lunedì, agosto 31, 2009

Como un rio, como el mar, como el sol

L’onda lunga dell’asfalto schiaccia le parole,
sguardi persi oltre i vetri, oltre di noi…
il ritorno porta addosso mal di testa e mal d’anima,
nei silenzi ognuno piano fruga dentro di se..

Dal coma proverò a riemergere,
nelle nebbie mie lisergiche,
omadonna che ora era,
era oggi o ieri sera?
20 notti e poco giorno…
me le sento ora che torno…
ora che la fiesta è andata,
pace amore e GIOIA INFINITA…
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GOIA INFINITA…
(Luz de luz mata mi dolor)…
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
…INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)…

Pagherei per questa vibra buona,
per averla sempre quando uno suona,
porto dentro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi.
E qualcuno ancora si stupisce del fuoco sacro che ci unisce,
scosse forti dell’anima che nessuno scorderò più!
E questo il Bardo lo sa, lui illumina le città,
cantando si dimena, un W alla strada e un W all’amicizia vera,
che è una cosa rara, che un oceano ci separa,
brindo a voi e a questa vita,
pace amore e GIOIA INFINITA…
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GOIA INFINITA…
(Luz de luz mata mi dolor)…
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GIOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)…

(senti Roy come spacca con la tromba
questa è la ricetta della buena onda
senti la tromba,piega la bomba,piega la bomba…)

brindo a voi e a questa vita,
pace amore e GIOIA INFINITA…
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GOIA INFINITA…
(Luz de luz mata mi dolor)…
GIOIA INFINITA
(Como un rio, como el mar, como el sol)…
GIOIA INFINITA
(Luz de luz mata mi dolor)…

Dal koma proverò a riemergere,
nelle nebbie mie lisergiche,
omadonna che ora era,
era oggi o ieri sera?
20 notti e poco giorno…
me le sento ora che torno…
ora che la fiesta è andata,
pace amore e GIOIA INFINITA…
GIOIA INFINITA…
GIOIA INFINITA…
GIOIA INFINITA…

(senti Roy come spacca con la tromba
questa è la ricetta della buena onda
senti la tromba,piega la bomba,piega la bomba…)

(parole e musica dei Negrita)

Alcuni giorni hai solo voglia di cantare e ballare... come in un rito antico, senza motivo e senza scopo... solo il corpo che si muove e sente quello che vuole... solo una danza, senza nessuno intorno e con tutti dentro...

giovedì, agosto 27, 2009

martedì, agosto 25, 2009

Cosa DEVO fare?

"Ciò di cui ho veramente bisogno è di chiarire nella mia mente ciò che devo fare, non ciò che devo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa sono destinato, scorgere ciò che la Divinità vuole che io faccia; il punto è trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e a morire" (parole di Soren Kierkegaard)

Alla fine sempre di questo si torna a parlare e sempre e solo questo sembra interessare e interessarmi anche quando dovrei pensare a ben altro, problemi pratici, problemi seri, problemi che non si possono ignorare... eppure la testa non ce la fa e pur di non pensarci è capace di tenermi per 48 ore a scrivere di qualcosa che non è neanche detto sarà mai concretizzato... alla fine sempre e solo quello mi interessa: la verità che è vera per me. Ma soprattutto ho bisogno di sapere quello che devo fare...

lunedì, agosto 24, 2009

Come un commediante... no, scusate: un pagliaccio!

Sono il guardiano del Paradiso
per me si va soltanto se sei stato buono
sono il pagliaccio e tu il bambino
nel circo ho tutto
e vivo solo di quel che sono
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto

Ma infondo io sto bene qua
tra le mie facce e la mia falsità
ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
Un po' di libertà

Oh no! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei
sei come me

Sono la sfera di un indovino
nei miei disegni è scritto e vedo il tuo futuro
sono il pagliaccio e tu il bambino
farò pagare caro ad ogni uomo il suo sorriso
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
e sullo specchio del camerino
mi faccio della stessa droga per cui vivo,
la vanità
ma infondo io sto bene qua
tra le reti del mio circo che non va ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
un po' di libertà

