lunedì, agosto 30, 2010

le montagne non sanno ridere né i vermi cantare

"Il fatto è che tutti gli uomini che gettano uno sguardo sulle loro rovine passate credono – per evitare le rovine future – che sia in loro potere ricominciare qualche cosa di radicalmente nuovo. Fanno a se stessi una promessa solenne e attendono un miracolo che li tiri fuori dal baratro mediocre in cui il destino li ha sprofondati. Ma non accade nulla. Tutti continuano a essere gli stessi, modificati soltanto dall'accentuarsi di quella tendenza a decadere che è il loro marchio" (parole di Emil Cioran)

Mai come ora, anche respirare è diventato difficile: sicuramente non siamo destinati a vivere seduti, ma forse non ci meritiamo un destino migliore come diceva Cioran...

"E la verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova"(parole di Roberto Saviano)

E' vero... le parole feriscono, dilaniano, uccidono. Non c'è scampo al suono delle proprie parole che parlano a se stessi e si rispecchiano negli occhi increduli di chi, per sfortuna, ci è davanti...

giovedì, agosto 26, 2010

stare al mondo è già un impegno

Son stati giorni che han lasciato il segno
e stare al mondo è già di più un impegno
e adesso giri con in tasca un pugno
nell’altra tasca il tuo rimario

L’impatto con il mondo è sempre forte
per chi vorrebbe solo farne parte
e avere almeno due o tre cose certe
e avere un Dio che si diverte

Ma scegli tu fra botte e rime
e scegli tu fra inizio e fine
e scegli tu ma scegli tu per primo

E quando canterai la tua canzone
la canterai con tutto il tuo volume
lasciando qualcun altro a commentare
che tu devi andare

Son stati giorni di tempesta e vento
ed era pronto solo chi era pronto
ma adesso sai a cosa vai incontro
chi non è morto è già più forte
L’impatto con il mondo è sempre duro
per chi lo vede come un posto scuro
vorrei poterti essere utile davvero
poterti dire che sei al sicuro

Ma scegli tu fra botte e rime
e scegli tu fra inizio e fine
e scegli tu ma scegli tu per primo

E quando canterai la tua canzone
e te ne fregherai di quanto piove
la urlerai in faccia a chi non vuole
e non sa sentire

E quando canterai la tua canzone
la rabbia l’innocenza l’illusione
ti toccherà cantare l’emozione
che non sa nessuno


E quando canterai la tua canzone
da quel momento in poi non puoi tornare
da quel momento in poi dovrai andare

con le tue parole

E quando canterai la tua canzone
la canterai con tutto il tuo volume
che sia per tre minuti o per la vita
avrà su il tuo nome 

(parole e musica di Ligabue)

Dedicata a tutti coloro che cercano la propria canzone. Me per primo.

mercoledì, agosto 25, 2010

soltanto ruggine

"Il rimorso è soltanto ruggine sul taglio d'uno splendido acciaio" (parole di André Suarès)

Certe volte, forse a dire il vero troppo spesso, comunque ultimamente e non da sempre, mi ritrovo a guardarmi da fuori, come fossi un manichino, un pupazzo vuoto messo in vetrina... anzi no, non esattamente, messo su una mensola. Mi sento coperto di così tanta polvere da non riuscirla a tirare via, di non riuscire a pulirmi per bene: non serve passare il panno, con più o meno convinzione a seconda dei momenti, non c'è niente da fare. Sono un vecchio pupazzetto da troppo tempo dimenticato sopra uno scaffale: la mia, inoltre, non è solo polvere, ma anche ruggine: sì, ruggine attaccata a ogni pezzo del pupazzo. E quando accade, quando vedo questo pupazzo, la sua polvere volatile e la sua antica ruggine, mi prende un senso di oscuro sconforto, di pena assoluta e di pesantezza, lì nel petto...

"Il rimorso non è mai per azioni che abbiamo commesso o che non abbiamo commesso; non è per ciò che facciamo; bensì per ciò che fummo, siamo e fatalmente saremo: non riguarda soltanto il passato, ma anche il futuro" (parole di Mario Soldati)

Già... il rimorso riguarda sempre la nostra essenza, la certezza che non si può cambiare quello che siamo e che saremo sempre e per sempre destinati a essere così. Nel mio caso, un buffo pupazzetto coperto di polvere e ruggine, posato su uno scaffale. Non che questo sia un male o che mi faccia sentire particolarmente addolorato: ciò che segue al triste rimorso è sempre una tranquilla rassegnazione. Più o meno.

martedì, agosto 24, 2010

everybody

Everybody's got their problems, Everybody says the same thing to you.
It's just a matter of how you solve them,
And knowing how to change the things you've been through.

