lunedì, luglio 19, 2010

Nessuna volontà

"Mai valutarci al di sopra della nostra mediocrità" (parole di George Steiner)

giovedì, luglio 15, 2010

Io cerco il fuoco e mi brucerò.

Come gli adesivi che si staccano
Lascio che le cose ora succedano
Quante circostanze si riattivano
Fuori dai circuiti della volontà.

Come il vento gioca con la plastica
Vedo trasportata la mia dignità.

Oggi tradisco la stabilità
Senza attenuanti e nessuna pietà.
Oggi il mio passato mi ricorda che
Io non so sfuggirti senza fingere.


E che non posso sentirmi libero
Dalla tua corda, dal tuo patibolo.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò

Del tuo veleno mi avvelenerò.

Come gli adesivi che si staccano
Come le cerniere che si incastrano
Come interruttori che non scattano
O caricatori che si inceppano

Io tradisco le ultime mie volontà.
Tutte le promesse ora si infrangono.


Penso ai tuoi crimini senza pietà
Contro la mia ingenua umanità.

Scelgo di dissolvermi dentro di te
Mentre tu saccheggi le mie lacrime.


E sarò cieco, forse libero
Solo nell’alba di un patibolo.
Dentro una storia senza più titolo
Scegliendo un ruolo senza credito
Strappando il fiore più carnivoro

Io cerco il fuoco e mi brucerò.

E un’altra volta mi avvicinerò
Alla tua bocca mi avvicinerò
E un’altra volta mi avvelenerò
Del tuo veleno mi avvelenerò
(parole e musica dei Subsonica)

Dedicato alla Vita... amara e velenosa come nessuna donna saprà mai essere... ma l'unica che abbiamo da goderci... se ce la facciamo...

martedì, luglio 13, 2010

accarezzando dentro...

Tuo prigioniero babe
O della tua essenza
Per il mio sangue è già
Già dipendenza


In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno


Così dolce e fortemente
Chiavo la mia mente
E' una cosa così sporca
Che la farei per niente

In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno

E' così insano
Dentro i miei occhi
Chi ami è un angelo

Che uccide se lo tocchi

In or out baby
Vedo quello che poi non sento
In or out baby
Vedo, ma poi ti accarezzo dentro
Il tuo odore è ossigeno
Il tuo odore è ossigeno

(parole e musica degli Afterhours)

lunedì, luglio 12, 2010

Aveva il sapore di una mela sbucciata con un coltello d'acciaio.

"L'animismo è un sistema di pensiero; esso non si limita a fornire la spiegazione di un fenomeno singolo, ma consente di vedere in una certa prospettiva l'intero universo come un complesso unico" (parole di Sigmund Freud)

Sono partito ancora una volta, ben prima di venerdì mattina, e sono riuscito a riemergere di nuovo, ben oltre la sera di quello stesso giorno: i viaggi iniziano ben prima della data di partenza e lo stordimento del rientro te lo porti indietro ben oltre il ritorno... Quello che ricorderò, oltre filamentose amarezze verdi, sarà una parola: interconnessione. Perchè non possiamo veramente pensare di essere soli nella vita: siamo legati al Dio Sole e siamo legati anche a tutti gli altri esseri... ed ad alcuni siamo collegati da un filo così grande che può sembrare quasi una corda: è inutile provare (per follia) a tagliarla, perchè essa non è solo un legame, non è affatto una catena... no, essa è ragione di vita, ragione della mia vita... sono tornato, duramente presente in questo lunedì di lavoro, così uguale a tutti gli altri, eppure in fondo, così diverso... il retrogusto sta scomparendo e lascia il posto al dolce sapore della mia vita... che è proprio quello di una mela sbucciata con un coltello...

"Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita" (parole di Paulo Coelho)

giovedì, luglio 08, 2010

by a shaman...

the drug first... produces... drowsiness or a dreamy state and a feeling of lethargy... a slight dizziness... then a great 'vision', a clearing of all the faculties... it produces a light numbness in the body and afterward a tranquillity. And then comes detachment, a type of visual force... inclusive of all the senses... including the sixth sense, the telepathic sense of transmitting oneself across time and matter... like a kind of removal of one's thought to a distant dimension...

Ripassa domani, realtà!

