti brucia nei polmoni. Quando esce però porta via la rabbia, la stanchezza, l'odio per se stessi: lascia solo amore, dolce e caldo amore.

Feel the sky blanket you
With gems and rhinestones!!!
See the path cut by the moon
For you to walk on
For you to walk on...


Guardo il cielo e vedo ciò che non ho mai visto: riflesso infinitamente bello del divino che è in ognuno di noi... atto creativo del reale e sul reale... gemme che camminano, ridono e mangiano... e la pietra più preziosa che si riflette in me e io in lei: ogni cosa è al posto giusto. Il buio ci deve essere. Il buio è parte del gioco. Ogni cosa è parte di questo duro gioco.

Nothing left, nothing left
Nothing there, nothing here...
Nothing left, nothing left
Nothing there, nothing left...
Nothing left, nothing left
Nothing there, nothing here...


See the path cut by the moon
For you to walk on
See the waves on distant shores
Awaiting your arrival


C'è sempre un luogo dove arrivare, ma spesso ci siamo e non ce ne accorgiamo. Corriamo, non camminiamo. Annaspiamo, non respiriamo. Mi devo fermare, per poi riprendere a camminare. Mi devo calmare, per poi respirare. C'è sempre un luogo dove arrivare e uno per cui partire di nuovo. Siamo solo anime erranti.

Dream the dreams of other men
You'll be no one's rival
Dream the dreams of others then
You will be no one's rival
You will be no one's rival...


Sogno il sogno di altri. Partecipo ai progetti altrui, perchè per me non ce ne sono, per colpa e per destino. Nessun sogno se non il sogno del sogno altrui e vedere il suo viso che sorride: solo questo voglio. Un viso su tutti che sorride. Altro non c'è e non c'è bisogno che ci sia.

A distant time, a distant space
That's where we're living
A distant time, a distant place
So what ya giving?
What ya giving?

(tratto da Unthought Known dei Perl Jam)

giovedì, dicembre 10, 2009

fuori dalla mente

"Solo perché sei paranoico non significa che non ti stiano addosso" (parole di Kurt Cobain)

Nell'accezione più comune, per paranoia si intende una psicosi caratterizzata da un delirio cronico basato su un sistema di convinzioni a tema persecutorio non corrispondente alla realtà...

"La paranoia è un disturbo del significato" (parole di James Hillman) 

Paranoia non è un neologismo composto; il termine esisteva già in greco... παράνοια... fuori dalla mente...

"La paranoia è solo la realtà su una scala più sottile" (tratto da Strange Days)

Ma cosa c'è fuori dalla mente? Anzi, cosa c'è oltre la mente? Assolutamente nulla... tutto quello che esiste fuori c'è solo perchè esiste già dentro: di nuovo e sempre... nessuna realtà, solo infiniti atti creativi.

mercoledì, dicembre 02, 2009

giro giro tondo!

E rieccomi, di nuovo, sempre, al punto di partenza: mi pare di aver fatto il giro di boa... almeno 4 o 5 volte però!
Mamma mia che stanchezza: mi fermerò mai? Spero di sì... intanto, continuo a remare contro corrente, sperando che si alzi finalmente anche per me un po' di sano e amichevole vento...

"La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi" (parole di Luigi Pirandello)

martedì, dicembre 01, 2009

perchè tutti vogliamo solo qualcosa di bello...

Quello che vogliamo tutti in fondo è solo disegnarci di tutti i colori, essere qualcosa di bello e credere... credere che qualcuno creda in noi...

"I was down at the New Amsterdam staring at this yellow-haired girl

Mr. Jones strikes up a conversation with this black-haired flamenco dancer
She dances while his father plays guitar
She's suddenly beautiful
We all want something beautiful
I wish I was beautiful
So come dance this silence down through the morning
Cut Maria! Show me some of them Spanish dances
Pass me a bottle, Mr. Jones
Believe in me
Help me believe in anything
I want to be someone who believes

Mr. Jones and me tell each other fairy tales
Stare at the beautiful women
"She's looking at you. Ah, no, no, she's looking at me."
Smiling in the bright lights
Coming through in stereo
When everybody loves you, you can never be lonely

I will paint my picture
Paint myself in blue and red and black and gray
All of the beautiful colors are very very meaningful
Greg is my favorite color
I felt so symbolic yesterday
If I knew Picasso
I would buy myself a gray guitar and play

Mr. Jones and me look into the future
Stare at the beautiful women
"She's looking at you.
Uh, I don't think so. She's looking at me."
Standing in the spotlight
I bought myself a gray guitar
When everybody loves me, I will never be lonely

I want to be a lion
Everybody wants to pass as cats
We all want to be big big stars, but we got different reasons for that Believe in me because I don't believe in anything
and I want to be someone to believe

Mr. Jones and me stumbling through the barrio
Yeah we star at the beautiful women
"She's perfect for you, Man, there's got to be somebody for me."
I want to be Bob Dylan
Mr. Jones wishes he was someone just a little more funky
When everybody loves you, son, that's just about as funky as you can be

Mr. Jones and me staring at the video
When I look at the television, I want to see me staring right back at me
We all want to be big stars, but we don't know why and we don't know how
But when everybody loves me, I'm going to be just about as happy as can be
Mr. Jones and me, we're gonna be big stars..
(tratto da Mr Jones dei Counting Crows)

lunedì, novembre 30, 2009

riflessi di s(é)

Non esistiamo. Ormai è fuor di dubbio che non esistiamo nel modo in cui pensiamo di esistere. Siamo pura riflessione di noi stessi sugli altri e degli altri su di noi: uno specchio davanti ad uno specchio, cosa mostra? Un'infinità di vuoti che si richiamano l'uno con l'altro, l'uno nell'altro... ma alla fine, non v'è alcuna immagine: semplicemente non esistiamo.

"Mai credere né agli specchi né ai giornali" (parole di John Osborne)

Eppure possiamo trovare una qualche forma nell'infinità di immagini senza senso? Non saprei... forse sì, forse no... certo è che la domenica pomeriggio, da una certa ora in poi, qualche forma in questo inseguirsi di immagini riesco ancora a vederla... e non so se ridere o piangere.

"Sono certo che guardandomi allo specchio non vedrei nulla. La gente dice sempre che sono uno specchio, e se uno specchio si guarda allo specchio che cosa può trovarci?" (parole di Andy Warhol)

venerdì, novembre 27, 2009

Vi è un grado di falsità incallita, che si chiama coscienza pulita.

Trascinato dalla corrente, decisa ma gentile, di questo mare che è la vita di tutti noi: quante domande ci facciamo alle quali non diamo mai risposta? Le abbandoniamo, convinti di averle soddisfatte o, peggio, che sia solo stupide domande... che non valga la pena perdere tanto tempo, perchè in fondo, ma davvero in fondo, la vita è una sola e conviene viverla, piuttosto che pensarla.
Già, il pensiero, questo straordinario atto dell'uomo che permette di perdersi in se stesso e di pensare l'emozione piuttosto che viverla... di convincersi di vivere, di abbattere la coscienza, quella vera, che urla dentro... e di improgionarla in mille vite che non esistono, in mille speculazioni che non servono assolutamente a niente e a nessuno... mentre la vita scorre... mentre le persone cambiano...

"Tutti quelli che se ne vanno ti lasciano sempre addosso un po' di sé... È questo il segreto della memoria? Se è così allora mi sento più sicura perché so... che non sarò mai sola..." (tratto da La finestra di fronte)

lunedì, novembre 23, 2009

Year One

Non c'è niente da fare: se tieni a una cosa, anche se la fai da anni alla fine è sempre come la prima volta.
Sangue alla testa, mani che tremano, mille cose che non vanno, da sistemare, da incastrare, da tirare di nuovo su.
E' stato come costruire una casa: prima il progetto, poi le fondamenta e poi inizi a tirare su... alla fine sei contento solo per il fatto di avercela fatta, a tirare su una cosa che è tutta tua, coordinando, aggiustando, sbagliando ma arrivando alla fine.
Il piacere nei volti di chi guarda la casa è solo accessorio allora, perchè tutto era stato nella costruzione, nel tirare su i mattoni, con il sudore, questa volta quello vero misto a quello intellettuale.
E ti chiedi se ce l'avresti mai fatta da solo: e alla fine sai la risposta.
No. Da solo non ce l'avrei mai fatta e quindi grazie di cuore alla persona che anche questa volta, sorprendentemente e coraggiosamente, mi è stata vicina.
Nella casa hai creduto forse più di me.

