giovedì, aprile 30, 2009

Basta sapere e nulla mascherare

Fu del mondo, ad ogni tratto,
lo spavento e la paura;
fu per lui la gran ventura
morir savio e viver matto.
(parole di Sansone Carrasco)

Chi è l'eroe fra Chisciotte e Sisifo?

Il primo combatte, cade, si rialza, combatte ancora: non si ferma mai, non vince mai, non arretra mai. E sempre costantemente si rialza... ma perchè? Perchè vede giganti laddove ci sono solo mulini a vento: la speranza di altro da quello che c'è lo anima e lo illude, lo inganna al tempo stesso. Non vede la realtà, ma vive in un sogno che lo alimenta: può essere un eroe chi lotta senza sapere?
Per Sisifo è diverso: lui sa. Niente illusioni, niente speranze: lui sa che il masso cadrà di nuovo alla fine della salita e che il suo sforzo è eterno quanto inutile.
Dice infatti Camus: "Se questo mito è tragico è perchè il suo eroe è cosciente: in che consisterebbe infatti la pena se, ad ogni passo, fosse sostenuto dalla speranza di riuscire?"
Chi è il vero eroe? Chi lotta per qualcosa che non esiste o chi affronta ciò che lo circonda con fierezza, pur sapendo che è tutto inutile?

martedì, aprile 28, 2009

perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore

Come dice Battisti, la tristezza non fa rumore quando cade, quando arriva è silenziosa come il sonno... neanche te ne accorgi e ti ritrovi con lo sguardo perso oltre ogni oggetto, ogni oltre emozione... non capisci cosa ti succede, non sai perchè ti succede: forse è questo quello che si prova dopo aver mollato tutto, aver tirato i remi in barca... la sensazione che si avverte andando alla deriva in un mare enorme, buio e sconosciuto. All'improvviso una voce ti fa voltare: non stai più contemplando il punto oltre l'orizzonte, ma fai fatica a mettere a fuoco quel viso così dolce, quelle calde parole, quei gesti che riempiono il cuore. Ti riscaldi, forse riscaldi anche qualcuno, e sorridi, piacevolmente sorpreso perchè sulla tua barca alla deriva non sei solo: c'è un altro passeggero, almeno uno, forse altri nascosti... e allora pensi al tempo stesso che questo è bello, realmente bello come può esserlo vedere un sole che muore a 1500 metri dietro delle montagne anziane e sagge, ma è anche il motivo per il quale la tua deriva va lenta... ma che importa? Tanto non ho fretta, i remi sono in barca, le vele sono arrotolate, non guardo più mappe e non penso più a dove potrei andare: seguo il corso del mare e tanto basta. Almeno per ora, ancora una volta, almeno per ora.

"Il mondo in sé, non è ragionevole: è tutto ciò che si può dire" (da Il Mito di Sisifo di A.Camus)

lunedì, aprile 27, 2009

Abissi incolmabili

"L'abisso che c'è fra la certezza che io ho della mia esistenza e il contenuto che tento di dare a questa sicurezza, non sarà mai colmato" (da Il Mito di Sisifo di A.Camus)

Niente luce alla fine, niente speranza: forse la forze è tutta lì, nel capire che non c'è luce che possa illuminare il cammino e che, assurdamente, non c'è neanche un cammino da compiere se non quello fine, ultimo di questa assurda vita dataci senza libretto di istruzioni. Siamo piccolissimi se confrontati con l'enorme assenza di significato del mondo: siamo piccoli uomini che assurdamente lottano per... per cosa? Per una falsa luce, per un lumicino che non serve a niente... la forza è tutta lì, dal fare un passo dopo l'altro, avendo come unica cosa concreta da guardare, i propri piedi che senza motivo, senza scopo, senza sosta, si muovono... uno dopo l'altro... semplicemente, l'uno dopo l'altro...

venerdì, aprile 24, 2009

Ancora... libertà, ma nell'assurdo!