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
(parole di Fernando Pessoa)

Giorni faticosi questi... pieni di cose, persone, emozioni, lavoro, pensieri... soprattutto i pensieri mi ammazzano questo periodo: la mente non è mai libera, programma, pianifica, disfa e ricrea in continuazione... senza avere tregua, senza darmi tregua... urlo da dentro, dal profondo e non riesco più a tenerlo questo urlo soffocato... rischio di impazzire... rischio davvero di non farcela... se non urlo, rischio di scoppiare... oggi voglio correre fino a scoppiare... voglio solo correre fino a quando sento solo il dolore del fegato, il bisogno d'aria e il sudore che mi ricopre e si appiccica addosso... voglio solo correre, sudare e riuscire così a non pensare... e forse a non urlare... scusatemi.

"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrici, macchine, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita, scegliete un mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli a...mici, scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina, scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi, scegliete un futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?
(parole di Irvine Welsh)

La parola chiave è quella: scelta. Quando ho scelto di non scegliere la vita? Dove è stata la mia scelta? L'ho potuta fare? E perchè?

mercoledì, luglio 07, 2010

forma e qualità

è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità
come decidere di radersi i capelli
di eliminare il caffè, le sigarette
di farla finita con qualcuno
o qualcosa, una formalità una formalità
o una questione di qualità

io sto bene sto male
io non so come stare
io non so dove stare


non studio non lavoro non guardo la TV
non vado al cinema no faccio sport
io sto bene io sto male io non so
cosa fare non ho arte non ho parte
non ho niente da insegnare
è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità

(parole e musiche dei CSI)

Ricordo vagamente, diversi anni fa, una serata in una Roma che conoscevo poco, nella quale esisteva un'unica Entità che ci permettava di orientarci in questo dedalo di megalopoli, il dio GRA... e allora capitava che il dio fosse così vasto, magnanimo e onniscente, da bloccarti su di lui, in giri assurdi, eterni, ma pieni di saggezza e di visioni... e allora, ricordo uno di questi giri, ricordo un amico e un suo amico, non ricordo l'origine del male ma sicuramente una sua prima manifestazione... e infine ricordo i CSI a palla, in loop continuo e surreale... ricordo e ora realizzo che quelle parole significavano allora e significano ancora oggi. Ma ovviamente non ricordo più molto bene questo significato...

martedì, luglio 06, 2010

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"In tutti noi c'è una rabbia inespressa che, se non è sublimata dal lavoro o dall'amore, troverà una moltitudine di sfoghi. Ciò che mi interessa è l'incontrollabile, le emozioni che improvvisamente prendono possesso di un uomo ignaro di averle" (parole di Joseph L. Mankiewicz)

nostalgia pazza

"Afoso vento notturno negli alberi, scura zigana,
mondo ricolmo di nostalgia pazza e profumo di poesia,
mondo splendente, di cui sono schiavo eternamente,
dove a me guizzano i tuoi bagliori, dove riecheggia per me la tua voce"

(parole di Hermann Hesse)

Ci sono giorni che vorresti solo risvegliarti bambino o perlomeno svegliarti con la coscienza che siamo sempre e solo dei bimbi, nonostante tutto e tutti, e che qui stiamo solo per giocare un poco con gli amici e poi tornare a casa, dalla mamma, al sicuro. Solo un breve gioco, niente più.

lunedì, luglio 05, 2010

speranza vegetale

soli
con la nostra speranza vegetale,
soli
con la nostra desolazione
in mano agli angeli

(parole di Guido Gerboni)

Un viaggiatore del mio stesso Dharma, mai incontrato ma che ormai capisco bene, neanche fosse quel vecchio signore che incontri ogni giorno al bar, oppure quella signorina dallo sguardo triste o, forse, solo stanco che osservi ogni giorno mentre aspetta il treno. Persone che fanno il tuo stesso percorso, con il tuo stesso male dentro: sono le uniche persone dalle quali puoi trarre empaticamente energia, e dirti, e dirgli, e dirci "dai, dai, DAI! Che la giriamo" come direbbe anche il buon René... Comunque sia, Guido mi regala due parole geniali messe insieme lì, per caso forse ma che hanno trovato un senso nello loro stare l'una accanto all'altra... Speranza Vegetale... la migliore espressione per il nostro comune stato esistenziale... eternamente in attesa di tempi migliori, di momenti migliori, di possibilità e di occasioni... che tanto non si creano: il nostro è un sogno vegatale... siamo come piante che sperano di avere le gambe... geneticamente condannati all'immobilità spirituale... per sempre bloccati nel vaso che gli Dei hanno scelto per noi, sperando, sognando, gridando a Qualcuno di svasarci e metterci in un altro vaso, che ci piace di più, che è più largo, più adorno... rimettetemi nella Terra dalla quale mi avete preso, Vi prego!
E intanto sto qui, con la desolazione in mano (grazie ancora Guido!) e l'unica cosa che posso fare è offrirla agli Dei... una lacrima nel cuore, le mani che tremano e gli occhi che non vogliono più guardare.