"I sogni non svaniscono, finché le persone non li abbandonano" (parole di Phantom F. Harlock)

giovedì, novembre 19, 2009

Lettura interessante

"La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi" (parole di Luigi Pirandello)

lunedì, novembre 16, 2009

E basta!

"Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso" (parole di Luigi Pirandello)

venerdì, novembre 13, 2009

Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole

"Dio è il Silenzio, Dio è l'Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini" (parole di Jean-Paul Sartre)

Gestire le emozioni è come gestire il respiro: si inspira, si assapora l'aria e poi la si butta fuori. Guai a trattenersi troppo in una di queste 3 fasi, il corpo se ne accorge e non risponde bene e con le emozioni è la stessa cosa: cercare l'emozione, assaporarla con tutti i suoi effetti e poi lasciarla andare di nuovo nel mondo. Guai a trattenerla troppo l'emozione, sia essa amore, sia essa rabbia. Inspira, assapora ed espira. Uno. Due. Tre. Amen.

giovedì, novembre 12, 2009

Il suo silenzio era abbastanza eloquente.

"Si può entrare in contatto con le persone anche senza parlare. C'è un modo di entrare in contatto tra esseri umani più percettivo e affidabile della parola, fatto di sguardi, silenzi, gesti e messaggi ancora più sottili; è il modo in cui un essere umano nel suo intimo risponde al richiamo di un altro, quella silenziosa complicità che nel momento del pericolo dà alla muta domanda una risposta più inequivocabile di qualsiasi confessione o argomentazione, e il cui senso è semplicemente questo: io sono dalla tua parte, anch'io la penso così, condivido la tua preoccupazione, noi due siamo d'accordo..." (parole di Sándor Márai)

Chissà chi è che commenta in questi giorni il mio blog: immaginavo che qualcune anima persa lo leggesse, anzi, ne avevo la certezza. Ma addirittura qualcuno di queste anime ha deciso di proferire parola: speriamo non cerchi il dialogo..

"Il termine dialogo indica il confronto verbale tra due o più persone, mezzo utile per esprimere sentimenti diversi e discutere idee contrapposte"

No, sinceramente il dialogo ora non fa per me: grazie, ma preferisco i monologhi solitari.

martedì, novembre 10, 2009

Tutto era magnifico, paragonato al nulla.

"Siete ancora così sprofondato nella superstizione, così aggrappato a oscure fedi preistoriche, da creder nei fatti? Non vi fidate dell'intuizione?" (parole di Basil Grant)

Intuizione... alla fine è così che percepiamo il mondo che ci circonda: senza l'intuizione non potremmo essere consci di nulla, di nessun aspetto di quello che circonda. Intuiamo l'amicizia, l'amore, l'odio, la paura: non ne abbiamo una conoscenza razionale, ma ne abbiamo solo una quantomai certa intuizione. E questo ci basta a vivere come uomini, anzi ritengo che se qualcuno ci spiegasse un solo aspetto intuito della realtà non saremmo affatto contenti...
Intuizione... è proprio un'intuizione ciò che più ci terrorizza: l'intuizione del nulla, Ci fa tremare, ci fa scappare, ci fa una paura tremenda... di questa intuizione non ci fidiamo, forse a ragione, forse a torto. Ma è certo che solo grazie ad essa riempiamo la nostra vita di qualsiasi cosa: l'intuizione del nulla ci fa riempire la nostra esistenza... non è buffo?

"Il mondo non morirà mai di fame per la mancanza di meraviglie, quanto per la mancanza di meraviglia" (parole di Gilbert Keith Chesterton)

lunedì, novembre 09, 2009

Non conviene che il debole abbia lingua audace.

"Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto di una maleducazione, di una maleducazione, di una cafonaggine, che non si può neanche fare più il bagno in questo paese" (parole di Brunello Robertetti)

La frase giusta è "sono esasperato". Esasperato per il mondo che mi circonda, per come mi appare, per quello che viene detto e non detto, per quello che viene fatto e non fatto. Non ne posso proprio più: urlerei, se non ci manchesse solo di essere creduto più pazzo di quello che già sono. Urlerei, quando la mattina mi viene chiesto "che si dice" e poi non si dice un cazzo alla mia risposta. Urlerei, quando sento di persone che si lamentano perchè non si possono riparare un fogna nel giardino della loro casa, perchè hanno comprato un televisore LCD a 32 pollici la settimana prima. Urlerei, quando sento persone lamentarsi perchè sono "costrette" a vivere in questa città che odiano. Urlerei, quando mi sento chiedere "se ti manca qualcosa", mentre si sta andando al pranzo domenicale dagli adorati figli. Urlerei, mentre prendo la polvere sul divano perchè le uniche persone che sanno della mia esistenza stanno giustamente passando un po' di giorni con la loro famiglia. Urlerei, contro di me soprattutto, perchè ormai non ho neanche più la forza di disperarmi, quando ne avrei proprio bisogno.
Urlerei, se non fossi troppo indaffarato nel tentare di dimenticare la miseria che ingoio da chissà quanto tempo.
Urlerei "sono esasperato" al mondo intero, ma alla fine non me ne importa proprio più nulla: sono solo stanco.

"Alla fine anche l'odio va via: la stanchezza arriva prima" (parole di Licia Troisi)

sabato, novembre 07, 2009

I wanna do!

I wanna do bad things with you.

When you came in the air went out.
And every shadow filled up with doubt.
I don't know who you think you are,
But before the night is through,
I wanna do bad things with you.

I'm the kind to sit up in his room.
Heart sick an' eyes filled up with blue.
I don't know what you've done to me,
But I know this much is true:
I wanna do bad things with you.

When you came in the air went out.
And all those shadows there filled up with doubt.
I don't know who you think you are,
But before the night is through,
I wanna do bad things with you.
I wanna do real bad things with you.
Ow, ooh.

I don't know what you've done to me,
But I know this much is true:
I wanna do bad things with you.
I wanna do real bad things with you.

(Bad Things di Jace Everett)

mercoledì, novembre 04, 2009

Pensiero del giorno/settimana/mese/anno/secolo...

"Viene da chiedersi se non abbiamo buttato via migliaia di anni seguendo la strada sbagliata, quella della scienza e della tecnologia, invece di seguire semplicemente il corso dei nostri pensieri, delle nostre fantasie, dei nostri sogni" (parole di Xabaras)

giovedì, ottobre 29, 2009

Preghiera per gli uomini

"O Signore, accresci in noi la fratellanza con i nostri piccoli fratelli; concedi che essi possano vivere non per noi, ma per se stessi e per Te; facci capire che essi amano, come noi, la dolcezza della vita e ti servono nel loro posto meglio di quanto facciamo noi nel nostro" (parole di San Basilio Magno)

Che uomini siamo? Siamo abituati al dolore altrui, all'illegalità e perfino alla morte: non dico la morte che avviene in telivisione, no, siamo abituati alla morte che ci avviene accanto ad un metro quasi... siamo capaci di voltarci, vederla e poi ignorarla ed andare via con tutta la calma serafica di quando ci corichiamo la sera a letto... siamo abituati a considerare normale l'indifferenza con la quale osserviamo il mondo, nascosti e trincerati nell'assurde posizioni del tutto-è-bene, che poi alla fine sa tanto di non-mi-frega-niente: a stento esiste il nostro mondo, quando riusciamo a dargli un significato, e il mondo di quelli vicini a noi ogni giorno appare come una nebbiolina vaga che non intendiamo minimamente indagare... allora, il resto non può che essere pura fantasia, pure irrealtà, pura narrativa... Che razza di uomini siamo?

