venerdì, dicembre 31, 2010

tergicristalli

Se tutto ciò che cerco nasconde un movimento quale destinazione può' incontrarci 
Se in tutto ciò che inquadro il senso è già sfocato qual è l'angolazione per fissarci
Strade che si lasciano guidare forte poche parole piogge calde e buio tergicristalli e curve da drizzare strade che si lasciano dimenticare
Leggero in fondo solo l'umore acceso al volo senza lasciare il tempo di pensarci ti guardo che mi guardi non so se salutarti o fare finta che non sia già tardi
Strade che si lasciano guidare forte poche parole piogge calde e buio tergicristalli e curve da drizzare strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte andare via cosi poche parole piogge calde e buio via cosi……via cosi tergicristalli e curve da tremare andare via cosi strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte poche parole piogge calda e buio tergicristalli e curve da drizzare strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte andare via cosi poche parole piogge calde e buio via cosi……via cosi tergicristalli e curve da tremare andare via cosi strade che si lasciano dimenticare
Forse sta a pochi metri da me quello che cerco e vorrei trovare la forza di fermarmi perché sto già scappando mentre non riesco a stringere più a fondo e ora che sto correndo vorrei che fossi con me che fossi qui.
Sento a pochi metri da me quello che c'era e vorrei trovare la forza di voltarmi perché se stai svanendo io non ci riesco a stringere più a fondo ora che sotto il mondo vorrei che tu fossi qui che fossi qui
(parole e musica dei Subsonica)

lunedì, dicembre 27, 2010

out-of-control

E chi l'avrebbe mai detto... sono io quello che ha manie di controllo... mah, non saprei: lei dice così, io sono portato a crederle.
Le situazioni nelle quali non ho controllo pare che mi mettano nel panico, mi bloccano, mi rendono diverso da quello che sono: ma perchè? che cosa sono?
La verità, forse, è che ho paura, già. Ho sempre paura e forse umanamente ho paura di più di quelle situazioni che non controllo, che non comprendo: in questi frangenti, mi fermo, mi siedo e osservo... e faccio anche di più, immagino: immagino come sarebbe la mia vita se non avessi tutta questa paura di viverla, di sentirla, di farmi tramortire da lei. E l'immaginazione è spesso così potente che mi basta e non vado oltre.
Se non avessi paura, direi certe cose e ne farei altre: probabilmete non sarei come sembro agli altri, tranquillo e pacato. Probabilmente non sarei dove sono ora, a fare questo lavoro che ben poco mi piace ma, soprattutto, che ben poco si adatta al mio animo. Sarei dove dovrei essere a fare quello che sentirei di fare, o almeno ci proverei.
Ma ho paura e quindi mi siedo, osservo la vita e purtroppo questo spesso mi basta.

"Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare" (parole di Igor I. Sikorskij)

Dimenticavo... è stato natale... già... non me ne sono accorto... scusate...

"Mamma a Natale faceva il tacchino. Un'imitazione di merda" (parole di Mario Zucca)

giovedì, dicembre 16, 2010

ritmo della vita, un po' rozzo, un po' sensuale

"Il ballo è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita" (parole di George Bernard Shaw)

Lei: Appena ti ho visto a tango ho pensato "ma questo quì che ci fa?"
Lui: In che senso? Che sono una pippa a tango... beh grazie... lo dico sempre!
Lei: Ma no! E' che avevi l'aria di chi osservava... cercava di capire perchè tutte quelle persone si riunissero per ballare... che segreto c'è nascosto nella danza...
Lui: Mi fai più profondo di quel che sono...
Lei: No no! Ci ho preso, vero? E' quello che ti chiedi, giusto?
Lui: ...sì... ci hai preso...
Lei: Che fai studi antropologici sul tango?
Lui: No... non esattamente... può sembrare stupido, quindi prendilo per quello che è... forse un'idiozia appunto... è che la danza è sempre vista come espressione di vita, no?
Lei: Certo!
Lui: C'è una scena in Matrix... quando gli umani di Zion sono assediati dalle macchine e posso solo aspettare e allora che fanno nell'attesa? Ballano come pazzi, perchè quello è il modo che hanno per sentirsi vivi... ballano perchè possono farlo solo in virtù del sangue e della carne di cui sono fatti...
Lei: Già, è vero.
Lui: E' per questo che faccio tango... mi sono sempre sentito spettatore della vita, non l'ho mai vissuta pienamente... e allora stupidamente come una sorta di terapia, ho deciso di impegnarmi in questo ballo, sperando forse che un po' di vita entri in me e io un po' di più in lei... lo so... è stupido.
Lei: Forse... balliamo?
Lui: Sì, balliamo...

"È un viaggio inutile come tutti i viaggi della vita e come la vita stessa, ma bisogna farlo per illudersi, per credere a qualcosa, altrimenti è finita" (parole di Guido Cavani)

mercoledì, dicembre 15, 2010

i lego perduti

Ho sempre cercato qualcosa: mi guardavo intorno, con l'aria di chi sa di essersi perso qualcosa, proprio un attimo prima, come quando le chiavi ti cadono dalla tasca perchè le hai messe via troppo di fretta o come quando scendi dalla macchina è ti cade il portafogli. Allora ti fermi e ti guardi intorno, e cerchi perchè hai addosso a convinzione che ti sia perso proprio in quel momento qualcosa, magari qualcosa di importante.

Sono stato fermo tanto tempo e la sensazione di aver perduto qualcosa mi è sempre rimasta addosso, perchè era vera, reale. Ho perso qualcosa, ma non ora, non qui. Ho perso un giocatollo, o meglio dei pezzi di giocattolo: non ho tutti i lego che avrei dovuto aver. Ma non ora, non qui: i lego li ho perduti tanto tempo fa e solo ora me ne sono reso conto: ammesso che possa ritrovarli, ora, a 35 anni, che cosa dovrei farci con dei pezzi del lego? Non sono più un bambino e non gioco più con i lego.

Li lascio lì o li vendo su eBay?

lunedì, dicembre 06, 2010

nòstos

E' come se vivessi con un costante senso di nostalgia addosso... e non è una sensazione recente, ma antica: ho come l'impressione di averla avuta sempre addosso, sempre attaccata nelle viscere, che mi rodeva, mi mordeva, mi divorava dall'interno, rendendomi insofferente, nervoso, insoddisfatto... manchevole.


Con occhi intenti seguono ogni mossa
delle mie mani industri a rinnovare 
la gabbia al novo giorno. 
Un'ombra appena d'apprensione superstite, 
visibile al buon custode. 
Contentezza provano che m'occupi di loro, 
e quella esprimono, se intendo il caro linguaggio, 
in sommessi brevi trilletti.  
Ma forse è umana illusione 
che ai tetti degli uomini 
e alle cure sieno paghi. 
Una gabbia è una gabbia; 
e in cuore vaghi serbano 
indistruttibili ricordi delle Canarie, 
dei natii boschetti.
(parole di Umberto Saba)

Ci ho messo tanto tempo per capire di che tipo di nostalgia si trattasse: ho pensato fosse per una vita tranquilla e poi anche per una caduta dall'alto di chissà quale dio. Infine sono giunto a compredere dove si nascondesse questa nostalgia: era la più ovvia, quella che da sempre ho avuto, io come gli altri, davanti agli occhi. La nostalgia che nasce dal non avere una risposta alla più semplice delle domande: che ricordi hai di te e di lei da piccolo?
E la risposta è l'imbarazzo che nasce violento dal guardare una foto e dire semplicemente: non ricordo nulla, proprio nulla. E' questa la mia nostalgia.

giovedì, dicembre 02, 2010

Danzando con me stesso!

On the floor of Tokyo
Or down in London town to go, go
With the record selection
And the mirror's reflection

I'm dancing with myself

When there's no-one else in sight

In the crowded lonely night
Well I wait so long
For my love vibration
And I'm dancing with myself

Oh dancing with myself

Oh dancing with myself
Well there's nothing to lose
And there's nothing to prove

I'll be dancing with myself

If I looked all over the world

And there's every type of girl
But your empty eyes
Seem to pass me by
Leave me dancing with myself

So let's sink another drink

'Cause it'll give me time to think
If I had the chance
I'd ask the world to dance
And I'll be dancing with myself

Oh dancing with myself

Oh dancing with myself
Well there's nothing to lose
And there's nothing to prove
I'll be dancing with myself

If I looked all over the world

And there's every type of girl
But your empty eyes
Seem to pass me by
Leave me dancing with myself

So let's sink another drink

'Cause it'll give me time to think
If I had the chance
I'd ask the world to dance
And I'll be dancing with myself

Oh dancing with myself

Oh dancing with myself
If I had the chance
I'd ask the world to dance
If I had the chance
I'd ask the world to dance
If I had the chance
I'd ask the world to dance

Dancing with myself
Dancing with myself
Dancing with myself
Dancing with myself


If I looked all over the world

And there's every type of girl
But your empty eyes
Seem to pass me by
Leave me dancing with myself

So let's sink another drink

'Cause it'll give me time to think
If I had the chance
I'd ask the world to dance
And I'll be dancing with myself

Oh dancing with myself
Oh dancing with myself
If I had the chance
I'd ask the world to dance
If I had the chance
I'd ask the world to dance

If I had the chance
I'd ask the world to dance


(musica di Billy Idol)

lunedì, novembre 29, 2010

C'è chi aspetta la pioggia

...per non piangere da solo. (parole di Fabrizio De André)

Passi rapidi che si specchiano di sfuggita nelle pozze in movimento incontrate per strada. Il rumore dei suoi passi è un'alternanza di acquose sonorità e muti passaggi su foglie che ormai sono tutt'uno con l'asfalto. L'autunno è entrato da un po' nel suo ultimo mese, ma sembra già essere capitolato di fronte all'inverno, padrone incontrastato di questi ultimi giorni. E' un continuo di vento e pioggia, ma dei due è quest'ultima che ha sempre mal sopportato: odia gli ombrelli e per questo è destinato a bagnarsi quando decide di uscire sotto la pioggia, sia essa scrosciante come poco fa, che fine e calma come è ora. Ma è l'effetto di bagnarsi che lo infastidisce: in realtà, pensandoci meglio, la pioggia gli piace. Malinconica e democratica, ha un suo fascino e un chiaro effetto emotivo sugli animi di tutti. Senza accorgersi del mondo esterno, ma concentrato solo sui giochi d'acqua che lo circondano, è già arrivato a destinazione: nell'aria viene trasportata a fatica una musica che sembra essere più lontana di quello che è in realtà... note dolci e tristi, di corde leggere e popolari... un piccola porta intorno al verde, sembra quasi un portale magico che lo attende per trasportarlo in un altro mondo: butta la cicca a terra e la osserva per un po' morire ed essere portata via... e poi attraversa il portale, lavato un poco dai suoi peccati da una pioggia gentile. E' un tango quello che lo aspetta dall'altra parte, un tango triste...

"Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime" (parole di Jim Morrison)

giovedì, novembre 25, 2010

forse

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto

alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.


(parole di Eugenio Montale)

lunedì, novembre 22, 2010

Guai a sognare...

"il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta" (parole di Primo Levi)

Non pensavo che il suono della mia voce potesse essermi così fastidioso: non è per il tono, non è per l'accento o i ricordi di un dialetto che diventa sempre più lontano. E' proprio per quello che dico. Sentire le mie confessioni è insopportabile per primo a me stesso.

"Il soggetto sogna a occhi aperti" è come dargli torto, direi io. Ma non mi ero mai fermato a riflettere sul motivo di questo mio costante sognare, di immaginarmi situazioni che non accadranno mai, parole che mai verranno dette e gesti che non vedrò mai da me e per me. Ho sempre pensato che fosse un "effetto collaterale" del passatempo che ho da tanto tempo ormai: quando sei abituato a immaginarti situazioni e a tentare di descriverle al meglio, rispondendo nel minor tempo possibile alle reazioni imprevedibili di altre, quando insomma passi un po' del tuo tempo come narrastorie dilettante, pare quasi normale che la tua mente sia abituata a vagare spesso. Non avevo mai riflettuto su quanto tempo passasse la mia testa fra le nuvole della mia immaginazione: ci passa così tanto tempo che quelle non sono più fantasie, diventano più simili ai ricordi. E allora le racconti, prima di tutto a te stesso, poi a volte anche ad altri, perchè in fondo pensi che siano più interessanti della tua vita.
No, non è vero, non è per questo che le racconti: quando altri parlano di me, delle cose che faccio e di quello che sono, penso di non essere un tipo banale, piatto, ma in fondo di essere minimamente interessante. E allora perchè fuggo nelle nuvole, a occhi aperti, a ogni occasione: non sono io a farlo, purtroppo. Non vorrei ma ormai so che non è così: c'è un piccolo bambino, dagli occhi tristi e dai modi riservati, che ha iniziato a rifugiarsi in questi posti per necessità, perchè non c'era molto altro da fare e perchè lì, forse, non c'era nessuno che potesse dargli l'impressione di non volerlo.
Forse è tutto lì: nelle nuvole quel bambino ha fatto la casa ed è difficile farlo scendere ora.

"Chi crede ai sogni, si trova in mano un pugno di mosche" (vecchio detto italiano)

mercoledì, novembre 17, 2010

Buongiorno tristezza, amica della mia malinconia...

la strada la sai, facciamoci ancor oggi compagnia... (parole di Claudio Villa)

Lei: Porta con te questa tristezza. Tienila e non farla andare via.
Lui: Ma come faccio? Proprio oggi che devo giocare di ruolo... (ride)
Lei(sorridendo): Sì... tienila fino alla prossima volta e se proprio non ce la fai, concediti qualcosa... cosa te la farebbe pesare di meno ora?
Lui(ridendo): Mi è venuto in mente un arancino... sì, un arancino.
Lei: E allora mangiati un arancino, ma poi non ti sentire in colpa... concediti qualcosa, ma senza poi pentirti... ma tieni con te questa tristezza.
Lui: Va bene, ci provo.

In strada piove, tanto, non troppo: la pioggia da film che lava via le emozioni, di quella che pulisce dentro e sporca fuori. Non corre, non ha tanta fretta, ha solo freddo e mal di gola, ma non è nulla. Rallenta davanti a una donna che gli blocca la strada con l'ombrello, ma non se ne cura: pensa solo che la pioggia non deve portarsi via la tristezza. La deve tenere stretta, perchè è lei a bagnarle il viso e a scaldarle il cuore: è questa tristezza, che ha l'aspetto di una donna un po' trascurata, con i capelli brizzolati e la sigaretta perennemente accesa. E nelle nuvole di fumo e nelle frasi mai dette, la tristezza ha fatto la sua dimora e lui le ha chiesto ospitalità. Pare esserci un eco lontano, o forse è solo nella sua testa... un eco che porta le note di un pianoforte...

martedì, novembre 16, 2010

la terra santa

Pensiero, io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero, dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia.

(parole stupende di Alda Merini)

tempi imperfetti, mai presenti

"Strappa all'uomo medio le illusioni di cui vive, e con lo stesso colpo gli strappi la felicità" (parole di Henrik Ibsen)

mercoledì, novembre 10, 2010

come foglia appena nata...

Che non sa e non può ancora volteggiare...

"Chi non si ferma adesso, subito, non si ferma mai più. Quello che fai, lo farai sempre. Devi rompere una volta il destino. Devi uscire di strada, e lasciarti affondare nel tempo" (parole di Cesare Pavese)

lunedì, novembre 08, 2010

Marinai che lottano nella sala da ballo

It's a god-awful small affair
To the girl with the mousy hair
But her mummy is yelling "No"
And her daddy has told her to go
But her friend is nowhere to be seen
Now she walks through her sunken dream
To the seat with the clearest view
And she's hooked to the silver screen
But the film is a saddening bore
'Cause she's lived it ten times or more
She could spit in the eyes of fools
As they ask her to focus on

Sailors fighting in the dance hall

Oh man! Look at those cavemen go
It's the freakiest show
Take a look at the Lawman
Beating up the wrong guy
Oh man! Wonder if he'll ever know
He's in the best selling show
Is there life on Mars?

It's on Amerika's tortured brow

That Mickey Mouse has grown up a cow
Now the workers have struck for fame
'Cause Lennon's on sale again
See the mice in their million hordes
From Ibiza to the Norfolk Broads
Rule Britannia is out of bounds
To my mother, my dog, and clowns
But the film is a saddening bore
'Cause I wrote it ten times or more
It's about to be writ again
As I ask you to focus on

Sailors fighting in the dance hall

Oh man! Look at those cavemen go
It's the freakiest show
Take a look at the Lawman
Beating up the wrong guy
Oh man! Wonder if he'll ever know
He's in the best selling show
Is there life on Mars?

(parole e musica di David Bowie)

Siamo veramente solo dei marinai ubriachi che lottano nella sala da ballo sistemata a festa, ignari di quello che realmente succede intorno a noi... senza sapere dove stiamo andando e, soprattutto, completamente all'oscuro della met finale... it's the freakiest show!

fiume di luna

Moon River
Wider than a mile
I'm crossin' you in style
Some day
Old dream maker
You heart breaker
Wherever your goin' 
I'm goin' your way
Two drifters 
Off to see the world
There's such a lot of world
To see
We're after the same
Rainbow's end
Waitin' round the bend
My huckleberry friend
Moon River
and me.
(da Moon River di H.Mancini e J.Mercer)

Se mi viene in mente questa canzone, penso solo a lei, Holly, la creatura più libera e solitaria che si sia mai vista... penso alla colazione riflessa nelle vetrine, allo sguardo nascosto dagli occhiali: lo immagino triste ma fiero... penso a questo. E vorrei chiedere tante cose ad Holly...

giovedì, novembre 04, 2010

Rotolando e cadendo

I rolled and I tumbled, I cried the whole night long
I rolled and I tumbled, I cried the whole night long
Woke up this mornin', I must have bet my money wrong

I got troubles so hard, I can't stand the strain

I got troubles so hard, I can't stand the strain
Some young lazy slut has charmed away my brains

The landscape is glowin', gleamin' in the golden light of day

The landscape is glowin', gleamin' in the golden light of day
I ain't holdin' nothin' back now, I ain't standin' in anybody's way

Well, I did all I know just to keep you off my mind

Well, I did all I know just to keep you off my mind
Well, I paid and I paid and my sufferin' heart is always on the line

Well, I get up in the dawn and I go down and lay in the shade

I get up in the dawn and I go down and lay in the shade
I ain't nobody's house boy, I ain't nobody's well trained maid

I'm flat out spent, this woman been drivin' me to tears

I'm flat out spent, this woman she been drivin' me to tears
This woman so crazy, I swear I ain't gonna touch another one for years

Well, the warm weather's comin' and the buds are on the vine

The warm weather's comin', the buds are on the vine
Ain't nothing so depressing as trying to satisfy this woman of mine

I got up this mornin', saw the rising sun return

Well, I got up this mornin', see the rising sun return
Sooner or later, you too shall burn

The night's filled with shadows, the years are filled with early doom

The night is filled with shadows, the years are filled with early doom
I've been conjuring up all these long dead souls from their crumblin' tombs

Let's forgive each other darlin', let's go down to the greenwood glen

Let's forgive each other darlin', let's go down to the greenwood glen
Let's put our heads together now, let's put all old matters to an end

Well, I rolled and I tumbled and I cried the whole night long

Ah, I rolled and I tumbled and I cried the whole night long
I woke up this morning, I think I must be traveling wron


(parole e musica di Bob Dylan)

venerdì, ottobre 29, 2010

La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.