Oh No! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei,
sei come me
(Il Pagliaccio di Cesare Cremonini)

E chi l'avrebbe detto... "Dal momento in cui egli sa, il suo riso prorompe e fa tutto perdonare. Fu triste solo nel tempo in cui sperò..." e già... il fungo velenoso forse si può estirpare e non solamente ignorare.

giovedì, agosto 13, 2009

May we Live Long and Die Out

A volte ci perdiamo in discorsi filosofici di elevato contenuto, intenti con tutte le forze a risolvere l'enigma fondamentale: perchè siamo qui?
Forse dovremmo semplicemente arrenderci alla vita, al suo corso naturale, alle sue tappe, alla sua assurdità... forse... oppure dovremmo farci la domanda giusta o, meglio ancora, fare la cosa giusta... sicuramente arrecare dolore agli altri non è la strada giusta, eppure lo facciamo, a volte, spesso, senza volerlo: due parole messe male in una frase, di fretta, e tutto cambia, tutto sembra più crudo, più spietato, più utilitaristico... eppure non è così e lo sappiamo: le parole ci danneggiano sempre di più e dovremmo contare sulle azioni... iniziare a fare la cosa giusta... non arrecare dolore, vivere con il sorriso, essere per se stesso e per gli altri, con semplicità e bontà... iniziando dalle cose semplici, banali... namasté!

"Uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne e del loro sangue è una delle malattie della condizione umana" (parole di Alphonse de Lamartine)

lunedì, agosto 10, 2009

Un momento (profondo) di svago...

"L'anno 1866 fu contraddistinto da un avvenimento molto strano, un fatto inspiegato e inspiegabile che certamente nessuno ha dimenticato. Se ne parlava nei porti e nelle città di mare, nelle piazze delle città continentali, ma soprattutto ne furono colpiti i marinai: negozianti, armatori, capitani di navi, skippers e masters d'Europa e d'America, ufficiali della marina, militari di tutti i paesi, oltre ai governi dei vari Stati dei due continenti si occuparono col più grande interesse di questo fatto" (incipit da 20000 leghe sotto i mari di J.Verne)

Leggerezza, come la brezza del mare la sera sulla spiaggia. Leggerezza, come stare stesi su una dondolante amaca nel mezzo di un giardino. Leggerezza, come quando parli di tutto e di niente con la persona più cara nel centro di un piazzetta fronte mare. Leggerezza, come quando si stona tutti insieme ubriachi qualche canzonetta. Leggerezza, come quando si cerca una mano amata e la si trova affianco senza fatica e senza preoccupazioni. Leggerezza è la parola chiave di questo romanzo di Verne, il primo veramente fortunato di un autore prolifico e veramente visionario: avventura, stupore, onore, gentiluomini dentro un sottomarino, alla caccia del significato della loro esistenza, mentre provano a loro stessi le loro più profonde convinzioni. Ned, Consiglio e Pietro mi hanno regalato la leggerezza di cui avevo bisogno, ma il Capitano, il mio capitano, mi ha regalato piccole perle che solo un vecchio marinaio poteva sapere... sarà considerato un libro per ragazzi, un'avventura fantasiosa... sarà, ma io ho galleggiato nel mare infinito e senza padroni, guidato dalla saggezza di un capitano perfetto e misterioso... ci voleva questo giro nelle profondità del mare!

domenica, agosto 09, 2009

Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.

"Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro. Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?" (da Barfly di C.Bukowski)

Eterna risorge sempre la speranza, anche quando l'assurdo si palesa davanti ai miei occhi, costantemente travestito da ogni cosa di questo mondo... eterna speranza... fungo velenoso... ma cosa accade quando qualcuno continua, coscientemente o meno, a prendere, ingurgitare quasi senza contegno, un fungo velenoso? Oltre a stare sempre male ovviamente, dopo un po' cosa accade? In generale e semplicemente, muore o si abitua al veleno... non so cosa augurarmi... e intanto penso all'ultima scintillante e colorata illusione, fatta di blu, di verde e del rosso splendido di tramonti che non avrei mai voluto e potuto immaginare... lì mi sarebbe piaciuto assaggiare per l'ultima volta il fungo velenoso... lì l'ho assaporato, ma il veleno non ha fatto molto effetto, se non farmi stare male al mio ritorno... sarà per la prossima volta, Speranza. E mi raccomando: nessuna pietà!

sabato, agosto 08, 2009

Definizioni divine!