"Prima di incontrare l'assurdo l'uomo quotidiano vive con degli scopi e con il pensiero dell'avvenire o della giustificazione. Egli valuta le proprie possibilità, fa assegnamento sul più tardi, sulla pensione o sul lavoro dei figli, crede anche che nella sua vita qualche cosa possa avere una direzione. In realtà egli agisce come se fosse libero, anche se tutti i fatti si incaricano di contraddire tale libertà. In quanto immaginava uno scopo nella vita, si conformava alle esigenze di una mèta da raggiungere, e diveniva schiavo della propria libertà" (da Il Mito di Sisifo di A.Camus)

Non c'è libertà, non c'è risposta, non c'è azione: si deve solo bruciare finchè c'è legna e gioire delle fiamme, della loro bellezza e del loro calore, ricordandosi che non hanno uno scopo, non hanno un domani, non hanno un avvenire. Sono lì ora. Siamo lì ora. Assurdamente liberi senza libertà.

"Essere privi di speranza non significa disperare" (da Il Mito di Sisifo di A.Camus)

mercoledì, aprile 22, 2009

Figli di Sisifo

Sísifo pure vidi che pene atroci soffriva
una rupe gigante reggendo con entrambe le braccia.
Ma quando già stava
per superare la cima, allora lo travolgeva una forza violenta
di nuovo al piano rotolando cadeva la rupe maligna.
(da Odissea libro XI vv 593-598 di Omero)

Ognuno ha il suo Mito, ognuno ha il suo Padre Divino: non l'ho ancora incontrato il mio genitore non-umano, ma ho finalmente incontrato il mito che narra la mia vita. E in fondo penso di avere molti fratelli e sorelle intorno a me, ma ognuno guarda solo e giustamente il proprio macigno, mentre con fatica inumana e indegna lo spinge per arrivare alla più inutile e agognata delle mete... e poi di nuovo giù, sul fondo... e poi di nuovo su, in cima... ecco il mio mito, quello di Sìsifo ed ecco degne parole per comprenderlo e assaporarlo.

"Sisifo insegna la fedeltà superiore che nega gli dèi e solleva i macigni. Anch'egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo."
(da Il Mito di Sisifo di A.Camus)

Sono in pausa, ma faccio fatica a reggere fermo il masso... prima o poi tocca continuare... ma occorre ricordare che...

"...anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice." (da Il Mito di Sisifo di A.Camus)

martedì, aprile 21, 2009

Fare Anima Parte I (forse)

"La via attraverso il mondo è più difficile della via al di là del mondo" (parole di Wallace Stevens)

lunedì, aprile 20, 2009

Labora et ora

"C'è ancora del caos dentro di voi, c'è ancora una stella danzante" (parole di Nietzsche)

La macchina del mondo tecnologica, miscredente ed omologata ci vede tutti impegnati a combattere la noia in ogni modo, afflitti come siamo e come lo erano i monaci antichi, da quella legge tremenda e inumana (benché creata da noi uomini) che è la legge del "tutto o nulla", per cui, non incontrando Dio o la Felicità ogni giorno, ci troviamo spesso (quando non sempre) tra le mani del nulla... ma abbiamo veramente ancora la stella danzante dentro? Forse la paura è un'altra: è quella di fermarci, per un motivo qualsiasi, e renderci conto che non c'è nessun caos, nessun vortice, nessuna scintilla dentro di noi... semplicemente il nulla che ci fa tanto paura... eppure basterebbe ricordarsi che quel nulla è esattamente Dio, è esattamente il Tutto da cui ogni cosa può nascere.

domenica, aprile 19, 2009

Pensieri (in)utili

"Vi sono notti in cui l'avvenire si abolisce, e di tutti i suoi momenti sussiste soltanto quello che sceglieremo per non più essere" (dal Il funesto demiurgo di E.Cioran)

venerdì, aprile 17, 2009

Muso a terra

"Sapete con il tempo, con l'età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri, e così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine di errore è ridottissimo. Mezzo passo fatto in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate, mezzo secondo troppo veloce o troppo lento e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono, sono dappertutto, sono intorno a noi, ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire" (tratto da Ogni maledetta domenica)

Dove è un allenatore con le palle quando te ne serve uno? In ogni scontro solo chi rischia la morte guadagna i centimetri... ma quanti me ne servono ancora?