E' una sensazione fastidiosa quella che provo... sono sempre nello stesso punto, nello stesso circolo vizioso e stancante: da lì non mi muovo, non ho forze per farlo, non ho possibilità per farlo. Nulla cambia e nulla cambierà, in questo che sembra solo un teatrino mediocre di attori privi di qualsiasi spessore: titolo dell'opera? Eterno ritorno, ovviamente. E le giornate si ripetono tutte uguali, le discussioni tutte identiche, gli irrespettosi atteggiamenti, le battute prive di gusto, le volgarità e l'immaturità, le paure e le falsità... tutto si ripete uguale, tranne la sensazione crescente di non poterle più sopportare, di non reggere più un mondo che non vede, non vuole vedere né sentire e che per comodo, per cattiveria e per egoismo, preferisce lasciarti lì, dove ti trovi... con compagne le uniche frasi che continuo a sentirmi intorno... se ti va sono qui... se ti da fastidio dillo pure... tutta l'azione spostata sugli altri, senza mai domandarsi se forse è il caso di muoversi e di fare qualcosa per l'altro. Tanto va tutto bene così, per voi che avete forza. Per chi non ha speranza o sogni, forse non è facile agire e fare qualcosa: le parole rimangono solo vuoti contenitori, ormai sporchi e privati di quello che conta. L'azione. Le mie parole fanno male? Pensate alle vostre azioni e anche e soprattutto alle non-azioni. Ricordo a tutti che il non-fare-nulla è una scelta, esattamente come il fare-qualcosa: se vi nascondete dietro un dito, fate pure, ma risparmiatemi almeno le vuote parole. Non è colpa vostra. Non è colpa mia. Andate in pace.

"Non vi è nulla di più bello che dimenticare, se non forse l'essere dimenticato"(parole di Oscar Wilde)

lunedì, ottobre 25, 2010

Mutando riposa.

Le attività principali di questo periodo sono il riposo e il silenzio. La prima nasconde un cambiamento, la seconda un'insofferenza. Perchè lo scrivo rompendo così il silenzio? Beh, perchè dentro di me ci sono fin troppe voci che parlano e ogni tanto devo dare libero sfogo, tanto per non intasare troppo...

"I cani abbaiano a quelli che non conoscono" dice Eraclito, nel mio caso però è il contrario: abbaio proprio a chi conosco. Breve delirio del lunedì mattina concluso: ci sentiamo alla prossima.

martedì, ottobre 19, 2010

La realtà, guardata fissamente, è insopportabile.

In questi giorni il silenzio di fuori è divenuto silenzio di dentro: non ho più niente da dire agli altri già da un po' di tempo, ma ora non ho più niente da dire neanche a me. Non ho più parole né reali speranze: ho il sogno in un riflesso scuro che mi osserva, un sogno di altri, ma pure sempre un bel sogno. Lo seguo, tento di condividerlo: in mancanza di altro, come scoglio nel mare scuro, sinceramente rido quando ride, sinceramente mi entusiasmo quando si entusiasma. Poi, non mi rimane altro che spegnermi.
Non ho niente da dire. E niente da dirmi. Semplicemente inizio a pensare che "forse solo il silenzio esiste davvero" (parole di José Saramago)

venerdì, ottobre 08, 2010

Niente è cambiato, e tuttavia tutto esiste in un'altra maniera.

"La miglior cosa sarebbe scrivere gli avvenimenti giorno per giorno. Tenere un diario per vederci chiaro. Non lasciar sfuggire le sfumature, i piccoli fatti anche se non sembrano avere alcuna importanza, e soprattutto classificarli. Bisogna dire come io vedo questa tavola, la via, le persone, il mio pacchetto di tabacco, poiché è questo che è cambiato. Occorre determinare esattamente l'estensione e la natura di questo cambiamento" (parole di Jean Paul Sartre)

La mia visione delle cose. Il mio mondo. I miei colori e le mie sensazioni. Non appartengono che a me, esistono solo per me. E' impossibile comunicarle: ogni tentativo è un'inutile perdita di tempo. Per quanto ti possano arrivare vicino le persone, rimangono sempre lontane, nella misura in cui la tua condizione non è communicabile ad altri se non a se stessi. Si dovrebbe fare ermeneutica della propria anima, sulla propria anima, per la propria anima... interpretare se stessi, tradursi agli altri... impresa inutile. Meglio far finta di niente e, appunto, chiudersi a riccio. Anche il mal di testa alla fine passa.

lunedì, ottobre 04, 2010

È normale desiderare la normalità.

Arthur Dent: Si può parlare di normalità quando riportiamo a casa il carro con i buoi.
Ford: Cos'è "Normale"?
Trillian: Cos'è "Casa"?
Zaphod: COS'È "BUOI"????
(parole di Douglas Adams)

mercoledì, settembre 22, 2010

(in)utilità

"Un buon consiglio diamolo sempre a qualcun altro. È l'unica cosa da farne giacché non è di nessuna utilità per noi stessi" (parole di Oscar Wilde)

Certe volte è meglio stare da soli, chiuso in quattro mura, che vedere intorno il disinteresse mascherato da cazzeggio o da riflessioni (pseudo)intellettuali. Meglio l'insana solitudine: almeno è genuina, sincera e non mente mai, anzi.

martedì, settembre 21, 2010

Cuore che pompa sangue e paura

Mi sono chiuso in quattro mura,
Giù in città,
Dove tutto non è mai abbastanza.
Nottate insonni a cercare sicurezze che
Danno solo una parvenza di stabilità.
Ora dimmi che non avrò paura,
Che quando sarò solo non avrò il timore di cambiare.
Ora dimmi che troverò la strada,
Che sarà tutta mia,
Lontana dal fondo in cui mi trovo.
La pelle che brucia,
Il respiro si spezza,

Cuore che pompa sangue e paura:
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
E cammino a testa bassa, nell'incertezza
Che mi porto sempre affianco.

Falsa e vigliacca mi consiglia
L'ennesima rinuncia, l'ennesima condanna
A un sogno appena accennato.

Ora dimmi che non avrò paura,
Che quando il buio arriverà sarò pronta a guardarmi in faccia.
Ora dimmi che non sarò da solo,
Che tenderai la mano per salvarmi
Dal vuoto in cui mi trovo.

La pelle che brucia,
Il respiro si spezza.
Cuore che pompa sangue e paura:
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
È questione di un istante,
Perciò passerà
Da noi come un contatto nel buio.
Salirà in me.
Liberami.
Mi sono chiuso in quattro mura,
Giù in città,
Dove tutto non è mai abbastanza.
Nottate insonni a cercare sicurezze che
Danno solo una parvenza di stabilità.
La pelle che brucia
Il respiro si spezza
Cuore che pompa sangue e paura
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
La pelle che brucia
Il respiro si spezza
Cuore che pompa sangue e paura
Vertigine..
Io non sono mai stato qui.
La pelle che brucia
Il respiro si spezza
Cuore che pompa sangue e paura
Vertigine...

(parole e musica dei Linea 77)

lunedì, settembre 20, 2010

Cor ad cor loquitur.

A passi lenti ti muovi nella notte 
quando i silenzi dei suoni sono ancora forti
Ti distendi con pallidi raggi di sole
nei giardini degli specchi marini.
Il tuo soffice manto velato
regala una spuma di sorriso
al pescatore solitario
che stancamente si dirige verso casa
per abbracciare la sua amata.

(L'Alba di Alda Merini)

martedì, settembre 14, 2010

Le sole persone perfettamente coerenti sono i morti.

Molte cose mi piacciono del gioco di ruolo dal vivo, cose immediate come la fuga dalla pesante realtà e cose meno immediate come ad esempio lo sperimentare forme narrative diverse. Sicuramente però c'è una cosa che mi affascina e che accomuna tutti (o quasi) i giocatori di ruolo in tutti (o quasi) i tipi di live: la coerenza.
Quando si gioca molto spesso quello che spinge a fare determinate azioni è l'essere coerente con il proprio personaggio: spesso noi giocatori diciamo "il mio personaggio non avrebbe mai fatto una cosa del genere" e quindi mostriamo che nel gioco la coerenza è fondamentale, una buona prassi. Ci gloriamo di come abbiamo scelto di compiere un'azione piuttosto che un'altra, più vantaggiosa in termini di gioco, per la pura e semplice "coerenza interna" del personaggio...

E nella vita?

La coerenza è dei morti, come dice Huxley e tentare di perseguirla, di far collassare tutto intorno ad una morale (perchè alla fine essere coerenti non vuol dire altro che questo: seguire una morale), vuol dire trovarsi morto fra i vivi: perchè morto? Per il semplice motivo che non si ha più nulla da dire a nessuno, perchè nessuno più esiste: ogni giorno intorno i vivi cambiano morale, quindi idee, quindi azioni. Non esiste più nessuno, ogni giorno si è come un morto che può solo osservare i vivi, non avendo - non potendo dire loro nulla. Perchè non c'è nulla da dire nella solitudine della coerenza stessa o anche solo del tentativo di seguirla. Soli con il proprio pensiero.

"La moralità consiste nel rispettare le cose con la volontà, secondo il pregio ch'elle hanno" (parole di Augusto Conti)

lunedì, settembre 13, 2010

meno letteratura

"Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura" (parole di Ennio Flaiano)

C'è un proverbio irlandese che dice "diffidate di chi non ama i gatti" ed effettivamente come si fa a non amare la mia simpatica palla di pelo bianca, soprattutto ora che è diventata mamma. Ebbene sì, anche nell'Assurdità della vita che mi pesa addosso, non posso che provare sincera emozione a vedere quei tre piccoli, ciechi e persi, che si agirano nel mezzo del pelo della loro madre, cercando cibo e calore. La vita il sabato sera può essere piena di sorprese e tenerezze... che mai come ora sono il vero calore che mi tiene in vita...

mercoledì, settembre 08, 2010

vite sbagliate

"L'errore procede secondo una sua logica interna, ferrea e inesorabile: la logica del piano inclinato" (parole di Carlo Gnocchi)

Troppo tardi. Ecco cosa penso della mia vita: ora è troppo tardi. Troppo tardi per i rimpianti, troppo tardi per i cambiamenti, troppo tardi per fare quello che realmente voglio e troppo tardi anche per essere chi realmente sono.
Perchè posso anche rispondere alla domanda e aver trovato la mia strada, ma se ormai sono incapace di percorrerla... a che serve? a chi serve?

"Dov'è il dolore, là il suolo è sacro" (parole di Oscar Wilde)

Quando una vita è sbagliata, è semplicemente sbagliata: c'è poco altro da aggiungere. Basto finto buonismo, finta democrazia borghese: viviamo in un'oligarchia spirituale, che non aspetta di essere riconosciuta per agire e distruggerci. E' assurdo, ma solo l'Assurdo esiste. E così sia.

martedì, settembre 07, 2010

C'è molta speranza, ma nessuna per noi.

