mercoledì, luglio 22, 2009

Soltanto sprofondare

"Adesso c'è soltanto il sentimento di un buio in cui stiamo sprofondando" (parole di Federico Fellini)

Mi sento alieno al mondo, alieno alla luce, alieno all'aria, alieno al sole... mi sento alieno a tutto, tranne che al buio. Chissà perchè la mia paura dell'oscurità si è trasformata in amore: un mio amico dice che vivo nella penombra, visto che in casa mia le persiane sono sempre socchiuse e il sole riesce a diffondere luce in caso solo durante le ore più calde d'estate... non l'ho fatto apposta: è successo un po' a causa dei gatti, che vivono principalmente sul balcone e un po' per via del caldo, per evitare che passassi le nottate a sudare in una casa riscaldatasi durante le ore di assenza da essa... insomma, non è stato voluto, ma devo dire che ci sto bene nella penombra... sì, meglio che nel buio ora che ci rifletto: nell'oscurità non vedi nulla, invece la penombra ti permette di vedere le cose solo se presti loro attenzione, altrimenti si confondono, in coloro smorzati, angoli smussati, prospettive mancanti... insomma, la penombra mi concede la possibilità di sprofondare nella realtà senza sforzo... unica cosa che vorrei fare: spronfondare.

martedì, luglio 21, 2009

La mia Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo nè nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente, e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi penetranti d'ogni sorta, più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
(Itaca di C.Kavafis)

Un viaggio iniziato non può mai avere termine quando si è davvero partiti...

lunedì, luglio 20, 2009

M.C.A.

Solo vecchi documenti impolverati?

"I comunisti-anarchici sono unanimi nell'affermare che il principio di autorità sul quale si basano le istituzioni odierne è la causa fondamentale di tutti i mali sociali, ed è perciò che essi restano oggi, domani e sempre i nemici irriducibili dell'autorità politica: lo Stato, dell'autorità economica: il Capitale, dell'autorità morale e intellettuale: la Religione e la Morale ufficiale.

Essi sono comunisti perché dopo aver esaminata attentivamente la questione sociale in tutte le sue parti sono del parere che solamente una società basata sul comunismo libertario potrà garantire a ciascuno dei suoi membri il massimo di benessere e libertà.

Essi sono rivoluzionari, non per fanatismo di bagliori sanguigni, ma perché constatano che le riforme sono illusorie e alla mercé dei capricci dei governanti, i quali anche se democratici, sono azionati da forze finanziarie dispotiche palesi ed occulte di essenza reazionaria persuasi che solamente la Rivoluzione anarchica potrà por termine al governo e allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Essi sono individualisti non nel senso di una super-stima individuale che comunque mascherata non è che autoritarismo, ma perché essi sono partigiani del comunismo appunto per garantire ad ogni singolo il massimo dell'espansione fisica, intellettuale e morale.

Essi sono educazionisti, perché ritengono che la Rivoluzione sarà tanto più prossima e andrà tanto più lontano quanto più sarà il grado di educazione sociale rivoluzionaria di ogni individuo, - convinti che la Rivoluzione sarà il prodotto logico naturale dell'esplosione su vasta scala del rivolta collettiva resa cosciente da un'auto-comprensione dell'ingiustizia dell'attuale assetto sociale della società capitalista. Un tal genere di educazione esclude quella fine a se stessa contemplativa, fatalista e passiva."

giovedì, luglio 16, 2009

Vieni con me

Vieni con me!
Devi affrettarti però -
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini -
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei -
Vieni con me per boschi e colli!
tienti forte! Affero le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.
(di Herman Hesse)

mercoledì, luglio 15, 2009

Ma quante ne diciamo?

"Un migliaio di parole non lasciano un'impressione tanto profonda quanto una sola azione" (parole di Henrik Ibsen)

martedì, luglio 14, 2009

Princìpi e prìncipi

Esiste un principio in ogni stato che si dichiari democratico e si chiama principio di legalità e viene così definito dall'onniscente wikipedia:

Il principio di legalità afferma che tutti gli organi dello Stato sono tenuti ad agire secondo la legge. Tale principio ammette che il potere venga esercitato in modo discrezionale, ma non in modo arbitrario.

Ma questo principio lo deve applicare solo lo Stato?
Quanto noi tutti, cittadini, ci sentiamo esentati dal rispetto di questo principio?
Perchè pensiamo che non ci riguardi?
Ho tanti pensieri in testa in questi giorni, nelle ultime settimane: pensieri leggeri, pensieri felici, pensieri grigi e alcuni anche un po' neri. Ne ho uno però sopra tutti gli altri che domina, spicca, monopolizza le mie riflessioni (non troppo) solitarie... è qualcosa ancora in fase di studio, di elaborazione... non so bene come farlo mio, non so bene, soprattutto, come renderlo azione... un pensiero mi rode, in cerca di uno sfogo verso l'azione... continuo a pensarci...

"Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani" (parole di Roberto Saviano)

lunedì, luglio 13, 2009

Quella magica manciata di minuti...