"Uomo, non ti esaltare al di sopra degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, contamini la terra" (parole di Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

mercoledì, ottobre 28, 2009

Siamo quel che facciamo, non c'è niente da fare!

Vorrei tanto avere la memoria per riportare qui li mio lungo sproloquio di ieri sera, impreziosito da occhi da sogno e friarielli da orgasmo... ma non ce l'ho e alla fine ho semplicemente detto, con più passione e con più forza, quello che sempre continuo a ribadire al piccolo mondo che mi circonda, quello fatto di pranzi e film sul divano, di pause sigaretta-caffè-sigaretta, di spostamenti in macchina e di post criptici.
Siamo quello che facciamo, non quello che diciamo di essere.
Semplice. Elementare. Ovvio. Ma anche, ignorato, banalizzato e sublimato.

"La realtà, guardata fissamente, è insopportabile" (parole di Clive Staples Lewis)

martedì, ottobre 27, 2009

Essere/Niente

Ho questa foto di pura gioia
E' di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c'è
Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest'alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Arriva l'alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in se
A quello che non c'è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è
Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Ed ecco arriva l'alba so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c'è.

(Quello che non c'è degli Afterhours)

lunedì, ottobre 26, 2009

Celebrando la semplicità

"Amo gli alberi più di ogni altra cosa per il semplice fatto che accettano la loro condizione di vita con solenne rassegnazione" (parole di Willa Cather)

Alla fine quello che si cerca è sempre estremamente semplice, o meglio è soltanto la disarmante semplicità della vita. Respirare, sorridere, parlare. Niente di particolarmente complesso che però alla fine riesce ad assorbire ogni difficoltà. L'aria fresca di queste mattine invernali rubate all'autunno sembra portare ossigeno direttamente all'anima. E ci voleva proprio.

"Quali che siano la durata e l'ampiezza dei nostri movimenti, noi – immobili tra due infiniti – restiamo sempre allo stesso punto nello spazio e nel tempo" (parole di Maurice Maeterlinck)

venerdì, ottobre 23, 2009

Mundum Divinae Naturae necessarium effectum eumque fortuitò non esse factum.

Se fossimo stati nel 1600 la forma del pranzo letterario di oggi sarebbe stata la seguente, ma il contenuto non sarebbe affatto cambiato... ormai non capisco neanche più perchè il razionalismo appaia così rassicurante all'uomo...

Lettera LI
Hugo Boxel. All'acutissimo filosofo Baruch Spinoza
Eccellentissimo signore,
La ragione per la quale vi scrivo è la seguente: vorrei conoscere la vostra opinione in merito alle apparizioni, agli spettri e agli spiriti. Pensate esistano realmente? E se esistono, qual è la durata della loro vita? Alcuni riengono che siano immortali, secondo altri invece sarebbero soggetti a morte. Non voglio insistere oltre, dal momento che non so se per voi sia lecito parlare di queste cose...


Lettera LII
Baruch Spinoza. All'illustrissimo signor Hugo Boxel
Illustrissimo signore,
La vostra lettera, ricevuta ieri, mi ha fatto grande piacere, sia perché desideravo avere vostre notizie, sia perché mi accorgo che non vi siete del tutto dimenticato di me. Qualcuno potrebbe forse interpretare come cattivo augurio il fatto che siano stati gli spiriti a indurvi a scrivermi. Io al contrario la considero un'occasione propizia, e penso che non soltanto le cose vere, ma anche le chimere e le bazzecole possano risultarmi utili in qualche modo...

giovedì, ottobre 22, 2009

E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto.

Oggi avrei voglia solo di stare fermo, senza rumori intorno, senza parole, senza movimento, senza luce e senza buio. Oggi avrei bisogno solo di poter galleggiare in una grigia nebbia, semplicemente respirando quel tanto che basta per mantenermi vivo. Non di più e non di meno.

She calls out to the man on the street
"Sir, can you help me?
It's cold and I've nowhere to sleep,
Is there somewhere you can tell me?"

He walks on, doesn't look back
He pretends he can't hear her
Starts to whistle as he crosses the street
Seems embarrassed to be there

Oh think twice, it's another day for
You and me in paradise
Oh think twice, it's just another day for you,
You and me in paradise

She calls out to the man on the street
He can see she's been crying
She's got blisters on the soles of her feet
Can't walk but she's trying

Oh think twice...

Oh lord, is there nothing more anybody can do
Oh lord, there must be something you can say

You can tell from the lines on her face
You can see that she's been there
Probably been moved on from every place
'Cos she didn't fit in there

Oh think twice...

(Another Day In Paradise di Phil Collins)

martedì, ottobre 20, 2009

condizioni di indifferenza

"Nel campo delle reti logiche e dell'algebra booleana le condizioni di indifferenza (don't care, in inglese) sono delle configurazioni degli ingressi di una rete (o funzione) che per un qualche motivo possono venire ignorati. Ciò solitamente avviene quando gli ingressi della rete in questione sono filtrati da un circuito più a monte che per costruzione non restituirà mai il valore di indifferenza. In tal caso si dice che la condizione non è osservabile. Se invece ad essere filtrata è l'uscita del circuito, può avvenire che qualora si presentasse la condizione di indifferenza in input, l'output sarebbe ignorato dal resto del sistema. In questo caso si definisce non misurabile" (definizione di "Condizione di indifferenza" in Wikipedia)

E' così che viviamo: siamo circuiti in perenne condizione di indifferenza. Non ci smuove nulla, nulla ci distoglie dall'attenzione che abbiamo sempre centrata su noi stessi. Chiediamo decine di volte le stesse cose alle persone, incuranti delle loro risposte che subito dopo dimentichiamo. Chiediamo alle persone come stanno e alla fine che esse dicano bene o male, la nostra reazione cambia di poco. Camminiamo per strada senza curarci di incrociamo, dritti per la nostra strada, senza deviare mai, senza mai sentire la posizione degli altri nel mondo: perchè alla fine il mondo lo pensiamo tutto nostro. Non indossiamo nessuna maschera: siamo tutto e niente, nessuna posizione che valga la pena di mantenere, nessuna idea per la quale siamo pronti ad andare fino in fondo. Professiamo e smentiamo al tempo stesso il grigio razionalismo nel quale siamo sprofondati: sogniamo un mondo e agiamo per farne un altro. Non ci muoviamo, non ci evolviamo, non cambiamo. Siamo totalmente indifferenti alla vita, questa è la verità del nostro mondo.

"Preferisco gli errori dell'entusiasmo all'indifferenza del discernimento" (parole di Anatole France)

lunedì, ottobre 19, 2009

e alla fine il freddo...

"Dalle mie parti
c’è ancora qualche vecchia osteria
coi quarti di vetro
ed il vino freddo di cantina.
Nel giro di panche, nell’angolo,
attorno a un fuoco di faggio,
i vecchi sono sempre gli stessi,riscaldano il vino
parlano di storie passate,
e perdono nella fiamma lo sguardo"
(parole di Eligio Nassivera)

venerdì, ottobre 16, 2009

Chi è il terzo che sempre ti cammina accanto?

Se vi fosse acqua
E niente roccia
Se vi fosse roccia
E anche acqua
E acqua
Una sorgente
Una pozza fra la roccia
Se soltanto vi fosse suono d'acqua
Non la cicala
E l'erba secca che canta
Ma suono d'acqua sopra una roccia
Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini
Drip drop drip drop drop drop drop
Ma non c'è acqua
(parole di Thomas S. Eliot)

Se anche i giganti vengono piegati dal peso della vita, che possibilità ho io, che sono solo un piccolo uomo?