Tu dormi: io questo ciel, che sì benigno
appare in vista, a salutar m'affaccio,
e l'antica natura onnipossente,
che mi fece all'affanno. A te la speme
nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
non brillin gli occhi tuoi se non di pianto. 
(parole di Giacomo Leopardi)

La mattina bastano pochi istanti, pochi momenti appena sveglio, mentre gli occhi tentano di abituarsi alla luce, e già la solita domanda si formula nella mia testa. Sempre la stessa, inesorabile, spietata, tagliente come una scheggia di vetro, precisa come un orologio. Sempre la stessa, maledetta domanda. E mai una volta che trovo risposta, mai una volta che la elimino dalla mia testa: mi alzo, mi lavo, faccio colazione e ancora non trovo risposta. Prendo la macchina, aspetto, arrivo a lavoro e ancora non trovo risposta. Inizio a lavorare, faccio la pausa, bevo un caffè, fumo una sigaretta e ancora non trovo risposta. Mangio, ancora una sigaretta, continuo a lavorare e ancora non trovo risposta. Non la trovo: è sempre lì, nella mia testa che mi rode come un tarlo. E' lì nel mio cuore, che mi logora e mi consuma e mi rende incapace di gioire realmente per qualcosa. Sempre, mi martella come il peggiore e infinito dei mal di testa: nessuna risposta pare soddisfarla. E la sera, in solitudine, mentre gli occhi si chiudono per la stanchezza del vivere, è ancora lì che mi assilla.
Ma mai che io trovi una risposta che la soddisfi.
Mai.

Ahi, cieca umana mente,
come i giudizi tuoi son vani e torti!
(parole di Torquato Tasso)

lunedì, settembre 06, 2010

volontà diretta da un pensiero

"Si lascino pure gli uomini del tempo nostro parlare, con maggiore o minore sufficienza e improntitudine, di anacronismo e di antistoria. Li si lascino alle loro 'verità' e ad un'unica cosa si badi: a tenersi in piedi in un mondo di rovine. Rendere ben visibili i valori della verità, della realtà e della Tradizione a chi, oggi, non vuole il 'questo' e cerca confusamente 'l'altro' significa dare sostegni a che non in tutti la grande tentazione prevalga, là dove la materia sembra essere ormai più forte dello spirito" (parole di Julius Evola)

E' tempo di profonde riflessioni... e di azioni che nascono dritte dal pensiero.

mercoledì, settembre 01, 2010

Retromarcia

"Ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa" (parole di Charles Bukowski)

Non ho mai letto un libro di Bukowski: devo iniziare.

"Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare" (parole di Charles Bukowski)

lunedì, agosto 30, 2010

le montagne non sanno ridere né i vermi cantare

"Il fatto è che tutti gli uomini che gettano uno sguardo sulle loro rovine passate credono – per evitare le rovine future – che sia in loro potere ricominciare qualche cosa di radicalmente nuovo. Fanno a se stessi una promessa solenne e attendono un miracolo che li tiri fuori dal baratro mediocre in cui il destino li ha sprofondati. Ma non accade nulla. Tutti continuano a essere gli stessi, modificati soltanto dall'accentuarsi di quella tendenza a decadere che è il loro marchio" (parole di Emil Cioran)

Mai come ora, anche respirare è diventato difficile: sicuramente non siamo destinati a vivere seduti, ma forse non ci meritiamo un destino migliore come diceva Cioran...

"E la verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova"(parole di Roberto Saviano)

E' vero... le parole feriscono, dilaniano, uccidono. Non c'è scampo al suono delle proprie parole che parlano a se stessi e si rispecchiano negli occhi increduli di chi, per sfortuna, ci è davanti...

giovedì, agosto 26, 2010

stare al mondo è già un impegno

Son stati giorni che han lasciato il segno
e stare al mondo è già di più un impegno
e adesso giri con in tasca un pugno
nell’altra tasca il tuo rimario

L’impatto con il mondo è sempre forte
per chi vorrebbe solo farne parte
e avere almeno due o tre cose certe
e avere un Dio che si diverte

Ma scegli tu fra botte e rime
e scegli tu fra inizio e fine
e scegli tu ma scegli tu per primo

E quando canterai la tua canzone
la canterai con tutto il tuo volume
lasciando qualcun altro a commentare
che tu devi andare

Son stati giorni di tempesta e vento
ed era pronto solo chi era pronto
ma adesso sai a cosa vai incontro
chi non è morto è già più forte
L’impatto con il mondo è sempre duro
per chi lo vede come un posto scuro
vorrei poterti essere utile davvero
poterti dire che sei al sicuro

Ma scegli tu fra botte e rime
e scegli tu fra inizio e fine
e scegli tu ma scegli tu per primo

E quando canterai la tua canzone
e te ne fregherai di quanto piove
la urlerai in faccia a chi non vuole
e non sa sentire

E quando canterai la tua canzone
la rabbia l’innocenza l’illusione
ti toccherà cantare l’emozione
che non sa nessuno


E quando canterai la tua canzone
da quel momento in poi non puoi tornare
da quel momento in poi dovrai andare

con le tue parole

E quando canterai la tua canzone
la canterai con tutto il tuo volume
che sia per tre minuti o per la vita
avrà su il tuo nome 

(parole e musica di Ligabue)

Dedicata a tutti coloro che cercano la propria canzone. Me per primo.

mercoledì, agosto 25, 2010

soltanto ruggine

"Il rimorso è soltanto ruggine sul taglio d'uno splendido acciaio" (parole di André Suarès)

Certe volte, forse a dire il vero troppo spesso, comunque ultimamente e non da sempre, mi ritrovo a guardarmi da fuori, come fossi un manichino, un pupazzo vuoto messo in vetrina... anzi no, non esattamente, messo su una mensola. Mi sento coperto di così tanta polvere da non riuscirla a tirare via, di non riuscire a pulirmi per bene: non serve passare il panno, con più o meno convinzione a seconda dei momenti, non c'è niente da fare. Sono un vecchio pupazzetto da troppo tempo dimenticato sopra uno scaffale: la mia, inoltre, non è solo polvere, ma anche ruggine: sì, ruggine attaccata a ogni pezzo del pupazzo. E quando accade, quando vedo questo pupazzo, la sua polvere volatile e la sua antica ruggine, mi prende un senso di oscuro sconforto, di pena assoluta e di pesantezza, lì nel petto...

"Il rimorso non è mai per azioni che abbiamo commesso o che non abbiamo commesso; non è per ciò che facciamo; bensì per ciò che fummo, siamo e fatalmente saremo: non riguarda soltanto il passato, ma anche il futuro" (parole di Mario Soldati)

Già... il rimorso riguarda sempre la nostra essenza, la certezza che non si può cambiare quello che siamo e che saremo sempre e per sempre destinati a essere così. Nel mio caso, un buffo pupazzetto coperto di polvere e ruggine, posato su uno scaffale. Non che questo sia un male o che mi faccia sentire particolarmente addolorato: ciò che segue al triste rimorso è sempre una tranquilla rassegnazione. Più o meno.

martedì, agosto 24, 2010

everybody

Everybody's got their problems, Everybody says the same thing to you.
It's just a matter of how you solve them,
And knowing how to change the things you've been through.

I feel I've come to realize,
How fast life can be compromised.
Step back to see what's going on,
I can't believe this happened to you.
This happened to you.

It's just a problem that we're faced with, am I
Not the only one who hates to stand by.
Complications ended first in this line,
With all these pictures running through my mind.


Knowing endless consequences,
I feel so useless in this.
Get back, step back, and as for me,
I can't believe.

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.
Anymore
So

Everybody's got their problems,
Everybody says the same thing to you.
It's just a matter of how you solve them,
What else are we supposed to do?

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.
Anymore

Why do things that matter the most,
Never end up being what we chose.
(Anymore)
Now that I find no way so bad,
I don't think I knew what I had.
(Anymore)

Why do things that matter the most,
Never end up being what we chose.
(Anymore)
Now that I find no way so bad,
I don't think I knew what I had.

(parole e musica dei Sum41)

lunedì, agosto 23, 2010

non ci riesco ma è tutto ciò che resta

Battiamo il nostro tempo ad alta voracità.
Surriscaldiamo il piatto, tanto poi si vedrà.

La luce dello schermo è come un parabrezza
Lanciato verso il miele della celebrità.
Guarda gli insetti che volteggiano nel nulla
Schiacciarsi contro i sogni e in tutto ciò che resta
Di un sacrificio collettivo della testa.

Guarda gli dèi della finanza fare festa
Al nuovo illusionista mente diabolica
Trasforma le sue quote in salsa di nuvole
Avvelenando un cielo sempre più fragile
Per poi crollare a terra senza più favole.

Senza domani adesso 

Non ci riesco.
Emanciparsi dalle favole non basta
Lei scioglie i sentimenti in acido di realtà
Lo specchio rotto del futuro è ciò che resta
Contatti a termine secondo necessità
Offre le labbra a un altro rospo poi si vedrà.

Maschile singolare, principe di festa
Iniziazione presso Mamma DMA
Piacere, siamo tutti esperti di chimica
Non disperdiamoci in eccessi di umanità
Fammi leccare la tua pelle di bambola.

Senza domani adesso
Non ci riesco. 

(parole e musica dei Subsonica)


Immutabile ed eterno ritorno: mi pare di vivere la mia vita mille e mille volte. Sempre uguale, sempre uguali le situazioni, le frasi, le emozioni: passano i giorni, ma nulla cambia. Tornano le persone, ma nulla cambia. Si spendono ore e ore insieme agli altri, ma nulla realmente cambia. Mi sembra di essere imprigionato nel peggiore degli incubi, nell'istante infinito prima del quale ci si sveglia da un brutto sogno. Sono incapace di creare qualsiasi cosa, da un foglio di carta scritto a rapporti che siano più che semplice paglia al vento. Incapace, non ci riesco, ma è tutto ciò che mi resta è questo: il sogno di avere qualcosa intorno a me e l'incubo di non avere nulla dentro di me.
"I fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni" (parole di Friedrich Nietzsche)

mercoledì, agosto 18, 2010

Carry each other

Is it getting better
Or do you feel the same
Will it make it easier on you now
You got someone to blame
You say...

One love
One life
When it's one need
In the night
One love
We get to share it
Leaves you baby if you
Don't care for it

Did I disappoint you
Or leave a bad taste in your mouth
You act like you never had love
And you want me to go without
Well it's...