Vivo in città, anzi vivo nella Città, amata (da me) e odiata (da altri). Non sono il tipo da campagna, nel senso che non ci ho mai vissuto: sono cresciuto fra i palazzi, a ridosso della pineta, e l'unico rumore che sono (ero) solito sentire prima di andare a dormire è (era) il rumore del mare durante l'inverno e gli schiamazzi degli stabilimenti in festa nell'estate. Mi piace la campagna però e non nego che sogno un futuro (fra i mille che la mia mente da sognatore crea) con un orticello tutto mio in un paesino sperduto... ma ci credo davvero? Comunque, esiste un momento in campagna nel quale tutto tace: perchè non so se lo sapete, ma il silenzio dalla Natura non è contemplato. Quando tutto tace c'è davvero da preoccuparsi... ma in campagna esiste un attimo ben preciso nel quale il silenzio è aspettato, necessario, normale: si tratta di pochi minuti, poco dopo il tramonto, ma prima che il cielo diventi scuro, quando è di quella bella tonalità di blu, proprio come il mare più limpido e pulito... in quei minuti, grilli e cicale si danno il cambio e nel farlo ci mettono un po'... non si sente niente, nessun rumore, tutt'al più il cigolare di un dontolo di legno... in quel silenzio non ti viene neanche da pensare: da quando non provavo quella sensazione? La testa leggera, il corpo anestetizzato, la mente libera da ogni pensiero... tutto spento, tutto fermo... un miracolo inaspettato.

"Gli dei ci creano tante sorprese: l'atteso non si compie, e all'inatteso un dio apre la via" (da Baccanti di Euripide)

martedì, luglio 07, 2009

La donna del mattino...

Per gli aborigeni australiani, il Sole è una donna, che vive in un accampamento ad Est e la mattina si sveglia, accende una torcia che poi porterà in cielo e si trucca di rosso, con una polvere sottile che finisce sulle nuvole. Poi percorre tutto il cielo, arrivando ad ovest, dove cambia il suo trucco e colora di nuovo tutte le nuvole, per poi tornare con una misteriosa via sotterranea verso Est al suo accompamento... Per noi, il sole è una è una sfera luminosa di idrogeno ed elio, del diametro di 1,4 milioni di chilometri e con una massa pari a 745 volte quella di tutti i pianeti del Sistema Solare messi assieme... mi chiedo quando è che l'Uomo ha perso la Poesia della Natura...

"Se il sole e la luna dovessero dubitare, subito si spegnerebbero" (parole sante di William Blake)

lunedì, luglio 06, 2009

Sono incapace.

"Lei crede che ogni storia debba avere un principio e una fine?" (parole di Italo Calvino)

Il mondo è bello perchè è vario, senza dubbio, ma lo è completamente: esso muta a seconda di chi lo guarda, di come lo guarda e di quando lo guarda. Ognuno di noi lo crea e lo disfa in un istante: come in un sogno, che dura un po' più di una notte, viviamo soggetti ai mutevoli cambiamenti del nostro umore. Siamo capaci di emozionarci per un raggio di sole quotidiano ma al tempo stesso siamo incapaci di sentire l'amore che ogni giorno ci circonda. Ci dispiaciamo per perdite improvvise subite da persone che a stento conosciamo, ma mostriamo fredda rassegnazione di fronte alle sofferenze di chi incontriamo ogni giorno. Siamo proprio strani noi uomini: non riusciamo a vedere il mondo sempre con gli stessi occhi e forse questo è un bene, forse è anche un male. Il famoso punto morale dove far collassare tutto: se lo troviamo, guadagnamo di stabilità, ma perdiamo sicuramente di elasticità... e allora che fare? C'è chi non fa proprio nulla, chi cambia il punto morale a seconda di come spira il vento e chi invece continua a perdere tempo facendosi domande alle quali nella pratica di vita ha già trovato risposta. E io che faccio? Sto a guardare, incapace di trovare una strada, forse incapace di percorrerla e di ammettere quello che sono, incapace sicuramente di essere quello che vorrei, perchè in fondo non so proprio chi vorrei essere e non so neanche se dovrei o potrei essere altro. Sto a guardare, steso sulla vita come sul mio divano mezzo rotto, inabile alla lotta per la sopravvivenza, per la felicità, per il lavoro, per l'amore e per ogni altra cosa: sto sul divano della mia vita, a prendere polvere e quello che di buono arriva con essa. Ogni tanto mi alzo, vado in bagno, sposto qualcosa, ma poi non mi interesso più di quello che accade. Non ce la faccio proprio. Sono incapace.
Però mi fa sorridere che ogni problema di ogni persona scompaia quando arriva un'altra persona nella sua vita, un bacio, un corpo caldo da stringere... siamo più semplici di quello che pensiamo: ma allora perchè non capisco come funziono?

mercoledì, luglio 01, 2009

Tutto ciò che voglio

"Tutto ciò che io desidero non è possibile identificarlo e quindi preferisco dire che io voglio il sogno di una cosa." (parole di Enzo Biagi, riportate da Roberto Saviano)

Sogno una cosa, ma non posso spiegarla. Sogno una cosa, ma la vedo allo stesso tempo da mille angoli differenti. Sogno una cosa, che assomiglia ad una vita, che è fatta di persone, che è come un quadro cubista. Sogno una cosa e quella cosa voglio. Voglio il sogno di una cosa che mi faccia galleggiare nell'impossibile quando vivo. Voglio il sogno di una cosa che mi aiuti a vivere. Tutto ciò che voglio è solo il sogno di una cosa che non ha nome, perchè è un po' tutto, tutto insieme, tutto nello stesso tempo e punto. Solo il sogno di una cosa.