giovedì, aprile 16, 2009

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Alla fine non è che ci vuole poi tanto... faccio un click, scrivo quattro parole di convenienza e poi un altro click: non mi manca certo il background di frasi fatte e di circostanza... il mondo ne è pieno, ogni occasione è buona pare per dire tanto per non stare zitti, per parlare con frasi di cui ignoriamo in gran parte il significato... d'altronde abbiamo fondato filosofie e filosofie sul nulla, su parziali quando non totalmente errate interpretazioni dell'antico pensiero greco (che per la cronaca, aveva già affrontato tutti i problemi con i quali oggi noi ci impicchiamo in continuazione...)
Quanto peso diamo alle parole? Quanto andiamo oltre il suono che loro stesse producono? Quanto le sentiamo nel cuore prima di farle uscire?
Alla fine è facile, è tutto facile all'apparenza... basta seguire il link per rispondere al messaggio... ma quanto è buio e quanto è lungo il percorso nascosto dal link?
Aspetto ancora un po' prima di farlo e intanto mi crogiolo in un pensiero felice, neanche fossi uno dei bambini perduti...

È la fede degli amanti
come l'Araba Fenice
che vi sia ciascun lo dice
ove sia nessun lo sa.
(parole di Pietro Metastasio)

mercoledì, aprile 15, 2009

Comple...haag!

Direi che la regola numero 5 dovrei ripetermela sempre nella testa: "fidarsi della gioia" (parole di Erica Jong). Al posto di tormentarmi quando non è necessario... ma gli Dei mi vogliono bene e nonostante la regola infranta da me stesso, Loro hanno saputo concerdermi la semplicità di un giorno felice... un risveglio dolce al sapore di frutti di bosco, un caldo abbraccio alle parole "buon compleanno" e poi un po' di giri, un po' di svacco, un po' di parole e alla fine una sorpresa dolce dietro un'altra sorpresa dolce... non meritate, ma belle forse proprio per questo... un saluto stretto stretto e a concludere la semplicità di questo giorno una birra con un amico verde, a parlare di libri, di donne e di regali impegnativi... semplice, come la gioia.
Grazie a tutti e soprattutto al Dharma.

giovedì, aprile 09, 2009

Perchè dimentico sempre tutto?

"Una volta fatta la lista, la rileggeva con cura, come consigliava di fare anche agli altri, per vedere se non aveva dimenticato nulla. Poi la rileggeva e cancellava tutto quanto poteva essere superfluo. Dopo di che, perdeva la lista." (tratto da Tre uomini a zonzo di J.K.Jerome)

Ma quanto mi devo arrabbiare con me stesso? Avevo capito una grande cose ieri sera prima di andare a dormire... aveva a che fare con la vita, con l'universo e tutto quanto... ma l'ho dimenticata! Dannato me e dannata memoria... certe giornate si ripetono sempre uguale, sempre con gli stessi meccanismi, sempre imprigionate dalle stesse emozioni... non è proprio possibile che l'uomo non impari neanche dalla sua stessa storia? Stesse situazioni, stessi errori, stesso dispiacere... non ha davvero senso nulla, eppure ieri sera ero convinto del contrario, prima di andare a dormire... mah!

martedì, aprile 07, 2009

Dead Men Walking

"Dare la libertà al mondo è una strana impresa piena di rischi. Dando la libertà in questo modo, la si toglie" (parole di Jean Jaurès)

Ho una rabbia che non si placa, non va via: ieri notte tremavo a letto e pensavo fosse la struttura a tremare. Ieri notte invece e per fortuna per tutti ero io a tremare: tremavo da dentro verso fuori, mentre poche ore prima era stato il contrario. Ero a letto e tremavo: non perchè facesse freddo, non perchè ero stanco, no... tremavo di rabbia: montata da ore dentro di me, non aveva trovato altro posto per manifestarsi che il mio corpo fisico... ed ecco che per calmarsi un po', per andare via, liberarsi e agire, la mia rabbia mi faceva tremare... che epoca misera quella in cui viviamo: ci professiamo liberi e invece non lo siamo per niente. Siamo l'umanità più schiava che la storia, quella vera e non quella del regime, possa ricordare... siamo i più vuoti, i più miseri, i più miscredenti, i più aridi: la peggiore umanità della storia è qui su questa terra, right here right now... E non ce ne rendiamo conto e se anche lo facciamo, come potremmo cambiare questo nostro stato di miseria spirituale? Ancora non ho una risposta... mi sento come un condannato a morte che va verso la sedia elettrica: non possiamo scegliere la strada, non possiamo scegliere neanche la fine della strada... possiamo solo camminare... siamo solo e tutti dei Dead Men Walking... per fortuna ogni tanto i nostri sguardi si incrociano e il calore di chi è simile a te ti riscalda il cuore, ma tanto la strada è sempre quella per tutti...