"Chissà cosa avrebbe scoperto Colombo se l'America non gli avesse sbarrato la strada" (parole di Jonathan Swift)

lunedì, ottobre 12, 2009

La preghiera muta

"Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l'apparente non-comunicazione, con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore" (parole di Emil Cioran)

Come è difficile vivere: se ci pensate bene, è la cosa più difficile che c'è. Ogni sua singola parte, ogni sua atomica manifestazione, è fatta da una complessa rete di azioni, intepretazioni, comunicazione, interazione.
La parola chiave è "interazione": la vita è una continuo tessere rapporti l'uno con l'altro, l'uno sull'altro, l'uno nell'altro. Non c'è altro, non esiste altro: non esiste un problema che non sia risolvibile, ma esistono tantissime relazioni che non sono facilmente districabili e come una matassa si aggrovigliano sempre più... ultimamente ho avuto fra le mani un sottile filo di rame da districare: 2 metri di filo, sembrava impossibile riuscirci... ho impiegato 2 ore per farlo: magari fosse così facile districare le relazioni... magari bastasse solo stare vicini senza parlare per dirsi tutto: certe volte è così ed è una vera magia...

venerdì, ottobre 09, 2009

Il vetro è freddo o rovente?

"Molti individui, come i diamanti grezzi, nascondono splendide qualità dietro una ruvida apparenza" (parole di Giovenale)

Ho uno strano rapporto con "l'apparire": al tempo stesso lo uso e lo nego per il mio giudizio, ma non posso dire di non esserne, come tutti, vittima (in)cosapevole. Spesso, come tutti, mi faccio un giudizio di una persona in base a come si muove e a come si veste: sicuramente utilizzo un canone inverso, ma indubbiamente sono vittima anch'io dei pregiudizi. L'apparenza è un'arma a doppio taglio: apparire ed essere non sono sempre allineati, in accordo, in sintonia. In ogni caso, quando non c'è questo allineamento fra essere e apparire, innegabilmente c'è qualche problema: il problema del collasso, lo chiamo io. Forse l'ho già scritto o forse no... comunque sia, se apparenza e essenza non si allineano c'è qualcosa che non va, che non funziona: chi siamo allora? Ciò che sembriamo agli altri o ciò che serbiamo nel cuore? A chi sostiene la prima ipotesi, ricordo che siamo più di un'insieme di codici di interazione e di massa di carne più o meno piacevole, ma ai secondi ricordo che se nascondiamo il nostro essere agli altri, qualcosa non ci deve convincere di noi stessi... Mah, ancora una volta riflessioni confuse di una settimana confusa...

"Il vetro rovente ha esattamente lo stesso aspetto del vetro freddo" (parole di Arthur Bloch)

giovedì, ottobre 08, 2009

Fantasmi intrappolati

"Che siano esperienze simulate o sogni, le informazioni sono al tempo stesso realtà e fantasia. E, in ogni caso, tutti i dati che una persona accumula durante il corso della propria esistenza non sono che una goccia nel mare" (parole di Bateau)

Vi capita mai di chiedervi: ma alcune azioni le rifarei comunque con la coscienza attuale? A me spesso, soprattutto ultimamente: risparmio a tutti, compreso me stesso, parlare di quali azioni sto ricompiendo, ma è interessante notare, quantomeno per me, che quelle azioni ri-fatte, cioè fatte nuovamente, evidentemente non le ritenevo sbagliate... credo sia difficile seguirmi: di che azioni starò parlando? Mangiare? Dormire? Mah, sì, alla fine qualcosa di vitale quanto queste due... comunque sia, non è così banale, perchè altre persone non rifanno le stesse azioni perchè la prima volta sono andate male: a volte vorrei essere stato il suo primo e unico errore... Mah, questi pensieri mattutini sono davvero confusi... meglio dedicarsi a codici e frammenti vari...

martedì, ottobre 06, 2009

Hýbris

Tracotanza, eccesso, superbia, orgoglio e prevaricazione... ecco perchè gli Dei ci puniscono: abbiamo tutti peccato di ùbris!

"La giustizia, quando ha raggiunto il suo termine, trionfa nella ubris: lo sciocco comprende soltanto quando ha sofferto..." (parole di Esiodo)

lunedì, ottobre 05, 2009

Progresso... viva i Bonobo!

"Il progresso tecnologico non comporta una superiorità sul piano dei valori morali e sociali" (parole di Tzvetan Todorov)

Abbiamo tutto, non neghiamolo: non ci manca il cibo, la casa e gli altri beni superflui se non in rari casi. Mi guardo intorno e vedo ristoranti sempre pieni, telefonini sempre nuovi, macchine con targhe scintillanti, borse firmate, scarpe tante scarpe... insomma, è evidente che il problema "materiale" per gran parte di "noi" non esiste più: eppure siamo aridi, vuoti, superficiali, senza idee, senza consapevolezza.
Siamo la civiltà più tecnologicamente avanzata nella storia dell'umanità (con l'esclusione di Atlantide e Mu, ovviamente...) ma anche e soprattutto la più arretrata moralmente e socialmente... di gran lunga meglio i bonobo!

"Bonobo Power evolvin society we improve the community and human eat the banana bonobo power abscence of authority no more cruelty we just play and come with love and human sucks" (parole di Caparezza)

venerdì, ottobre 02, 2009

Imitazioni

"La maggior parte della gente è altra gente. Le loro idee sono opinioni altrui, la loro vita un'imitazione, le loro passioni una citazione" (parole di Oscar Wilde)

Specchi d'acqua, montagne di sale e pensieri nel cuore

Tutto scorre. Panta rei, diceva Eraclito: io ora direi piuttosto che tutto corre. Se l'importante è camminare in questa vita, allora per prima cosa devo imparare a rallentare: troppe cose da fare, siamo tante piccole formiche operose e stupide, che fanno, fanno, fanno, ma perchè? Intanto intorno a noi i tramonti continuano ad esserci e spesso non li osserviamo, gli amici continuano ad aver bisogno di noi e noi spesso non ce ne accorgiamo, le emozioni ci salutano e spesso noi le ignoriamo... sciupiamo il tempo, pieni zeppi di cose da fare ma senza nessun senso nelle cose che facciamo: intanto i giorni passano, le energie si consumano e tutto rimane privo di senso, per quanto noi ci sbattiamo dalla mattina alla sera a dare un qualche significato. Non c'è nessun significato, l'unica verità che abbiamo è il macigno che dobbiamo portare su... nulla di più, semplice e terribile come solo le cose vere sanno esserlo. Un tramonto magico di mille colori fatto di pozze d'acqua mutevoli e cumuli bianchi di sale vale molto, moltissimo: mi chiedo perchè troviamo un senso in quel tramonto e non in uno di sangue sul cemento della Città Eterna... il sole è lo stesso, le persone sono le stesse, le emozioni dovrebbero essere uguali... eppure pare che ci sia un tempo più prezioso di un altro, un tempo che rubiamo o che paghiamo con il sangue ma che ci sembra oro puro in confronto al tempo che abbiamo sempre intorno, che sciupiamo, che roviniamo, che ignoriamo... sogno un tramonto di sale sul raccordo e intanto ingoio il dolore che è intorno a me, tornando a indossare l'unica maschera che so portare bene, quella del commediante... a presto, mio adorato Sole!