"Arrivano momenti in cui è d'obbligo liberare una rabbia che scuota i cieli" (parole di Clarissa Pinkola Estés)

Cercare una definizione per se stessi non è mai facile... l'altra sera mi è capitato per alcuni istanti di cercare una definizione per me stesso: è bello "definirsi", è bello riuscire a trovare una parola che sembra o è aderente alla realtà... credo dia un senso di sicurezza ancestrale: la potenza del verbo si richiama a questo, alla potenza cioè di rendere la realtà con le proprie parole... Dio è tutto lì, nel potere delle Sue parole che diventano la nostra Realtà... e noi come bambini imitiamo i grandi, o meglio il più grande, e cerchiamo di vivere scimmiottando quel potere: il potere della parola sulla realtà. Ma è tutto inutile: che vuoi vincere? E' una guerra che abbiamo già perso in partenza e che non possiamo forse che peggiorare... cmq, cosciente di tutto questo, posso comunque giocare, perchè alla fine solo di gioco si tratta... e nel mio gioco, la parola che mi racchiude è Depresso Schizzoide: esiste? non esiste? Beh, ora esiste! E' sono io: salve, sono un Depresso Schizzoide! E ne vado quasi fiero!

mercoledì, agosto 05, 2009

De docta ignorantia

"Il primo effetto dell'amore è di ispirare un gran rispetto: si ha una sorte di venerazione per ciò che si ama. È giustissimo: non si vede nulla nel mondo di così grande come ciò che si ama" (parole di Blaise Pascal)

Ispirare rispetto: non ci avevo mai pensato, ma Pascal ha ragione. Ciò e chi si ama, prima di tutto si rispetta: da questo, dalla mia vita e da come gli altri agiscono avrei dovuto capire molte cose. Purtroppo e troppo spesso, quando qualcuno è di buon cuore, ma veramente di buon cuore, viene preso per stupido: non lo sono, ma vengo trattato come tale. E le mie parole passate, apostrofate come cazzate, si svelano essere ora semplici e pure premonizioni: vorrei tanto sbagliarmi, vorrei tanto vedere quello che viene a volte solo detto dagli altri, vorrei tanto riuscire a stare tranquillo, in mezzo ai miei guai, come ci riesce il resto del mondo. E vorrei tanto che qualcuno rispettasse di più quello che con paura provo.
Vorrei che la mia vita fosse semplice come questa frase:

"Se avesse un centro, il mondo avrebbe anche una circonferenza" (parole di Nicola Cusano)

martedì, agosto 04, 2009

Lavora!

"Il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà – per se stesso, non per gli altri – ciò che nessun altro potrà mai conoscere" (parole di Joseph Conrad)

La cerco ancora, questa mia propria realtà... sono quindi costretto ancora a lavorare? Mi sa di sì...

lunedì, agosto 03, 2009

C'è tutto, proprio tutto...

Se le parole non bastano al fantasioso Verne per descrivere le sensazioni provate sul Nautilus, come fanno a bastare a me?

Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre; il suo respiro è puro e sano, è l’immenso deserto in cui l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita al suo fianco. Nel mare è la tranquillità suprema. Il mare non appartiene ai despoti, che possono solo esercitare alla sua superficie diritti iniqui e battersi, e divorsarsi, e trasportarvi tutti gli orrori della terra, ma a trenta piedi sotto il suo livello il loro potere cessa, la loro influenza si estingue, tutta la loro potenza svanisce! (parole di Giulio Verne)

Ma il mare è solo una parte... è solo il blu di questi giorni pieni di colore...