Too late
Tonight
To drag the past out into the light
We're one, but we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other
One...

Have you come here for forgiveness
Have you come to raise the dead
Have you come here to play Jesus
To the lepers in your head

Did I ask too much
More than a lot
You gave me nothing
Now it's all I got
We're one
But we're not the same
Well we
Hurt each other
Then we do it again
You say
Love is a temple
Love a higher law
Love is a temple
Love the higher law
You ask me to enter
But then you make me crawl
And I can't be holding on
To what you got
When all you got is hurt

One love
One blood
One life
You got to do what you should
One life
With each other
Sisters
Brothers
One life
But we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other


One...life

lunedì, agosto 16, 2010

È pigro l'uomo che può far di meglio.

"Non ti curar di loro ma guarda e passa" (parole di Dante)

E' questo quello che dice Virgilio alle porte dell'Inferno sugli ignavi, coloro che nella loro vita non seguirono mai una strada loro, non sclesero nè il bene nè il male: Dante non li sopportava proprio e non li ritenne degni neanche dell'Inferno, dove almeno le anime che c'erano avevano avuto le palle o la stupidità di scegliere il male... invece gli ignavi no: non scelgono nulla, si adeguano sempre, non dicono né sì, né no... Dante avrebbe odiato la nostra società, il mondo come è adesso, l'uomo che è alla mia destra e quello che è alla mia sinistra, così come avrebbe odiato anche me... un mondo di ignavi, preda del male scelto da pochi... non siamo altro e per questo non ci meritiamo neanche l'Inferno in terra, ma di aspettare in eterno, senza mai decidere... siamo tutti solo dei vili ignavi.

"La pigrizia è madre. Ha un figlio, il furto, e una figlia, la fame" (parole di Victor Hugo)

martedì, agosto 10, 2010

istante

"Il coraggio di starsene soli come se gli altri non ci fossero e pensare soltanto alla cosa che fai" (parole di Cesare Pavese)

lunedì, agosto 09, 2010

canta u populu corsu

Vi sarà longa la strada
Duri saranu i passi
E da lu pianu a la sarra
Indu l'andati è i chjassi
Truverete e vistighe
Di tante battaglie antiche.

(dalla canzone Canta U Populu Corsu)

Una montagna buttata dagli Dei nel mezzo del Mare Nostrum... aspra, dura, dominata ma non piegata... fatta di strade sporche, mari nascosti, cibo dal sapore vicino, vino duro e che colpisce forte... respiro a pieni polmoni un'aria che sa di natura e di libertà, guardo gesti gentili che nascondono occhi pieni di rabbia, osservo sorpreso cartelli francesi presi a fucilate... mi chiedo dove sono capitato, se in un paradiso di natura o in un luogo d'altri tempi... 12 giorni, 4 campeggi, 2000 km percorsi... tre numeri, che rendono poco l'aver vissuto, con il cuore un po' più leggero, una terra che sa al tempo stesso di libertà e di prigione... sempre dominati, mai sottomessi!

lunedì, luglio 19, 2010

giovedì, luglio 15, 2010

Io cerco il fuoco e mi brucerò.

Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai circuiti della volontà.

Come il vento gioca con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità.

Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.


E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò

Del tuo veleno mi avvelenerò.

Come gli adesivi che si staccano
Come le cerniere che si incastrano
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano

Io tradisco le ultime mie volontà.
Tutte le promesse ora si infrangono.


Penso ai tuoi crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità.

Scelgo di dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le mie lacrime.


E sarò cieco, forse libero
Solo nell’alba di un patibolo.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Strappando il fiore più carnivoro

Io cerco il fuoco e mi brucerò.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò
(parole e musica dei Subsonica)

Dedicato alla Vita... amara e velenosa come nessuna donna saprà mai essere... ma l'unica che abbiamo da goderci... se ce la facciamo...

martedì, luglio 13, 2010

accarezzando dentro...

Tuo prigioniero babe
O della tua essenza
Per il mio sangue è già
Già dipendenza


In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno


Così dolce e fortemente
Chiavo la mia mente
E' una cosa così sporca
Che la farei per niente

In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno

E' così insano
Dentro i miei occhi
Chi ami è un angelo

Che uccide se lo tocchi

In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno

(parole e musica degli Afterhours)

lunedì, luglio 12, 2010

Aveva il sapore di una mela sbucciata con un coltello d'acciaio.

"L'animismo è un sistema di pensiero; esso non si limita a fornire la spiegazione di un fenomeno singolo, ma consente di vedere in una certa prospettiva l'intero universo come un complesso unico" (parole di Sigmund Freud)

Sono partito ancora una volta, ben prima di venerdì mattina, e sono riuscito a riemergere di nuovo, ben oltre la sera di quello stesso giorno: i viaggi iniziano ben prima della data di partenza e lo stordimento del rientro te lo porti indietro ben oltre il ritorno... Quello che ricorderò, oltre filamentose amarezze verdi, sarà una parola: interconnessione. Perchè non possiamo veramente pensare di essere soli nella vita: siamo legati al Dio Sole e siamo legati anche a tutti gli altri esseri... ed ad alcuni siamo collegati da un filo così grande che può sembrare quasi una corda: è inutile provare (per follia) a tagliarla, perchè essa non è solo un legame, non è affatto una catena... no, essa è ragione di vita, ragione della mia vita... sono tornato, duramente presente in questo lunedì di lavoro, così uguale a tutti gli altri, eppure in fondo, così diverso... il retrogusto sta scomparendo e lascia il posto al dolce sapore della mia vita... che è proprio quello di una mela sbucciata con un coltello...

"Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita" (parole di Paulo Coelho)

giovedì, luglio 08, 2010

by a shaman...

the drug first... produces... drowsiness or a dreamy state and a feeling of lethargy... a slight dizziness... then a great 'vision', a clearing of all the faculties... it produces a light numbness in the body and afterward a tranquillity. And then comes detachment, a type of visual force... inclusive of all the senses... including the sixth sense, the telepathic sense of transmitting oneself across time and matter... like a kind of removal of one's thought to a distant dimension...

Ripassa domani, realtà!

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
(parole di Fernando Pessoa)

Giorni faticosi questi... pieni di cose, persone, emozioni, lavoro, pensieri... soprattutto i pensieri mi ammazzano questo periodo: la mente non è mai libera, programma, pianifica, disfa e ricrea in continuazione... senza avere tregua, senza darmi tregua... urlo da dentro, dal profondo e non riesco più a tenerlo questo urlo soffocato... rischio di impazzire... rischio davvero di non farcela... se non urlo, rischio di scoppiare... oggi voglio correre fino a scoppiare... voglio solo correre fino a quando sento solo il dolore del fegato, il bisogno d'aria e il sudore che mi ricopre e si appiccica addosso... voglio solo correre, sudare e riuscire così a non pensare... e forse a non urlare... scusatemi.

"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrici, macchine, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita, scegliete un mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli a...mici, scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina, scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi, scegliete un futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?
(parole di Irvine Welsh)

La parola chiave è quella: scelta. Quando ho scelto di non scegliere la vita? Dove è stata la mia scelta? L'ho potuta fare? E perchè?

mercoledì, luglio 07, 2010

forma e qualità

è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità
come decidere di radersi i capelli
di eliminare il caffè, le sigarette
di farla finita con qualcuno
o qualcosa, una formalità una formalità
o una questione di qualità

io sto bene sto male
io non so come stare
io non so dove stare


non studio non lavoro non guardo la TV
non vado al cinema no faccio sport
io sto bene io sto male io non so
cosa fare non ho arte non ho parte
non ho niente da insegnare
è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità

(parole e musiche dei CSI)

Ricordo vagamente, diversi anni fa, una serata in una Roma che conoscevo poco, nella quale esisteva un'unica Entità che ci permettava di orientarci in questo dedalo di megalopoli, il dio GRA... e allora capitava che il dio fosse così vasto, magnanimo e onniscente, da bloccarti su di lui, in giri assurdi, eterni, ma pieni di saggezza e di visioni... e allora, ricordo uno di questi giri, ricordo un amico e un suo amico, non ricordo l'origine del male ma sicuramente una sua prima manifestazione... e infine ricordo i CSI a palla, in loop continuo e surreale... ricordo e ora realizzo che quelle parole significavano allora e significano ancora oggi. Ma ovviamente non ricordo più molto bene questo significato...

martedì, luglio 06, 2010

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"In tutti noi c'è una rabbia inespressa che, se non è sublimata dal lavoro o dall'amore, troverà una moltitudine di sfoghi. Ciò che mi interessa è l'incontrollabile, le emozioni che improvvisamente prendono possesso di un uomo ignaro di averle" (parole di Joseph L. Mankiewicz)

nostalgia pazza

"Afoso vento notturno negli alberi, scura zigana,
mondo ricolmo di nostalgia pazza e profumo di poesia,
mondo splendente, di cui sono schiavo eternamente,
dove a me guizzano i tuoi bagliori, dove riecheggia per me la tua voce"

(parole di Hermann Hesse)

Ci sono giorni che vorresti solo risvegliarti bambino o perlomeno svegliarti con la coscienza che siamo sempre e solo dei bimbi, nonostante tutto e tutti, e che qui stiamo solo per giocare un poco con gli amici e poi tornare a casa, dalla mamma, al sicuro. Solo un breve gioco, niente più.

lunedì, luglio 05, 2010

speranza vegetale

soli
con la nostra speranza vegetale,
soli
con la nostra desolazione
in mano agli angeli

(parole di Guido Gerboni)

