martedì, settembre 28, 2010

focaccine allo zenzero

"La conosco, e non ho nulla da dirle" (parole di Bartleby)

mercoledì, settembre 22, 2010

(in)utilità

"Un buon consiglio diamolo sempre a qualcun altro. È l'unica cosa da farne giacché non è di nessuna utilità per noi stessi" (parole di Oscar Wilde)

Certe volte è meglio stare da soli, chiuso in quattro mura, che vedere intorno il disinteresse mascherato da cazzeggio o da riflessioni (pseudo)intellettuali. Meglio l'insana solitudine: almeno è genuina, sincera e non mente mai, anzi.

martedì, settembre 21, 2010

Cuore che pompa sangue e paura

Mi sono chiuso in quattro mura,
Giù in città,
Dove tutto non è mai abbastanza.
Nottate insonni a cercare sicurezze che
Danno solo una parvenza di stabilità.
Ora dimmi che non avrò paura,
Che quando sarò solo non avrò il timore di cambiare.
Ora dimmi che troverò la strada,
Che sarà tutta mia,
Lontana dal fondo in cui mi trovo.
La pelle che brucia,
Il respiro si spezza,

Cuore che pompa sangue e paura:
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
E cammino a testa bassa, nell'incertezza
Che mi porto sempre affianco.

Falsa e vigliacca mi consiglia
L'ennesima rinuncia, l'ennesima condanna
A un sogno appena accennato.

Ora dimmi che non avrò paura,
Che quando il buio arriverà sarò pronta a guardarmi in faccia.
Ora dimmi che non sarò da solo,
Che tenderai la mano per salvarmi
Dal vuoto in cui mi trovo.

La pelle che brucia,
Il respiro si spezza.
Cuore che pompa sangue e paura:
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
È questione di un istante,
Perciò passerà
Da noi come un contatto nel buio.
Salirà in me.
Liberami.
Mi sono chiuso in quattro mura,
Giù in città,
Dove tutto non è mai abbastanza.
Nottate insonni a cercare sicurezze che
Danno solo una parvenza di stabilità.
La pelle che brucia
Il respiro si spezza
Cuore che pompa sangue e paura
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
La pelle che brucia
Il respiro si spezza
Cuore che pompa sangue e paura
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
La pelle che brucia
Il respiro si spezza
Cuore che pompa sangue e paura
Vertigine...

(parole e musica dei Linea 77)

lunedì, settembre 20, 2010

Cor ad cor loquitur.

A passi lenti ti muovi nella notte 
quando i silenzi dei suoni sono ancora forti
Ti distendi con pallidi raggi di sole
nei giardini degli specchi marini.
Il tuo soffice manto velato
regala una spuma di sorriso
al pescatore solitario
che stancamente si dirige verso casa
per abbracciare la sua amata.

(L'Alba di Alda Merini)

martedì, settembre 14, 2010

Le sole persone perfettamente coerenti sono i morti.

Molte cose mi piacciono del gioco di ruolo dal vivo, cose immediate come la fuga dalla pesante realtà e cose meno immediate come ad esempio lo sperimentare forme narrative diverse. Sicuramente però c'è una cosa che mi affascina e che accomuna tutti (o quasi) i giocatori di ruolo in tutti (o quasi) i tipi di live: la coerenza.
Quando si gioca molto spesso quello che spinge a fare determinate azioni è l'essere coerente con il proprio personaggio: spesso noi giocatori diciamo "il mio personaggio non avrebbe mai fatto una cosa del genere" e quindi mostriamo che nel gioco la coerenza è fondamentale, una buona prassi. Ci gloriamo di come abbiamo scelto di compiere un'azione piuttosto che un'altra, più vantaggiosa in termini di gioco, per la pura e semplice "coerenza interna" del personaggio...

E nella vita?

La coerenza è dei morti, come dice Huxley e tentare di perseguirla, di far collassare tutto intorno ad una morale (perchè alla fine essere coerenti non vuol dire altro che questo: seguire una morale), vuol dire trovarsi morto fra i vivi: perchè morto? Per il semplice motivo che non si ha più nulla da dire a nessuno, perchè nessuno più esiste: ogni giorno intorno i vivi cambiano morale, quindi idee, quindi azioni. Non esiste più nessuno, ogni giorno si è come un morto che può solo osservare i vivi, non avendo - non potendo dire loro nulla. Perchè non c'è nulla da dire nella solitudine della coerenza stessa o anche solo del tentativo di seguirla. Soli con il proprio pensiero.