"La commedia è una fuga, non dalla verità ma dalla disperazione" (parole di Christopher Fry)

martedì, settembre 29, 2009

Memento

"Parlare di libertà e essere liberi sono due cose diverse" (tratto da Easy Rider)

mercoledì, settembre 23, 2009

campi di battaglia

"L'arte, in tal senso, come le pratiche delle alterazioni tecnologiche, ha le caratteristiche di un campo di battaglia in cui si scontrano il problema del controllo e le pratiche di una forma di creazione radicale. L'arte vuole insegnare le pratiche capaci di disinnescare le metodologie del controllo, a partire da un nuovo uso dei sensi, del vedere, del sentire, del toccare...A partire dal nuovo uso della mente in relazione all'espansione del corpo negli strumenti che lo estendono nel cosmo, un modo per rompere con la cultura della sconfitta, della guerra, dell'imminenza delle catastrofi, rompere con la cultura che ci vuole sopravvissuti, rompere svelando il segreto e gli apparati che ne salvaguardano i valori"
(tratto da Identità Mutanti di A.Miglietti)


Ogni luogo è campo di battaglia contro la cultura della sconfitta e della guerra: occorre veramente e in ognidove svelare il segreto nascosto... senza paura, senza esitazione: basta pensare, occorre solo agire!

martedì, settembre 22, 2009

L'amico che dorme

Che diremo stanotte all'amico che dorme?
La parola più tenue ci sale alle labbra
dalla pena più atroce. Guarderemo l'amico,
le sue inutili labbra che non dicono nulla,
parleremo sommesso.
La notte avrà il volto
dell'antico dolore che riemerge ogni sera
impassibile e vivo. Il remoto silenzio
soffrirà come un'anima, muto, nel buio.
Parleremo alla notte che fiata sommessa.
Udiremo gli istanti stillare nel buio
al di là delle cose, nell'ansia dell'alba,
che verrà d'improvviso incidendo le cose
contro il morto silenzio. L'inutile luce
svelerà il volto assorto del giorno. Gli istanti
taceranno. E le cose parleranno sommesse...
(parole di Cesare Pavese)

Per tutti gli amici, di sempre, di ogni luogo, di ogni tempo... l'unica vera ricchezza che ho trovato nella vita... Buon Autunno a tutti!

lunedì, settembre 21, 2009

e l'autunno è arrivato...

Meteorologicamente e moralmente, pare che sia proprio arrivato questo nuovo Autunno: ho cercato di festeggiarlo, di dargli il ben venuto e di ingraziarmi un poco gli dei... il ricordo dell'ultimo passato non è certo piacevole: picchi di dolcezza misti a bocconi amari che vorrei dimenticare (ah... letenox... se esistessi veramente!) che mi hanno poi trascinato in un ancora più duro inverno... mesi difficili, dimenticati poi grazie alla gentilezza e alla bellezza della primavera prima e dell'estate poi: troppo corti questi 3 mesi estivi, dove tutto si concentra, dove ogni cosa è più colorata, più saporita, più odorosa... chissà perchè poi... come se negli altri mesi non avessimo la possibilità o il diritto di essere felici... eppure ricordo con piacere la scalinata nascosta di una città che non conoscevo bene, in pieno inverno, con il natale alle porte, dove la felicità più assurda di questo mondo mi aveva invaso come mai prima e dove pensavo che ogni spettro fosse andato via: non era così, ma il ricordo di quell'illusione invernale mi riscalda ancora tanto... ed è un bene...
Metterei una poesia ora, un pezzettino solo, ma non posso perchè l'ho regalata e non è giusto darla anche ad altri... mi dispiace perchè era proprio bella...

mercoledì, settembre 16, 2009

Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui.

«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non voglio né governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno avvicinato la gente, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale. L’unione dell’umanità. Persino ora la mia voce raggiunge milioni di persone. Milioni di uomini, donne, bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di segregare, umiliare e torturare gente innocente. A coloro che ci odiano io dico: non disperate! Perché l’avidità che ci comanda è soltanto un male passeggero, come la pochezza di uomini che temono le meraviglie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. Il potere che hanno tolto al popolo, al popolo tornerà. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi comandano e che vi disprezzano, che vi limitano, uomini che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Voi vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchine con macchine al posto del cervello e del cuore. Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini! Voi portate l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate. Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati, non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate che nel Vangelo di Luca è scritto: «Il Regno di Dio è nel cuore dell’Uomo». Non di un solo uomo, ma nel cuore di tutti gli uomini. Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, il progresso e la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera. Voi che potete fare di questa vita una splendida avventura. Soldati, in nome della democrazia, uniamo queste forze. Uniamoci tutti! Combattiamo tutti per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. Promettendovi queste cose degli uomini sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. E non ne daranno conto a nessuno. Forse i dittatori sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Combattiamo per mantenere quelle promesse. Per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare l’avidità e l’odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!» « Anna, mi puoi sentire? Dovunque tu sia abbi fiducia nel domani. Anna, le nubi si diradano ed il sole inizia a risplendere. Prima o poi usciremo dall’oscurità per andare verso la luce e vivremo in un mondo nuovo. Più buono, in cui gli uomini si solleveranno al di sopra del loro odio, della loro brutalità e della loro avidità. Guarda in alto, Anna. L’amore umano troverà le sue ali e inizierà a volare con le sue ali nell’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il futuro radioso che appartiene a me, a te. Ed a tutti noi. Guarda in alto, Anna. Lassù. »

(dal Grande Dittatore di Charlie Chaplin)

lunedì, settembre 14, 2009

Sentire

"È il cuore che sente Dio, non la ragione. Ecco cos'è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione" (parole di Blaise Pascal)

Ci sono cose che senti e non potrai mai spiegare, ma se felice di averle dentro di te, siano essere tristi o allegre... il riflesso degli dei, il ricordo della caduta, la lontananza che ci chiama: non occorre tornare da dove veniamo, ma ancora una volta semplicemente godere del macigno che dobbiamo tirare su, sempre, fino alla fine del gioco. E poi guardandoci intorno ci accorgiamo che siamo tutti soli nella sofferenza, ma anche che la sofferenza ci rende tutti vicini... un abbraccio forte al lontano fratello: va tutto bene, come mi dici sempre tu.

venerdì, settembre 11, 2009

Dimenticare l'ora

"La morale migliore in questo mondo dove i più pazzi sono i più savi di tutti, è ancora di dimenticare l'ora" (parole di Paul Verlaine)

martedì, settembre 08, 2009

Sulla terra

Non ho mai sperato
diventar stella nel miraggio celeste.
Non ho sperato,
come un’anima eletta,
accompagnare angeli silenziosi.
Non mi sono mai separata dalla terra,
non ho mai incontrato una stella.

Sono in piedi, sulla terra.
Il mio corpo: uno stelo d’erba
che, per esistere, succhia
il sole, il vento, l’acqua.

Con i miei desideri,
con il mio dolore,
io sono sulla terra:
voglio l’elogio delle stelle
voglio le carezze del vento.

Guardo dalla mia finestra.
Non sono che l’eco di una canzone :
io non sono eterna.

Di una canzone, cerco solo l’eco,
nel grido di un desiderio
più puro del silenzio del dolore.

Io non cerco il nido
in un corpo steso come la rugiada
sul giaggiolo del mio corpo.

Sul muro della mia vita,
uomini, viandanti,
hanno tracciato ricordi
col nero carbone dell’amore :
un cuore trafitto da una freccia,
una candela rovesciata,
punti pallidi e silenziosi
sulle lettere della follia.
Tutte le labbra
che sfiorarono le mie labbra
hanno creato nella mia notte,
una stella,
che si posava sul fiume dei ricordi.
Perché dovrei invidiare le stelle?

Questa è la mia canzone,

Non ci fu mai niente, prima.
(parole di Forùgh Farrokhzàd)

Raramente ho letto parole così belle...

lunedì, settembre 07, 2009

Falasterio... dieeeeeeci!

Respiro... 5 giorni di aria, per il cuore, per lo spirito, per il corpo: 5 giorni di semplice gioco... e la vita dovrebbe essere sempre così, anzi la vita è in realtà solo gioco. Namasté!

"Se al basso v’è chi muore di fame, anche nell’alto v’è chi, ignaro, s’uccide" (parole di Giosué detto Stiletto)

E grazie a chi mi ha incoraggiato ad essere lì: non ci sarei mai andato senza di te.

lunedì, agosto 31, 2009

Como un rio, como el mar, como el sol

L’onda lunga dell’asfalto schiaccia le parole,
sguardi persi oltre i vetri, oltre di noi…
il ritorno porta addosso mal di testa e mal d’anima,
nei silenzi ognuno piano fruga dentro di se..