Un viaggiatore del mio stesso Dharma, mai incontrato ma che ormai capisco bene, neanche fosse quel vecchio signore che incontri ogni giorno al bar, oppure quella signorina dallo sguardo triste o, forse, solo stanco che osservi ogni giorno mentre aspetta il treno. Persone che fanno il tuo stesso percorso, con il tuo stesso male dentro: sono le uniche persone dalle quali puoi trarre empaticamente energia, e dirti, e dirgli, e dirci "dai, dai, DAI! Che la giriamo" come direbbe anche il buon René... Comunque sia, Guido mi regala due parole geniali messe insieme lì, per caso forse ma che hanno trovato un senso nello loro stare l'una accanto all'altra... Speranza Vegetale... la migliore espressione per il nostro comune stato esistenziale... eternamente in attesa di tempi migliori, di momenti migliori, di possibilità e di occasioni... che tanto non si creano: il nostro è un sogno vegatale... siamo come piante che sperano di avere le gambe... geneticamente condannati all'immobilità spirituale... per sempre bloccati nel vaso che gli Dei hanno scelto per noi, sperando, sognando, gridando a Qualcuno di svasarci e metterci in un altro vaso, che ci piace di più, che è più largo, più adorno... rimettetemi nella Terra dalla quale mi avete preso, Vi prego!
E intanto sto qui, con la desolazione in mano (grazie ancora Guido!) e l'unica cosa che posso fare è offrirla agli Dei... una lacrima nel cuore, le mani che tremano e gli occhi che non vogliono più guardare.

venerdì, luglio 02, 2010

il fantasma di tutti

Vivo
Guardando le stesse facce
Sentendo le stesse storie
Pensando:
ho quello che volevo?
Come il vento che soffia prima della tempesta
Un brivido percorre la schiena
Le spalle al muro
Se ho paura
resisto
Semplice e' la via per il lato oscuro
poco tempo per correggere gli errori commessi
dimmi dove buttero' i miei sogni

Dovrei passare tutta la vita a pensare alle cose che ho,
Alle cose che vorrei,
Al modo di raggiungerle
E poi a come difenderle ?
Ma io non so cosa avevo prima
E non so quello che ho adesso
Sorrido ad ogni nuovo giorno perche'
Vivo sperando
Che le persone che amo

Proseguano nel viaggio

Stammi affianco
Ammira dall'alto il paesaggio
La bellezza intorno
Da Torino a Catania
Sopra un furgone
Una breve tappa a Roma
Citta' dell'imperatore
Indomita Genova
Le lacrime di Luglio
infondere paura come forma di controllo
Dovrei passare tutta la vita a pensare alle cose che ho,
Alle cose che vorrei,
Al modo di raggiungerle
E poi a come difenderle ?
Ma io non so quello che ho adesso
Sono storie facili
Come quelle che
Ti raccontavano da piccolo e tu credevi vere
Come e' stato facile
Restare fermo immobile
Chiudendo gli occhi e rinunciando a vedere

Moka Style
Non e' piu tempo di credere
che tutto giri intorno alla solita marchetta radiofonica
crisi di nervi discografica
sciogliete i cani per capire cosa va di moda oggi
...compra ragazzino compra!
ho seguito i miei fantasmi
ora fantasma sono
questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi!
hai...vuoi
Questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi
ora...e dimmi se...
questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi

sono un fantasma dimmi se ci sei
Questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi
ora...e dimmi se...
questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi
ora...
Sono storie facili
Come quelle che
Ti raccontavano da piccolo e tu credevi vere
Come e' stato facile
Restare fermo immobile
Chiudendo gli occhi e rinunciando a vedere

(parole e musica dei Linea77)

E che cazzo, aggiungerei.

giovedì, luglio 01, 2010

credo, forse...

Credi in quello che fai prendi quello che hai
fai la valigia e vai non dire dove andrai
e quando tornerai tanto neanche tu lo sai
è tempo di andare oramai di mostrare ciò che sei.
(parole di Nesly Rice)

L'eccitazione sta scemando in vista del Giorno, lasciando immancabilmente il posto al nervosismo, ai pensieri e alle paure. Non è paura della sostanza in sè, né dell'esperienza, cercata, voluta, necessaria. La paura è nel ritorno: non sarò chi è partito, non sarò chi è stato in viaggio e sarò diverso una volta che tutto sarà finito. E chi ho intorno come reagirà? I ricordi e le esperienze sono difficili da metabolizzare, sono pericolosi appigli, dannose illusioni, scogli che rendono ogni tuffo sempre pericoloso. Riemergerò dall'acqua e cosa avrò intorno? Non lo posso sapere, perchè non posso sapere come riemergerò, se sarò ancora amico o nemico di me stesso. Se sarò ancora, non lo posso sapere.
Intanto mille e mille riflessioni si accavallano nella mente: la vita alla fine mi scivola addosso, pare come la sabbia che ti scorre via nella mano. Se stringi non la vedi, se apri non la conservi. Che cazzo devi farci? Non lo sa nessuno. Mi verrebbe da buttarla via e osservare solo il palmo vuoto e vedere se lì c'è un significato, un messaggio, un indizio... certo che di cazzate ne dico tante e ne penso ancora di più... mentre arriva il Giorno, faccio sempre un punto della situazione su me stesso, quello di cui non parlo, quello che non vedo mai ma so che è dentro di me: ogni volta, immancabilmente, mi vedo più nero di prima. Sembro una brava persona, ma non lo sono, nonostante quello che possa sembra e quello che possiate dire. Non sono una brava persona: costruisco sulla sabbia e inganno tutti e prima fra tutti me stesso.

Non cambio mai su questo mai distruggo tutto sempre
Se vi ho deluso chieder scusa non servirà a niente.
(parole di Nesly Rice)

Ma scusate... chi diavolo è Nesly Rice?

mercoledì, giugno 30, 2010

castello di sabbia

"L'anarchico è quell'individuo che esprime un'insofferenza esistenziale contro ogni forma di autorità, che lotta contro il potere prima di tutto perché esso lo opprime direttamente" (parole di Emil Armand)

C'è una spinta distruttiva dentro di me, non c'è niente da fare: un desiderio, un'esigenza, una passione vera e bruciante, per distruggere tutto dopo che ho costruito qualcosa... E' come quando da piccoli facevamo i castelli di sabbia: i bambini, le persone, si dividono in due categorie. Quelli che si mettono seduti a guardare, a contemplare e a gioire dei castelli appena fatti, aspettando che il vento, il mare o il primo stronzetto di passaggio (o chissà un pallone volato da chissà dove) li distrugga. E quelli invece, come me, che avevano un unico scopo nel fare il castello di sabbia: poterlo distruggere subito dopo, con immenso piacere e godimento. Saltare con frenesia, rabbia e gioia su quello che si era costruito, incuranti della fatica fatta, incurante del vuoto che ne seguirà, presi da un'estasi quasi dionisiaca derivante dalla distruzione intesa come spinta al cambiamento... mi sento così... sono al limite... intorno a me ci sono castelli di sabbia quasi finiti, costruiti con fatica e sudore, impastati con sofferenza e gioia. Alcuni meravigliosi, altri funzionali, forse alcuni usciti pure male: li sto finendo e già sento l'istinto che nasce da dentro. L'istinto a distruggerli perchè alla fine ho paura a vederli erosi dal tempo, dall'aria, dai vandali e dalle onde impietose. Perchè alla fine, per quanto mi sia impegnato, per quanto vi siate impegnati, è tutto solo e semplicemente un castello di sabbia.

"Distruggete tutto ciò in cui avete creduto finora, buttate a mare tutto ciò che fino ad ieri rappresentava il basamento della vostra vita: vi sembrava granito e non era che pietra pomice, vi sembrava eterno ed è invece friabile e inutile" (parole di Herbert Marcuse)

mercoledì, giugno 23, 2010

quale sarà la mano

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall'altra la cera


Mi sento così a volte... no, non che mastico e sputo... mi sento proprio la cera che viene masticata da una bocca serrata e famelica, che senza pietà mi sputa e poi mi riprende...

mastica e sputa
prima che venga neve
luce luce lontana
più bassa delle stelle

quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne
ho visto Nina volare
tra le corde dell'altalena


Capita che una carezza non sperata e non cercata, arrivi quando meno te l'aspetti e ti dia un fremito che non ti aspettavi... una mano nella propria... una abbraccio cieco... un calore che viene da fuori ed entra fin dentro... fin dentro cosa? Dove va a finire questo calore? Cosa riscalda? E dove scompare?

un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese
se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare


Il desiderio latente, anche se urla forte... il desiderio che esplode di imbarcarsi, lasciare una terra nota e andare chissà dove, senza un motivo e senza fretta... con la testa spensierata, il cuore leggero... leggerezza è la sensazione cercata, leggerezza è la parola santa, leggerezza è uno stato globale, di spirito e corpo, di fuoco e di terra...

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall'altra la cera

mastica e sputa
prima che faccia neve
stanotte è venuta l'ombra
l'ombra che mi fa il verso


Viviamo con l'idea che ci sia qualcuno accanto a noi e allora come pazzi lo cerchiamo: siamo completamente presi dalla ricerca spasmodica di un completamento che ci pare lontano, impossibile, ideale e fantasioso... e invece l'unica compagna con la quale dobbiamo ricongiungerci è la nostra ombra, solo lei... una metà perduta che ci segue paziente: perchè tanto da lei non si può scappare e prima o poi ci sarà un giorno in cui allo specchio vedremo solo la nostra ombra e non più quel falso viso che mostriamo al mondo...

le ho mostrato il coltello
e la mia maschera di gelso
e se lo sa mio padre
mi metterò in cammino
se mio padre lo sa
mi imbarcherò lontano


Certe volte vorrei strapparmela di dosso questa maschera, fatta di sorrisi stupidi, di battute simpatiche, di frasi mai dette e di desideri ormai spenti... vorrei buttarla via e mostrare la follia dell'assurdo, il grido sordo del muto, lo sguardo sanguinante del cieco... vorrei...

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall'altra la cera

mastica e sputa
prima che metta neve
ho visto Nina volare
tra le corde dell'altalena

un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
luce luce lontana
che si accende e si spegne


Ma alla fine è questo l'effetto di svegliarsi stanchi, con De Andrè nella testa e un'idea antica che rimbalza, aiutata da sensazioni passate che tornano, dalla mente che non è lucida e dal cuore che ha paura...

quale sarà la mano
che illumina le stelle
mastica e sputa
prima che venga neve


Alla fine è solo sonno, popolato di sogni, circondato da incubo... è solo sonno, che non passa e rimane lì e si sedimenta, si stratifica, si accumula... e non va via, se non portandosi dietro tutto quello a cui è attaccato...

