venerdì, febbraio 25, 2011

freddo respiro di primavera

Bella è questa margherita di luce,
E il bacio lodatore di comete
A covare piccole uova e quiete,
Tenero fumo di marzo che cuce

Rumori e sogni, qui, dove traluce
Il primo scintillio di alte segrete
Contrade che, occhi e cuore, formerete
Entro le pieghe del sonno: conduce

Un suo fragile gioco quella nube
Rosata che sospende come un nulla
Beatamente libero e leggero

Al soffitto celeste – vedi, ruba
Nastri e api per festeggiare una culla
Ora il respiro della primavera.


(parole di Roberto Rossi Precerutti)

martedì, febbraio 22, 2011

piccola soddisfazione

Cito:
"Ricordandomi delle tue lezioni sulla fisica, mi sono chiesto se era possibile introdurre un capitolo anche su questo argomento. Mi spiego: posto che la fisica
classica si basa, come tu mi insegni, su alcuni assiomi, e tra questi il nesso di causalità, mi domandavo se, una volta confutato il determinismo (che della volontà e del libero arbitrio è evidentemente carnefice) fosse possibile, secondo te, arrivare ad ipotizzare il concorso della volontà individuale nella determinazione della realtà. Se a livello particellare la materia e l'energia si comportano secondo probabilità e
casualità e non più secondo necessità, esiste secondo te la possibilità teorica di un intervento, addirittura, attivo ed intenzionale sul mondo?
"

Una piccola inaspettata soddisfazione. Grazie!

martedì, febbraio 15, 2011

come piccole bilance

La vostra gioia
è il vostro dolore senza maschera.
Tanto più in fondo vi scava il dolore
tanta più gioia voi potrete contenere.
Il legno del liuto
che accarezza il vostro spirito
non è forse scavato col coltello?
Quando siete contenti
guardate in fondo al cuore
e troverete che soltanto
ciò che vi ha dato dolore vi dona la gioia.
Alcuni dicono:
“la gioia è più grande del dolore”,
e altri: “il dolore è più grande”,
in realtà sono inseparabili.
Essi giungono insieme
e quando una siede con voi
alla vostra mensa,
l’altro è disteso sopra il vostro letto.
Voi siete come bilance
sospese tra il dolore e la gioia.
(parole di K. Gibran)

giovedì, febbraio 10, 2011

la vida es corta y hay que bailarla

"Il Tango si trova tra un passo e l'altro" (parole di Carlos Gavito)

E la vita dove si trova?  Tra una paura e l'altra? Tra un dubbio e l'altro? Tra un dolore e un altro? E allora cerchiamola, con il coraggio e la freschezza di piccoli bambini che giocano a fare i cavalieri.

Quante volte la realtà in cui vivete
mi ha ridestato e richiamato a sé!
Io stavo in lei deluso ed atterrito
e di nuovo mi sono dileguato.
(parole di Hermann Hesse)

giovedì, febbraio 03, 2011

martedì, febbraio 01, 2011

Il lavoro mi perseguita, ma io sono più veloce

"Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro" (parole di Bertrand Russell)

Ci sono eventi che non si vorrebbero mai nella propria vita o in quella altrui, anche se inevitabili, anche se in qualche modo temuti e naturali come può esserlo una tempesta. Questi eventi quando arrivano hanno una grande potenza, nel male ma, a volte, anche nel bene: ridefiniscono ogni cosa, riscalano ogni priorità, risolvono ciò che sembrava irrisolvibile. Sono un filtro che viene messo davanti agli occhi e che sostituisce la "normale" visione: tutto appare diverso, tutto appare con contorni che prima non si notavano.

Ogni cosa viene riscalata e viene vista nelle giuste dimensioni: non so quanto durerà, ma spero di ricordare il più possibile qual è la vera dimensione del mondo e dei suoi fatti.

Ih comme ‘a faje longa cu ‘sta morte,
ma che se nasce sulo pe’ campà?
Io, quanno vene ‘aspetto sott”a porta
‘a guardo ‘nfaccia e dico: - Stongo ccà,
 
portame addò vuò tu, jammo fa amprèssa.-
E ‘na chitarra nun m’hadda mancà’
pecché alleramente ‘nzieme a essa
me voglio fa ‘o viaggio a ll’aldilà.
 
E po’ si chesta è ll’urdema avventura,
ne vale ‘a pena certo ‘e l’affruntà’
serenamente e senza avé’ paura.
Nun serve a niente ca tu vuò tremmà’.
 
Si po’ ce miette ‘o ppoco ‘e fantasia,
chistu viaggio t”o puo’ ‘mmaggina’
comme a ‘nu fiasco ‘e vino malvasia
ca si t”o bive te puo’ cunzula’.
 
Ecco comme ‘a vech’j’ ‘sta mia signora
e so’ sicuro proprio ‘e nun sbaglià.
Pirciò s’appresentasse a qualunc’ora
ca nun ce sta bisogno ‘e m’avvisa’.
(parole di Sergio Bruni)