"La moralità consiste nel rispettare le cose con la volontà, secondo il pregio ch'elle hanno" (parole di Augusto Conti)

lunedì, settembre 13, 2010

meno letteratura

"Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura" (parole di Ennio Flaiano)

C'è un proverbio irlandese che dice "diffidate di chi non ama i gatti" ed effettivamente come si fa a non amare la mia simpatica palla di pelo bianca, soprattutto ora che è diventata mamma. Ebbene sì, anche nell'Assurdità della vita che mi pesa addosso, non posso che provare sincera emozione a vedere quei tre piccoli, ciechi e persi, che si agirano nel mezzo del pelo della loro madre, cercando cibo e calore. La vita il sabato sera può essere piena di sorprese e tenerezze... che mai come ora sono il vero calore che mi tiene in vita...

mercoledì, settembre 08, 2010

vite sbagliate

"L'errore procede secondo una sua logica interna, ferrea e inesorabile: la logica del piano inclinato" (parole di Carlo Gnocchi)

Troppo tardi. Ecco cosa penso della mia vita: ora è troppo tardi. Troppo tardi per i rimpianti, troppo tardi per i cambiamenti, troppo tardi per fare quello che realmente voglio e troppo tardi anche per essere chi realmente sono.
Perchè posso anche rispondere alla domanda e aver trovato la mia strada, ma se ormai sono incapace di percorrerla... a che serve? a chi serve?

"Dov'è il dolore, là il suolo è sacro" (parole di Oscar Wilde)

Quando una vita è sbagliata, è semplicemente sbagliata: c'è poco altro da aggiungere. Basto finto buonismo, finta democrazia borghese: viviamo in un'oligarchia spirituale, che non aspetta di essere riconosciuta per agire e distruggerci. E' assurdo, ma solo l'Assurdo esiste. E così sia.

martedì, settembre 07, 2010

C'è molta speranza, ma nessuna per noi.

Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
appare in vista, a salutar m'affaccio,
e l'antica natura onnipossente,
che mi fece all'affanno. A te la speme
nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. 
(parole di Giacomo Leopardi)

La mattina bastano pochi istanti, pochi momenti appena sveglio, mentre gli occhi tentano di abituarsi alla luce, e già la solita domanda si formula nella mia testa. Sempre la stessa, inesorabile, spietata, tagliente come una scheggia di vetro, precisa come un orologio. Sempre la stessa, maledetta domanda. E mai una volta che trovo risposta, mai una volta che la elimino dalla mia testa: mi alzo, mi lavo, faccio colazione e ancora non trovo risposta. Prendo la macchina, aspetto, arrivo a lavoro e ancora non trovo risposta. Inizio a lavorare, faccio la pausa, bevo un caffè, fumo una sigaretta e ancora non trovo risposta. Mangio, ancora una sigaretta, continuo a lavorare e ancora non trovo risposta. Non la trovo: è sempre lì, nella mia testa che mi rode come un tarlo. E' lì nel mio cuore, che mi logora e mi consuma e mi rende incapace di gioire realmente per qualcosa. Sempre, mi martella come il peggiore e infinito dei mal di testa: nessuna risposta pare soddisfarla. E la sera, in solitudine, mentre gli occhi si chiudono per la stanchezza del vivere, è ancora lì che mi assilla.
Ma mai che io trovi una risposta che la soddisfi.
Mai.

Ahi, cieca umana mente,
come i giudizi tuoi son vani e torti!
(parole di Torquato Tasso)

lunedì, settembre 06, 2010

volontà diretta da un pensiero

"Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare, con maggiore o minore sufficienza e improntitudine, di anacronismo e di antistoria. Li si lascino alle loro 'verità' e ad un'unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. Rendere ben visibili i valori della verità, della realtà e della Tradizione a chi, oggi, non vuole il 'questo' e cerca confusamente 'l'altro' significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito" (parole di Julius Evola)

E' tempo di profonde riflessioni... e di azioni che nascono dritte dal pensiero.

mercoledì, settembre 01, 2010

Retromarcia

"Ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa" (parole di Charles Bukowski)

Non ho mai letto un libro di Bukowski: devo iniziare.

"Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare" (parole di Charles Bukowski)