(parole e musica grazie a De Andrè)

lunedì, giugno 21, 2010

Da un lato vorrei essere solo

Ormai è 3 il mio limite. Oltre quel numero scatta un meccanismo di protezione e alienazione: più di 3 persone intorno a me, sono già folla e allora vorrei già essere altrove, vorrei già essere invisibile, vorrei scappare, nascondermi, scavare, fuggire, correre, saltare via. Vorrei scomparire.

"È la folla come fallo, è l'errore di massa. Non l'erranza. È finita quell'erranza, il nomadismo, il pensiero. Dove c'è qualità si muore. Si tocca il filo rosso. Crepi. È cortocircuito" (parole di Carmelo Bene)

Chissà quale cortocircuito scatta in me al superamento di quel numero di anime intorno... vorrei tanto saperlo, perchè il meccanismo so che non è sano, so che non è un bene... ma non ne capisco l'origine, il quando e il come, e ancora meno ne colgo il perchè...

"All'albatro gli è venuta pena, pena e rabbia per questa nostra eterna condizione di condannati a non capirci mai al momento giusto. Condannati a darci sempre appuntamenti mancati" (parole di Jack Folla)

Ne ho mancati tanti, per noia e per paura. Ne ho mancati davvero troppi forse di appuntamenti: mi sento come il pazzo delle fermate... non lo conoscete? a Roma non c'è? E' quell'uomo apparentemente normale, che sta alle fermate degli autobus, aspetta e aspetta, ma non sale mai su nessun autobus... la sua è un'eterna attesa di solitudine...

martedì, giugno 15, 2010

Due cose belle ha il mondo: amore e morte.

"Fui pervaso fin nel più profondo del cuore dal sentimento dell'impermanenza di tutte le cose che mi era stato trasmesso da mia madre. La vita umana era effimera come i petali avvizziti, spazzati via dal vento. La nozione buddhista dell'impermanenza (mujo) faceva parte del mio essere più intimo. Niente nell'universo intero può resistere al tempo. Tutto ne viene travolto, tutto è condannato a scomparire o a mutare. Anche lo spirito, come la materia, è chiamato a trasformarsi, senza mai poter raggiungere la permanenza. Per questo l'uomo è costretto ad avanzare in solitudine, senza alcun appoggio stabile. Come è detto nello Shodoka, neppure la morte, che lascia ciascuno solo nella sua bara, è definitiva. Soltanto l'impermanenza è reale" (parole di Taïsen Deshimaru)

Da alcuni giorni vengo pervaso da un senso di vuoto spinto, che mi torce lo stomaco e mi stringe il cuore, quando penso al concetto di morte: nessun istinto suicida, ovviamente, ma una riflessione emotiva e razionale al tempo stesso, che mi porta a confrontarmi con il gioco della vita, con la sua utilità o, meglio, con la sua inutilità. Sento profondo in me per la prima volta il peso concreto del non senso, dell'inutilità e dell'assurdo. Un peso difficile da sostenere che mi riporta alla mente la mia solitaria esperienza estatica, quando mi sono forse affacciato dall'altro lato, forse ho guardato attraverso una finestra opaca ma non nera, forse ho superato l'impermanenza data dal Velo e ho visto qualcosa di diverso. Non riesco a dire cosa, ovviamente, perchè come dice Dante l'Alta Fantasia non serve di fronte alla Divine Geometrie. E ora capisco il bisogno, la fame che il Maestro solitario mostra ogni volta che lo sento: il desiderio ancestrale di tornare lì per un poco e di affrontare poi il mondo con maggiore e immotivabile serenità.

"È necessario che l'anima continui ad amare a vuoto, o per lo meno a voler amare, anche soltanto con una parte infinitamente piccola di se stessa. Allora un giorno Dio stesso viene a rivelarsi a lei e a mostrarle la bellezza del mondo, come avvenne per Giobbe. Ma se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'inferno" (parole di Simene Weil)

giovedì, giugno 10, 2010

Artefice della tua Anima

"Sfuggire al contagio della follia e della vertigine collettiva tornando a stringere per conto proprio, al di sopra dell'idolo sociale, il patto originario dello spirito con l'universo" (parole di Simone Weil)

E' questo che vedo intorno a me... follia. E per questo mi sto ricavando una nicchia "ecologica", un antro, un rifugio e un po', lo ammetto, anche una prigione. Ma è meglio così, è meglio una limitata solitudine, fatta di rari incontri con poche persone, che immergersi, sprofondare, affogare nella merda di questa prigione di tempo e spazio che ci circonda. Ogni tanto, prendendo fiato, tento una piccola traversata, ma è stancante e, soprattutto, doloroso. Ricerco il patto originale del mio spirito con l'Universo, la forma contenuta nel mio albero, perchè solo questo mi può dare la tranquillità.

"Troverete la pace dello spirito quando prenderete le vostre decisioni e agirete secondo i dettami della vostra natura e dei vostri obiettivi" (parole di Ari Kiev)

Quando agiremo secondo natura, gli obiettivi non esisteranno più.

venerdì, giugno 04, 2010

la ricerca

"Il desiderio trasformato, elaborato, è illuminazione. Alla radice del desiderio c'è la ricerca della felicità. Tutti siamo motivati dalla ricerca della felicità, qualunque azione compiamo" (parole di Sabina Guzzanti)

Ricerca... immagino come posso essere felice e alla mente mi vengono diversi ricordi... un albero curvo in mezzo al prato e due teste sulle mie gambe... uno squarcio di montagna che ti sfida... il rumore di un piccolo motorino bianco e peloso... il sorriso nei suoi occhi... immagino la felicità e arrivano ricordi... sorrido di questo: non vuol dire forse che allora, in fondo, oltre ogni cosa, io sono felice?

"La mancanza di desideri è il segno della fine della gioventù e il primo e lontanissimo avvertimento della vera fine della vita" (parole di Goffredo Parise)

E allora brindo alla vita che ancora mi è dentro visto che brucio dai mille desideri e sogni... quanto realizzerò lo sanno solo gli dei... certo è che continuerò a bruciare!

giovedì, maggio 20, 2010

un odore nell'aria...

"La libertà consiste nell'essere padrone della propria vita e nel fare poco conto delle ricchezze" (parole di Platone)

Questa volta sono vicino... l'odore nell'aria che sento è quello della libertà o, meglio, della vera fuga per la libertà: sta arrivando l'opportunità e mi sto per mettere in gioco. A questo giro, non devo fermarmi. A questo giro, devo rimboccarmi le maniche e provare, dare il tutto per tutto, saltare, graffiare, aggrapparsi, scalciare. Questo è il momento della verità, della mia verità e della verità delle mie intenzioni...

"Là dove è libertà, non è tormento!" (parole di Gabriello Chiabrera)

Sento un odore nell'aria e un ritmo lontano, e vedo l'idea di mille colori e di sudore che porta gioia... sento un odore nell'aria e ne cerco la fonte.

lunedì, maggio 17, 2010

il gatto è più vecchio della Sfinge e...

"...ricorda ciò che lei ha dimenticato" (parole di Howard P. Lovecraft)

Non scrivo da un po': ho difficoltà, un blocco. Ma non è il classico blocco del non-scrittore, no. E' un blocco che mi viene da dentro: sta tra il cuore e lo stomaco, sospeso e pesante, a volte brucia e a volte vibra o trema, e io con lui. Ho un blocco, quasi un blocco alla vita, che mi scorre addosso... non è corretto, non addosso: ultimamente pare che mi scorra a lato, lontano. Sento il rumore, come di acqua fresca di un ruscello, ma io sono lontano dalla riva, lontano da dove tutto accade e mi limito a sbirciare quei pochi che si allontanano come me. Il più delle volte però sto solo e mi limito solo a sentire distrattamente e tristemente il rumore lontano dell'acqua. Mi manca la mia piccola gattina, non l'avrei mai detto eppure mi manca tanto: quella palla di pelo bianca, sempre pronta a fare le fusa e a saltarti addosso. Speriamo torni, prima o poi. Mi manca perchè alla fine mi faceva dimenticare la sensazione opprimente e costante, di non aver nulla e di aver sbagliato tutto. Di essere nel posto sbagliato al momento giusto, oppure il contrario. O entrambe. Inadeguato alla vita, al respiro e al sole. Inadeguato.

"Vieni, gatto bello, sul mio cuore innamorato;
tieni strette l'unghie nelle zampe,
e lasciami annegare nei tuoi occhi belli
fatti d'agata e metallo"
(parole di Charles Baudelaire)

venerdì, maggio 14, 2010

sidpa bardo

Ora conoscete tutti
I bardi e le loro canzoni
Quando le ore saranno passate
Chiuderò gli occhi
In un mondo lontano
Potremo incontrarci di nuovo
Ma ora ascoltate la mia canzone
Sull'alba della notte
Cantiamo la canzone del bardo.

Domani ci porterà via
Lontano da casa
Nessuno conoscerà il nostro nome
Ma le canzoni dei bardi resteranno
Domani porterà via
La paura di oggi
Sarà svanita
Grazie alle nostre magiche canzoni.

C'è solo una canzone
Ancora nella mia mente
Il racconto di un uomo coraggioso
Che viveva lontano da qui
Ora le canzoni dei bardi sono finite
Ed è tempo di andare
Nessuno dovrebbe chiedere il nome
Di colui
Che ha raccontato la storia.

Domani ci porterà via
Lontano da casa
Nessuno conoscerà il nostro nome
Ma le canzoni dei bardi resteranno
Domani si saprà tutto
E tu non sei solo
Perciò non temere
La tenebra e il freddo
Perchè le canzoni dei bardi resteranno
Loro resteranno

Nei miei pensieri e nei miei sogni
Sono sempre nella mia mente
Queste canzoni su hobbits, nani e uomini
E gli elfi vengono a chiuderti gli occhi
Puoi vederli anche tu.
(parole e musica dei Blind Guardian)

lunedì, maggio 10, 2010

Aion > Kairos

Combatto il tempo prestabilito delle false ore e attendo il momento opportuno per agire...

È meglio in una volta o morire o salvarsi,
che a lungo lasciarsi stremare nel massacro feroce,
senza difendersi, qui fra le navi, da guerrieri più deboli.

(parole di Omero)

martedì, maggio 04, 2010

Pick yourself up, dust yourself off, and start all over again.

Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane

per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso

qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura

nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finché un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace

i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via

e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere


ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare

e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio

lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio

Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta

Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna


vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla

perché l'aria azzurra
diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà

ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti

sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali

(parole e musica di Fabrizio De Andrè)


Se fossi coraggioso e non preda di mille paure... ma come recita il detto arabo, se il tuffatore pensasse sempre allo squalo, non metterebbe mai le mani sulla perla...

Lungo silenzio

Non capita spesso che non mi scriva qualcosa qui su questo muro... il silenzio di questi giorni è stato generato da diversi fatti e diverse sensazioni, dei quali ovviamente non parlerò, sempre con l'intento di mantenere criptico questo luogo.
Invece mi regalo una riflessione, tratta da un film simpatico e sconvolto visto qualche decina di giorni fa, in una di quelle tante serate solitarie che hanno contraddistinto il mio aprile.

"Lo sai che se ognuno di noi sposasse una persona di razza diversa, basterebbe una sola generazione a far sparire i pregiudizi?" (parole di Tracy Louise Freeland)

Ed è proprio vero: ci preoccupiamo così tanto dei mali del mondo, quando non ci accorgiamo che per cambiare bastare agire sui "primi vicini"... in fondo, non siamo altro che pezzi dello stesso cristallo...

giovedì, aprile 22, 2010

Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se'.

"La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri" (parole sante di Mark Twain)

lunedì, aprile 19, 2010

come una foglia

"Chi non si ferma adesso, subito, non si ferma mai più. Quello che fai, lo farai sempre. Devi rompere una volta il destino. Devi uscire di strada, e lasciarti affondare nel tempo" (parole di Cesare Pavese)

La foglia, cadendo dall'albero, sa già il suo destino: non si oppone, né si potrebbe opporre. Non avrebbe senso e, poi, sappiamo, non ce la farebbe. E allora che fa? Sceglie la sua traiettoria, come cadere... ma neanche questo può fare, perchè c'è il vento che la disturba: è lui a decidere dove andare... l'albero ha deciso che deve cadere, il vento decide dove deve cadere: è libera la foglia allora?

Certo: è libera di volteggiare.

giovedì, aprile 15, 2010

la paura è l'essenza

"Una constatazione che verifico, con mio grande rammarico, a ogni istante: sono felici solo coloro che non pensano mai, vale a dire coloro che pensano giusto il poco che basta per vivere" (parole di Emil Cioran)

martedì, aprile 13, 2010

nascosto negli occhi

No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes

No one knows what it's like
To be hated
To be fated
To telling only lies

But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be

I have hours, only lonely
My love is vengeance
That's never free

No one knows what it's like
To feel these feelings

Like I do
And I blame you

No one bites back as hard
On their anger
None of my pain and woe
Can show through

But my dreams
They aren't as empty
As my conscience seems to be

I have hours, only lonely
My love is vengeance
That's never free

When my fist clenches, crack it open
Before I use it and lose my cool
When I smile, tell me some bad news
Before I laugh and act like a fool


If I swallow anything evil
Put your finger down my throat

If I shiver, please give me a blanket
Keep me warm, let me wear your coat

No one knows what it's like
To be the bad man
To be the sad man
Behind blue eyes 

(parole e musica dei The Who)

lunedì, aprile 12, 2010

deboli e forti

"I forti fanno ciò che devono fare, e i deboli accettano ciò che devono accettare" (parole di Tucidide)

Una stanchezza indefinita mi si spalma addosso, come panno di lino bagnato: appiccicosa, fastidiosa, mi rende difficile ogni movimento e sembra impossibile da togliere...

martedì, aprile 06, 2010

mercoledì, marzo 31, 2010

Alla mia nazione

"Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
.....
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo."
(parole di Pier Paolo Pasolini, voce di Vittorio Gassman)

venerdì, marzo 26, 2010

meschine finzioni

Non è accaduto molto spesso nella mia vita di ascoltare le parole di qualcuno, qualcuno di famoso, di lontano emotivamente ma vicino spiritualmente, e di rimanere a bocca aperta, con gli occhi tremanti e il cuore impazzito.
Ieri ho sentito parlare Erri De Luca e ho capito che nonostante tutto, nonostante tutte le letture, tutte le esperienze e tutte le parole, la mia è una vita di finzione, di menzogna, di bugia perpetua, di scuse insensante e comode. Ho capito, l'ho realmente compreso e il risveglio questa mattina è stato duro, aspro, doloroso.

Una meschina finzione, ecco quello che ho costruito intorno a una parte della mia vita: il senso di incompletezza, di incapacità e di impossibilità era solo una triviale, superficiale e perfida menzogna fatta tra me e me. Posso fare qualcosa? Forse posso ancora reagire. Forse. Ci provo, ci devo provare.

"Grandezza umana è un'energia non comune, unita con la dirittura, con l'intelletto agile e diretto; è incompatibile con chi mente a se stesso e indulge in meschine finzioni" (parole di Ezra Pound)

giovedì, marzo 25, 2010

Devi stare muto, basso profilo, chiappe strette e sperare in Dio.

"Alfredo, la scena è molto semplice: basito lui, basita lei, macchina da presa fissa, luce un po' smarmellata e daje tutti che abbiamo fatto!" (parole di René Ferretti)

Alla fine è così: è sempre tutto semplice. Due faccette, come quelle di Stanis. Macchina da presa nascosta ma fissa. La luce è sempre smarmellata. E poi ci portiamo a casa la scena... di che cosa parlo? Della vita, è ovvio: non c'è altro. Un po' di attori, neanche tanto bravi. Un direttore della fotografia che pippa. Un regista fallito e assente. E luce smarmellata: e le scene migliori sono quelle di quando nessuno guarda e nessuno ci pensa. Sono quelle dietro la camera. Oltre la sedia del regista... vabbè, ma che sto' a dì stamattina... meglio che mi sto zitto... silenzio... ciak! e.... Azione!

"E dai dai dai che la giriamo" (parole di René Ferretti)

martedì, marzo 23, 2010

dove sei?

E' uno sfogo... ma oggi ne ho bisogno: scusate.


porco cristo offenditi
c'è una dote che non hai
non è chiaro se ci sei
sei borghese arrenditi
gli architetti sono qua
hanno in mano la città
cambia rotta
cambia stile

scopri l'anno bisestile
è volgare il tuo annaspare, sai
squarciafavole t'illudi
come notte fra le nubi
questo è l'unonovenovesei
cristo

fa che lei non sia qua
non è chiaro, si lo so
ma è una dote che non ho
estremista edile
piangi e poi gli fai le fusa
mentre ho perso la mia musa
cambio rotta
cambio stile
scopro l'anno bisestile
è volgare il mio annaspare, sai
divertente e criminale
la tua scala di sapone
questo è l'unonovenovesei
dove sei?

(parole e musica degli Afterhours)

Già... dove siamo? Dove cazzo siamo? No, perché forse non lo sapete, forse non lo sappiamo, ma ci hanno tolto tutto! Non abbiamo più dignità, niente sogni, nessuna rabbia: siamo surrogati, involucri ben vestiti, insetti che tentano di sopravvivere... dove cazzo siamo? Me lo sapete dire?! Non ci siamo, non ci siamo più: in 2 settimane ci sono stati a Roma ben 5 assalti a immigrati mentre stavano semplicemente e onorevolmente lavorando... e noi dove cazzo siamo? A manifestare per l'acqua? A chiederci se in una piazza c'erano 1 milione o 150 mila cojoni? A giocare di ruolo? A bere una cazzo di birra? Dove siamo?
Non lo so dove siamo... ma so dove dovremmo essere: in strada e se vediamo uno stronzo che picchia qualcuno, almeno dividiamo le botte in due. Cristo.

venerdì, marzo 19, 2010

Lasciamo dormire il futuro

"Ecco qual è il problema del futuro: quando lo guardi cambia perché lo hai guardato" (parole tratte da Next)

Non finirò mai di stupirmi di quanto ci attacchiamo alle cose che non esistono: ci sono persone capaci di soffrire e di perder il prezioso dono del tempo, vivendo nell'idea di un futuro che non esiste e che perdono e dal quale si allontanano ogni istante di più... invece, basterebbe semplicemente camminare insieme, perchè, come dice la mia buona e geniale insegnante Antonella, non c'è niente di più difficile nel tango che naturalmente camminare insieme... e, io aggiungo, senza chiedersi quando e come questa meraviglia avrà fine...

"L'origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere" (parole di Milan Kundera)

giovedì, marzo 18, 2010

diamanti grezzi

Una canzone che ne nasconde un'altra... chi sa, sa... chi non sa, sticazzi!

Non c'è contatto di mucosa con mucosa
eppur mi infetto di te,
che arrivi e porti desideri e capogiri
in versi appassionati e indirizzati a me;

e porgi in dono la tua essenza misteriosa,
che fu un brillio fugace qualche notte fa;
e fanno presto a farsi vivi i miei sospiri
che alle pareti vanno a dire "ti vorrei qua".

Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,
prima che ti conoscessi.

(Ora ho il tuo splendido sorriso da succhiare:
sfavilla di felicità.
L'osservo su dalla tua fronte vanitosa
che ai miei baci ha chiesto la priorità)

Pure frigid waters from these eyes that always miss you
Nothing but violence from my empty gun
I'm using silver to light up these blackheart faces
blinding your fingers with my skin that burns for you

Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Sì che ci sei,
proprio mentre ti conosco.

This song is for me
I listen like I promised you
I can see me in your words from hell
that you write for me


E ho le tue mani da lasciarmi accarezzare il cuore
immune da difese che non servono.

Ma ora ho in testa il viso di qualcuno più speciale di me,
che sa cantare ma ha più stemmi da lustrare di me...e questo è il tuo svago.
Per quel che mi riguarda sei un continente obliato.
Per quel che ho visto in fondo mi è piaciuto.

Don't, don't tell me. What you want from me
No, don't tell me. I don't wanna hear. Don't tell me


Questa è la canzone che scrivo per te:
l'ho promessa ed eccola.
Riesci a scorgerti? Non ci sei più,
dopo che ti ho conosciuta 

(parole e musica dei Marlene Kuntz)

"Molti individui, come i diamanti grezzi, nascondono splendide qualità dietro una ruvida apparenza" (parole di Giovenale)