"I want the last face you see in this world to be the face of love, so you look at me when they do this thing. I'll be the face of love for you" (tratto da Dead Man Walking)

lunedì, aprile 06, 2009

There is no spoon.

"Do not try to bend the spoon; that's impossible. Instead only try to realize the truth: There is no spoon" (tratto da The Matrix)

Alle 4 di mattina è deleterio riflettere sulla vita, ma quando il letto ti trema sotto il culo è difficile non farlo... ci si sente davvero impotenti, davvero inutili, davvero piccoli accidenti passeggeri... ci si sente così, perchè semplicemente si è così: e allora mi chiedo a cosa valga tutto quello che facciamo, tutto quello che sentiamo, tutto quello che diciamo... ma ancora di più mi chiedo quanto vale tutto quello che non facciamo, non sentiamo e non diciamo: siamo fortunati dice la mia compagna del Dharma e io le rispondo allora che siamo anche sfortunati. Siamo entrambe le cose: benedetti dalla vita e maledetti nella vita stessa. Perchè a questo gioco dobbiamo giocare per forza e non sempre il dolore che proviamo nasce da un microago che ti scrive sul collo... molte volte nasce da un coltello arrugginito che ci danno gli altri, chissà per quale motivo, e che noi ostinati ci passiamo sulle carne, creando nuove ferite, aprendone vecchie. Laddove le parole non arrivano, arriva il dolore così come la felicità: e in tutto questo che facciamo? C'è chi sogna e aspetta, c'è chi ignora e dimentica, c'è chi pensa e si danna: qual è la mia soluzione? Non ho una soluzione putroppo... there is no spoon, semplicemente: non c'è soluzione. C'è un gioco, senza regole, senza moviola, senza arbitro: c'è un gioco che vale la pena di giocare al meglio solo perchè è l'unico gioco che ci è concesso.

Neo: What truth?
Boy: There is no spoon.
Neo: There is no spoon?
Boy: Then you will see, it is not the spoon that bends, it is only yourself.

Seguendo il consiglio del ragazzo, sarò io a piegarmi: allora la realtà mi seguirà.

venerdì, aprile 03, 2009

Come un bambino volante

Me lo devi dire se l'anima vuole volare
E vuoi smettere di lavorare
Non lo vuoi capire uomini e donne da sole
In mano a un presentatore
Sogni e bisogni cose da immaginare
Sono facce dipinte di nero
I fantasmi del mio desiderio
No no no
Bambini volanti vallette cantanti
Su schermi giganti per te
Per te che non dormi la notte t'informi
La testa che non regge più
Sentimi bene e vienimi vicino
La musica passa e la notte trascina
Con se le parole è un posto che non lo vedi
E l'aria sa di lontano hai i brividi dentro
Ai polsi e ti tremano pure le mani
No no no
Bambini volanti vallette cantanti
Su schermi giganti per te
Per te che t'incazzi telefoni pazzi
Bambini e pupazzi così
Oi quante parole,oi quanti rumuri
'ntra capu na botta ca 'nterra mi jetta
Nu lampu 'ntru scuru ci manca ru sule!
No no no
Bambini volanti vallette cantanti
Su schermi giganti per te
Per te che t'incazzi telefoni pazzi
Bambini e pupazzi così...
(canzone del Parto delle Nuvole Pesanti)

Mi sono svegliato e mi sono scoperto come un bambino che vola sul mondo: vertigine, paura, allegria e curiosità, un po' di stanchezza ma continuo fino a svenire... e vorrei tanto continuare a volare, ogni tanto dormire sul mondo, ma alla fine vorrei solo essere un bambino volante...