Dal coma proverò a riemergere,
nelle nebbie mie lisergiche,
omadonna che ora era,
era oggi o ieri sera?
20 notti e poco giorno…
me le sento ora che torno…
ora che la fiesta è andata,
pace amore e GIOIA INFINITA…
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GOIA INFINITA…
(Luz de luz mata mi dolor)…
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
…INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)…

Pagherei per questa vibra buona,
per averla sempre quando uno suona,
porto dentro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi.
E qualcuno ancora si stupisce del fuoco sacro che ci unisce,
scosse forti dell’anima che nessuno scorderò più!
E questo il Bardo lo sa, lui illumina le città,
cantando si dimena, un W alla strada e un W all’amicizia vera,
che è una cosa rara, che un oceano ci separa,
brindo a voi e a questa vita,
pace amore e GIOIA INFINITA…
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GOIA INFINITA…
(Luz de luz mata mi dolor)…
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GIOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)…

(senti Roy come spacca con la tromba
questa è la ricetta della buena onda
senti la tromba,piega la bomba,piega la bomba…)

brindo a voi e a questa vita,
pace amore e GIOIA INFINITA…
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GOIA INFINITA…
(Luz de luz mata mi dolor)…
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GIOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)…

Dal koma proverò a riemergere,
nelle nebbie mie lisergiche,
omadonna che ora era,
era oggi o ieri sera?
20 notti e poco giorno…
me le sento ora che torno…
ora che la fiesta è andata,
pace amore e GIOIA INFINITA…
GIOIA INFINITA…
GIOIA INFINITA…
GIOIA INFINITA…

(senti Roy come spacca con la tromba
questa è la ricetta della buena onda
senti la tromba,piega la bomba,piega la bomba…)

(parole e musica dei Negrita)

Alcuni giorni hai solo voglia di cantare e ballare... come in un rito antico, senza motivo e senza scopo... solo il corpo che si muove e sente quello che vuole... solo una danza, senza nessuno intorno e con tutti dentro...

giovedì, agosto 27, 2009

martedì, agosto 25, 2009

Cosa DEVO fare?

"Ciò di cui ho veramente bisogno è di chiarire nella mia mente ciò che devo fare, non ciò che devo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa sono destinato, scorgere ciò che la Divinità vuole che io faccia; il punto è trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e a morire" (parole di Soren Kierkegaard)

Alla fine sempre di questo si torna a parlare e sempre e solo questo sembra interessare e interessarmi anche quando dovrei pensare a ben altro, problemi pratici, problemi seri, problemi che non si possono ignorare... eppure la testa non ce la fa e pur di non pensarci è capace di tenermi per 48 ore a scrivere di qualcosa che non è neanche detto sarà mai concretizzato... alla fine sempre e solo quello mi interessa: la verità che è vera per me. Ma soprattutto ho bisogno di sapere quello che devo fare...

lunedì, agosto 24, 2009

Come un commediante... no, scusate: un pagliaccio!

Sono il guardiano del Paradiso
per me si va soltanto se sei stato buono
sono il pagliaccio e tu il bambino
nel circo ho tutto
e vivo solo di quel che sono
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto

Ma infondo io sto bene qua
tra le mie facce e la mia falsità
ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
Un po' di libertà

Oh no! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei
sei come me

Sono la sfera di un indovino
nei miei disegni è scritto e vedo il tuo futuro
sono il pagliaccio e tu il bambino
farò pagare caro ad ogni uomo il suo sorriso
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
e sullo specchio del camerino
mi faccio della stessa droga per cui vivo,
la vanità
ma infondo io sto bene qua
tra le reti del mio circo che non va ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
un po' di libertà

Oh No! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei,
sei come me
(Il Pagliaccio di Cesare Cremonini)

E chi l'avrebbe detto... "Dal momento in cui egli sa, il suo riso prorompe e fa tutto perdonare. Fu triste solo nel tempo in cui sperò..." e già... il fungo velenoso forse si può estirpare e non solamente ignorare.

giovedì, agosto 13, 2009

May we Live Long and Die Out

A volte ci perdiamo in discorsi filosofici di elevato contenuto, intenti con tutte le forze a risolvere l'enigma fondamentale: perchè siamo qui?
Forse dovremmo semplicemente arrenderci alla vita, al suo corso naturale, alle sue tappe, alla sua assurdità... forse... oppure dovremmo farci la domanda giusta o, meglio ancora, fare la cosa giusta... sicuramente arrecare dolore agli altri non è la strada giusta, eppure lo facciamo, a volte, spesso, senza volerlo: due parole messe male in una frase, di fretta, e tutto cambia, tutto sembra più crudo, più spietato, più utilitaristico... eppure non è così e lo sappiamo: le parole ci danneggiano sempre di più e dovremmo contare sulle azioni... iniziare a fare la cosa giusta... non arrecare dolore, vivere con il sorriso, essere per se stesso e per gli altri, con semplicità e bontà... iniziando dalle cose semplici, banali... namasté!

"Uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne e del loro sangue è una delle malattie della condizione umana" (parole di Alphonse de Lamartine)

lunedì, agosto 10, 2009

Un momento (profondo) di svago...

"L'anno 1866 fu contraddistinto da un avvenimento molto strano, un fatto inspiegato e inspiegabile che certamente nessuno ha dimenticato. Se ne parlava nei porti e nelle città di mare, nelle piazze delle città continentali, ma soprattutto ne furono colpiti i marinai: negozianti, armatori, capitani di navi, skippers e masters d'Europa e d'America, ufficiali della marina, militari di tutti i paesi, oltre ai governi dei vari Stati dei due continenti si occuparono col più grande interesse di questo fatto" (incipit da 20000 leghe sotto i mari di J.Verne)

Leggerezza, come la brezza del mare la sera sulla spiaggia. Leggerezza, come stare stesi su una dondolante amaca nel mezzo di un giardino. Leggerezza, come quando parli di tutto e di niente con la persona più cara nel centro di un piazzetta fronte mare. Leggerezza, come quando si stona tutti insieme ubriachi qualche canzonetta. Leggerezza, come quando si cerca una mano amata e la si trova affianco senza fatica e senza preoccupazioni. Leggerezza è la parola chiave di questo romanzo di Verne, il primo veramente fortunato di un autore prolifico e veramente visionario: avventura, stupore, onore, gentiluomini dentro un sottomarino, alla caccia del significato della loro esistenza, mentre provano a loro stessi le loro più profonde convinzioni. Ned, Consiglio e Pietro mi hanno regalato la leggerezza di cui avevo bisogno, ma il Capitano, il mio capitano, mi ha regalato piccole perle che solo un vecchio marinaio poteva sapere... sarà considerato un libro per ragazzi, un'avventura fantasiosa... sarà, ma io ho galleggiato nel mare infinito e senza padroni, guidato dalla saggezza di un capitano perfetto e misterioso... ci voleva questo giro nelle profondità del mare!

domenica, agosto 09, 2009

Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.

"Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro. Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?" (da Barfly di C.Bukowski)

Eterna risorge sempre la speranza, anche quando l'assurdo si palesa davanti ai miei occhi, costantemente travestito da ogni cosa di questo mondo... eterna speranza... fungo velenoso... ma cosa accade quando qualcuno continua, coscientemente o meno, a prendere, ingurgitare quasi senza contegno, un fungo velenoso? Oltre a stare sempre male ovviamente, dopo un po' cosa accade? In generale e semplicemente, muore o si abitua al veleno... non so cosa augurarmi... e intanto penso all'ultima scintillante e colorata illusione, fatta di blu, di verde e del rosso splendido di tramonti che non avrei mai voluto e potuto immaginare... lì mi sarebbe piaciuto assaggiare per l'ultima volta il fungo velenoso... lì l'ho assaporato, ma il veleno non ha fatto molto effetto, se non farmi stare male al mio ritorno... sarà per la prossima volta, Speranza. E mi raccomando: nessuna pietà!

sabato, agosto 08, 2009

Definizioni divine!