venerdì, luglio 02, 2010

il fantasma di tutti

Vivo
Guardando le stesse facce
Sentendo le stesse storie
Pensando:
ho quello che volevo?
Come il vento che soffia prima della tempesta
Un brivido percorre la schiena
Le spalle al muro
Se ho paura
resisto
Semplice e' la via per il lato oscuro
poco tempo per correggere gli errori commessi
dimmi dove buttero' i miei sogni

Dovrei passare tutta la vita a pensare alle cose che ho,
Alle cose che vorrei,
Al modo di raggiungerle
E poi a come difenderle ?
Ma io non so cosa avevo prima
E non so quello che ho adesso
Sorrido ad ogni nuovo giorno perche'
Vivo sperando
Che le persone che amo

Proseguano nel viaggio

Stammi affianco
Ammira dall'alto il paesaggio
La bellezza intorno
Da Torino a Catania
Sopra un furgone
Una breve tappa a Roma
Citta' dell'imperatore
Indomita Genova
Le lacrime di Luglio
infondere paura come forma di controllo
Dovrei passare tutta la vita a pensare alle cose che ho,
Alle cose che vorrei,
Al modo di raggiungerle
E poi a come difenderle ?
Ma io non so quello che ho adesso
Sono storie facili
Come quelle che
Ti raccontavano da piccolo e tu credevi vere
Come e' stato facile
Restare fermo immobile
Chiudendo gli occhi e rinunciando a vedere

Moka Style
Non e' piu tempo di credere
che tutto giri intorno alla solita marchetta radiofonica
crisi di nervi discografica
sciogliete i cani per capire cosa va di moda oggi
...compra ragazzino compra!
ho seguito i miei fantasmi
ora fantasma sono
questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi!
hai...vuoi
Questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi
ora...e dimmi se...
questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi

sono un fantasma dimmi se ci sei
Questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi
ora...e dimmi se...
questo e' quel che hai
perche' tu lo vuoi
ora...
Sono storie facili
Come quelle che
Ti raccontavano da piccolo e tu credevi vere
Come e' stato facile
Restare fermo immobile
Chiudendo gli occhi e rinunciando a vedere

(parole e musica dei Linea77)

E che cazzo, aggiungerei.

giovedì, luglio 01, 2010

credo, forse...

Credi in quello che fai prendi quello che hai
fai la valigia e vai non dire dove andrai
e quando tornerai tanto neanche tu lo sai
è tempo di andare oramai di mostrare ciò che sei.
(parole di Nesly Rice)

L'eccitazione sta scemando in vista del Giorno, lasciando immancabilmente il posto al nervosismo, ai pensieri e alle paure. Non è paura della sostanza in sè, né dell'esperienza, cercata, voluta, necessaria. La paura è nel ritorno: non sarò chi è partito, non sarò chi è stato in viaggio e sarò diverso una volta che tutto sarà finito. E chi ho intorno come reagirà? I ricordi e le esperienze sono difficili da metabolizzare, sono pericolosi appigli, dannose illusioni, scogli che rendono ogni tuffo sempre pericoloso. Riemergerò dall'acqua e cosa avrò intorno? Non lo posso sapere, perchè non posso sapere come riemergerò, se sarò ancora amico o nemico di me stesso. Se sarò ancora, non lo posso sapere.
Intanto mille e mille riflessioni si accavallano nella mente: la vita alla fine mi scivola addosso, pare come la sabbia che ti scorre via nella mano. Se stringi non la vedi, se apri non la conservi. Che cazzo devi farci? Non lo sa nessuno. Mi verrebbe da buttarla via e osservare solo il palmo vuoto e vedere se lì c'è un significato, un messaggio, un indizio... certo che di cazzate ne dico tante e ne penso ancora di più... mentre arriva il Giorno, faccio sempre un punto della situazione su me stesso, quello di cui non parlo, quello che non vedo mai ma so che è dentro di me: ogni volta, immancabilmente, mi vedo più nero di prima. Sembro una brava persona, ma non lo sono, nonostante quello che possa sembra e quello che possiate dire. Non sono una brava persona: costruisco sulla sabbia e inganno tutti e prima fra tutti me stesso.

Non cambio mai su questo mai distruggo tutto sempre
Se vi ho deluso chieder scusa non servirà a niente.
(parole di Nesly Rice)

Ma scusate... chi diavolo è Nesly Rice?