"Arrivano momenti in cui è d'obbligo liberare una rabbia che scuota i cieli" (parole di Clarissa Pinkola Estés)

Cercare una definizione per se stessi non è mai facile... l'altra sera mi è capitato per alcuni istanti di cercare una definizione per me stesso: è bello "definirsi", è bello riuscire a trovare una parola che sembra o è aderente alla realtà... credo dia un senso di sicurezza ancestrale: la potenza del verbo si richiama a questo, alla potenza cioè di rendere la realtà con le proprie parole... Dio è tutto lì, nel potere delle Sue parole che diventano la nostra Realtà... e noi come bambini imitiamo i grandi, o meglio il più grande, e cerchiamo di vivere scimmiottando quel potere: il potere della parola sulla realtà. Ma è tutto inutile: che vuoi vincere? E' una guerra che abbiamo già perso in partenza e che non possiamo forse che peggiorare... cmq, cosciente di tutto questo, posso comunque giocare, perchè alla fine solo di gioco si tratta... e nel mio gioco, la parola che mi racchiude è Depresso Schizzoide: esiste? non esiste? Beh, ora esiste! E' sono io: salve, sono un Depresso Schizzoide! E ne vado quasi fiero!

mercoledì, agosto 05, 2009

De docta ignorantia

"Il primo effetto dell'amore è di ispirare un gran rispetto: si ha una sorte di venerazione per ciò che si ama. È giustissimo: non si vede nulla nel mondo di così grande come ciò che si ama" (parole di Blaise Pascal)

Ispirare rispetto: non ci avevo mai pensato, ma Pascal ha ragione. Ciò e chi si ama, prima di tutto si rispetta: da questo, dalla mia vita e da come gli altri agiscono avrei dovuto capire molte cose. Purtroppo e troppo spesso, quando qualcuno è di buon cuore, ma veramente di buon cuore, viene preso per stupido: non lo sono, ma vengo trattato come tale. E le mie parole passate, apostrofate come cazzate, si svelano essere ora semplici e pure premonizioni: vorrei tanto sbagliarmi, vorrei tanto vedere quello che viene a volte solo detto dagli altri, vorrei tanto riuscire a stare tranquillo, in mezzo ai miei guai, come ci riesce il resto del mondo. E vorrei tanto che qualcuno rispettasse di più quello che con paura provo.
Vorrei che la mia vita fosse semplice come questa frase:

"Se avesse un centro, il mondo avrebbe anche una circonferenza" (parole di Nicola Cusano)

martedì, agosto 04, 2009

Lavora!

"Il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà – per se stesso, non per gli altri – ciò che nessun altro potrà mai conoscere" (parole di Joseph Conrad)

La cerco ancora, questa mia propria realtà... sono quindi costretto ancora a lavorare? Mi sa di sì...

lunedì, agosto 03, 2009

C'è tutto, proprio tutto...

Se le parole non bastano al fantasioso Verne per descrivere le sensazioni provate sul Nautilus, come fanno a bastare a me?

Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre; il suo respiro è puro e sano, è l’immenso deserto in cui l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita al suo fianco. Nel mare è la tranquillità suprema. Il mare non appartiene ai despoti, che possono solo esercitare alla sua superficie diritti iniqui e battersi, e divorsarsi, e trasportarvi tutti gli orrori della terra, ma a trenta piedi sotto il suo livello il loro potere cessa, la loro influenza si estingue, tutta la loro potenza svanisce! (parole di Giulio Verne)

Ma il mare è solo una parte... è solo il blu di questi giorni pieni di colore...

mercoledì, luglio 22, 2009

Soltanto sprofondare

"Adesso c'è soltanto il sentimento di un buio in cui stiamo sprofondando" (parole di Federico Fellini)

Mi sento alieno al mondo, alieno alla luce, alieno all'aria, alieno al sole... mi sento alieno a tutto, tranne che al buio. Chissà perchè la mia paura dell'oscurità si è trasformata in amore: un mio amico dice che vivo nella penombra, visto che in casa mia le persiane sono sempre socchiuse e il sole riesce a diffondere luce in caso solo durante le ore più calde d'estate... non l'ho fatto apposta: è successo un po' a causa dei gatti, che vivono principalmente sul balcone e un po' per via del caldo, per evitare che passassi le nottate a sudare in una casa riscaldatasi durante le ore di assenza da essa... insomma, non è stato voluto, ma devo dire che ci sto bene nella penombra... sì, meglio che nel buio ora che ci rifletto: nell'oscurità non vedi nulla, invece la penombra ti permette di vedere le cose solo se presti loro attenzione, altrimenti si confondono, in coloro smorzati, angoli smussati, prospettive mancanti... insomma, la penombra mi concede la possibilità di sprofondare nella realtà senza sforzo... unica cosa che vorrei fare: spronfondare.

martedì, luglio 21, 2009

La mia Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo nè nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente, e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi penetranti d'ogni sorta, più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
(Itaca di C.Kavafis)

Un viaggio iniziato non può mai avere termine quando si è davvero partiti...

lunedì, luglio 20, 2009

M.C.A.

Solo vecchi documenti impolverati?

"I comunisti-anarchici sono unanimi nell'affermare che il principio di autorità sul quale si basano le istituzioni odierne è la causa fondamentale di tutti i mali sociali, ed è perciò che essi restano oggi, domani e sempre i nemici irriducibili dell'autorità politica: lo Stato, dell'autorità economica: il Capitale, dell'autorità morale e intellettuale: la Religione e la Morale ufficiale.

Essi sono comunisti perché dopo aver esaminata attentivamente la questione sociale in tutte le sue parti sono del parere che solamente una società basata sul comunismo libertario potrà garantire a ciascuno dei suoi membri il massimo di benessere e libertà.

Essi sono rivoluzionari, non per fanatismo di bagliori sanguigni, ma perché constatano che le riforme sono illusorie e alla mercé dei capricci dei governanti, i quali anche se democratici, sono azionati da forze finanziarie dispotiche palesi ed occulte di essenza reazionaria persuasi che solamente la Rivoluzione anarchica potrà por termine al governo e allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Essi sono individualisti non nel senso di una super-stima individuale che comunque mascherata non è che autoritarismo, ma perché essi sono partigiani del comunismo appunto per garantire ad ogni singolo il massimo dell'espansione fisica, intellettuale e morale.

Essi sono educazionisti, perché ritengono che la Rivoluzione sarà tanto più prossima e andrà tanto più lontano quanto più sarà il grado di educazione sociale rivoluzionaria di ogni individuo, - convinti che la Rivoluzione sarà il prodotto logico naturale dell'esplosione su vasta scala del rivolta collettiva resa cosciente da un'auto-comprensione dell'ingiustizia dell'attuale assetto sociale della società capitalista. Un tal genere di educazione esclude quella fine a se stessa contemplativa, fatalista e passiva."

giovedì, luglio 16, 2009

Vieni con me

Vieni con me!
Devi affrettarti però -
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini -
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei -
Vieni con me per boschi e colli!
tienti forte! Affero le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.
(di Herman Hesse)

mercoledì, luglio 15, 2009

Ma quante ne diciamo?

"Un migliaio di parole non lasciano un'impressione tanto profonda quanto una sola azione" (parole di Henrik Ibsen)

martedì, luglio 14, 2009

Princìpi e prìncipi

Esiste un principio in ogni stato che si dichiari democratico e si chiama principio di legalità e viene così definito dall'onniscente wikipedia:

Il principio di legalità afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario.

Ma questo principio lo deve applicare solo lo Stato?
Quanto noi tutti, cittadini, ci sentiamo esentati dal rispetto di questo principio?
Perchè pensiamo che non ci riguardi?
Ho tanti pensieri in testa in questi giorni, nelle ultime settimane: pensieri leggeri, pensieri felici, pensieri grigi e alcuni anche un po' neri. Ne ho uno però sopra tutti gli altri che domina, spicca, monopolizza le mie riflessioni (non troppo) solitarie... è qualcosa ancora in fase di studio, di elaborazione... non so bene come farlo mio, non so bene, soprattutto, come renderlo azione... un pensiero mi rode, in cerca di uno sfogo verso l'azione... continuo a pensarci...

"Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani" (parole di Roberto Saviano)

lunedì, luglio 13, 2009

Quella magica manciata di minuti...

Vivo in città, anzi vivo nella Città, amata (da me) e odiata (da altri). Non sono il tipo da campagna, nel senso che non ci ho mai vissuto: sono cresciuto fra i palazzi, a ridosso della pineta, e l'unico rumore che sono (ero) solito sentire prima di andare a dormire è (era) il rumore del mare durante l'inverno e gli schiamazzi degli stabilimenti in festa nell'estate. Mi piace la campagna però e non nego che sogno un futuro (fra i mille che la mia mente da sognatore crea) con un orticello tutto mio in un paesino sperduto... ma ci credo davvero? Comunque, esiste un momento in campagna nel quale tutto tace: perchè non so se lo sapete, ma il silenzio dalla Natura non è contemplato. Quando tutto tace c'è davvero da preoccuparsi... ma in campagna esiste un attimo ben preciso nel quale il silenzio è aspettato, necessario, normale: si tratta di pochi minuti, poco dopo il tramonto, ma prima che il cielo diventi scuro, quando è di quella bella tonalità di blu, proprio come il mare più limpido e pulito... in quei minuti, grilli e cicale si danno il cambio e nel farlo ci mettono un po'... non si sente niente, nessun rumore, tutt'al più il cigolare di un dontolo di legno... in quel silenzio non ti viene neanche da pensare: da quando non provavo quella sensazione? La testa leggera, il corpo anestetizzato, la mente libera da ogni pensiero... tutto spento, tutto fermo... un miracolo inaspettato.

"Gli dei ci creano tante sorprese: l'atteso non si compie, e all'inatteso un dio apre la via" (da Baccanti di Euripide)

martedì, luglio 07, 2009

La donna del mattino...

Per gli aborigeni australiani, il Sole è una donna, che vive in un accampamento ad Est e la mattina si sveglia, accende una torcia che poi porterà in cielo e si trucca di rosso, con una polvere sottile che finisce sulle nuvole. Poi percorre tutto il cielo, arrivando ad ovest, dove cambia il suo trucco e colora di nuovo tutte le nuvole, per poi tornare con una misteriosa via sotterranea verso Est al suo accompamento... Per noi, il sole è una è una sfera luminosa di idrogeno ed elio, del diametro di 1,4 milioni di chilometri e con una massa pari a 745 volte quella di tutti i pianeti del Sistema Solare messi assieme... mi chiedo quando è che l'Uomo ha perso la Poesia della Natura...

"Se il sole e la luna dovessero dubitare, subito si spegnerebbero" (parole sante di William Blake)

lunedì, luglio 06, 2009

Sono incapace.

"Lei crede che ogni storia debba avere un principio e una fine?" (parole di Italo Calvino)

Il mondo è bello perchè è vario, senza dubbio, ma lo è completamente: esso muta a seconda di chi lo guarda, di come lo guarda e di quando lo guarda. Ognuno di noi lo crea e lo disfa in un istante: come in un sogno, che dura un po' più di una notte, viviamo soggetti ai mutevoli cambiamenti del nostro umore. Siamo capaci di emozionarci per un raggio di sole quotidiano ma al tempo stesso siamo incapaci di sentire l'amore che ogni giorno ci circonda. Ci dispiaciamo per perdite improvvise subite da persone che a stento conosciamo, ma mostriamo fredda rassegnazione di fronte alle sofferenze di chi incontriamo ogni giorno. Siamo proprio strani noi uomini: non riusciamo a vedere il mondo sempre con gli stessi occhi e forse questo è un bene, forse è anche un male. Il famoso punto morale dove far collassare tutto: se lo troviamo, guadagnamo di stabilità, ma perdiamo sicuramente di elasticità... e allora che fare? C'è chi non fa proprio nulla, chi cambia il punto morale a seconda di come spira il vento e chi invece continua a perdere tempo facendosi domande alle quali nella pratica di vita ha già trovato risposta. E io che faccio? Sto a guardare, incapace di trovare una strada, forse incapace di percorrerla e di ammettere quello che sono, incapace sicuramente di essere quello che vorrei, perchè in fondo non so proprio chi vorrei essere e non so neanche se dovrei o potrei essere altro. Sto a guardare, steso sulla vita come sul mio divano mezzo rotto, inabile alla lotta per la sopravvivenza, per la felicità, per il lavoro, per l'amore e per ogni altra cosa: sto sul divano della mia vita, a prendere polvere e quello che di buono arriva con essa. Ogni tanto mi alzo, vado in bagno, sposto qualcosa, ma poi non mi interesso più di quello che accade. Non ce la faccio proprio. Sono incapace.
Però mi fa sorridere che ogni problema di ogni persona scompaia quando arriva un'altra persona nella sua vita, un bacio, un corpo caldo da stringere... siamo più semplici di quello che pensiamo: ma allora perchè non capisco come funziono?

mercoledì, luglio 01, 2009

Tutto ciò che voglio

"Tutto ciò che io desidero non è possibile identificarlo e quindi preferisco dire che io voglio il sogno di una cosa." (parole di Enzo Biagi, riportate da Roberto Saviano)

Sogno una cosa, ma non posso spiegarla. Sogno una cosa, ma la vedo allo stesso tempo da mille angoli differenti. Sogno una cosa, che assomiglia ad una vita, che è fatta di persone, che è come un quadro cubista. Sogno una cosa e quella cosa voglio. Voglio il sogno di una cosa che mi faccia galleggiare nell'impossibile quando vivo. Voglio il sogno di una cosa che mi aiuti a vivere. Tutto ciò che voglio è solo il sogno di una cosa che non ha nome, perchè è un po' tutto, tutto insieme, tutto nello stesso tempo e punto. Solo il sogno di una cosa.

martedì, giugno 30, 2009

Preso in giro...

"Ci insegnano a ricordare le idee e non l'uomo, perché l'uomo può fallire. L'uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Ma 400 anni dopo ancora una volta un'idea può cambiare il mondo. Io sono testimone diretto della forza delle idee, ho visto gente uccidere per conto e per nome delle idee, li ho visti morire per difenderle… Ma non si può baciare un'idea, non puoi toccarla né abbracciarla; le idee non sanguinano, non provano dolore... le idee non amano. Non è di un'idea che sento la mancanza ma di un uomo" (tratto da V per Vendetta)

Avete mai la sensazione di essere presi in giro? Io ultimamente l'ho spesso, quasi in continuazione... non è paranoia, perlomeno ancora non è scaduta in paranoia, perchè la prese in giro mi viene dalle parole: sono pieno intono a me sempre dei medesimi discorsi, che paiono illuminati, appassionati, veri, ma che alla fine rimangono solo vuote parole, sterili... la presa in giro arriva in questo istante, proprio quando vedo la loro inutilità, chiara e fresca di fronte a me, in quello stesso istante chi ha pronunciato quelle parole pare che le abbia rese reali: e allora libertà, illuminazione, amicizia e amore, diventano da parole magicamente fatti... ma io mi chiedo: dove sono? Dove sono le azioni che queste parole vogliono? Non è che ci possiamo limitare a dirle le cose, no? Dovremmo anche farle alcune volte, anzi, alcune parole non sottintendono l'azione, la reclamano per avere valore, per essere reali e non suoni emessi dalle corde vocali... stessa cosa per le parole scritte e non pronunciate... mah! mi sento preso in giro in questo: perchè tutti intorno a me basta che dicano una cosa e sembra che l'hanno già fatta e agiscono come se fosse già fatta... invece non si rendono conto che non hanno fatto proprio nulla... che tutto è vuoto, senza un uomo dietro che agisce... non puoi baciare una parola...