I feel I've come to realize,
How fast life can be compromised.
Step back to see what's going on,
I can't believe this happened to you.
This happened to you.

It's just a problem that we're faced with, am I
Not the only one who hates to stand by.
Complications ended first in this line,
With all these pictures running through my mind.


Knowing endless consequences,
I feel so useless in this.
Get back, step back, and as for me,
I can't believe.

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.
Anymore
So

Everybody's got their problems,
Everybody says the same thing to you.
It's just a matter of how you solve them,
What else are we supposed to do?

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.

Part of me, won't agree,
Cause I don't know if it's for sure.
Suddenly, suddenly
I don't feel so insecure.
Anymore

Why do things that matter the most,
Never end up being what we chose.
(Anymore)
Now that I find no way so bad,
I don't think I knew what I had.
(Anymore)

Why do things that matter the most,
Never end up being what we chose.
(Anymore)
Now that I find no way so bad,
I don't think I knew what I had.

(parole e musica dei Sum41)

lunedì, agosto 23, 2010

non ci riesco ma è tutto ciò che resta

Battiamo il nostro tempo ad alta voracità.
Surriscaldiamo il piatto, tanto poi si vedrà.

La luce dello schermo è come un parabrezza
Lanciato verso il miele della celebrità.
Guarda gli insetti che volteggiano nel nulla
Schiacciarsi contro i sogni e in tutto ciò che resta
Di un sacrificio collettivo della testa.

Guarda gli dèi della finanza fare festa
Al nuovo illusionista mente diabolica
Trasforma le sue quote in salsa di nuvole
Avvelenando un cielo sempre più fragile
Per poi crollare a terra senza più favole.

Senza domani adesso 

Non ci riesco.
Emanciparsi dalle favole non basta
Lei scioglie i sentimenti in acido di realtà
Lo specchio rotto del futuro è ciò che resta
Contatti a termine secondo necessità
Offre le labbra a un altro rospo poi si vedrà.

Maschile singolare, principe di festa
Iniziazione presso Mamma DMA
Piacere, siamo tutti esperti di chimica
Non disperdiamoci in eccessi di umanità
Fammi leccare la tua pelle di bambola.

Senza domani adesso
Non ci riesco. 

(parole e musica dei Subsonica)


Immutabile ed eterno ritorno: mi pare di vivere la mia vita mille e mille volte. Sempre uguale, sempre uguali le situazioni, le frasi, le emozioni: passano i giorni, ma nulla cambia. Tornano le persone, ma nulla cambia. Si spendono ore e ore insieme agli altri, ma nulla realmente cambia. Mi sembra di essere imprigionato nel peggiore degli incubi, nell'istante infinito prima del quale ci si sveglia da un brutto sogno. Sono incapace di creare qualsiasi cosa, da un foglio di carta scritto a rapporti che siano più che semplice paglia al vento. Incapace, non ci riesco, ma è tutto ciò che mi resta è questo: il sogno di avere qualcosa intorno a me e l'incubo di non avere nulla dentro di me.
"I fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni" (parole di Friedrich Nietzsche)

mercoledì, agosto 18, 2010

Carry each other

Is it getting better
Or do you feel the same
Will it make it easier on you now
You got someone to blame
You say...

One love
One life
When it's one need
In the night
One love
We get to share it
Leaves you baby if you
Don't care for it

Did I disappoint you
Or leave a bad taste in your mouth
You act like you never had love
And you want me to go without
Well it's...

Too late
Tonight
To drag the past out into the light
We're one, but we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other
One...

Have you come here for forgiveness
Have you come to raise the dead
Have you come here to play Jesus
To the lepers in your head

Did I ask too much
More than a lot
You gave me nothing
Now it's all I got
We're one
But we're not the same
Well we
Hurt each other
Then we do it again
You say
Love is a temple
Love a higher law
Love is a temple
Love the higher law
You ask me to enter
But then you make me crawl
And I can't be holding on
To what you got
When all you got is hurt

One love
One blood
One life
You got to do what you should
One life
With each other
Sisters
Brothers
One life
But we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other


One...life

lunedì, agosto 16, 2010

È pigro l'uomo che può far di meglio.

"Non ti curar di loro ma guarda e passa" (parole di Dante)

E' questo quello che dice Virgilio alle porte dell'Inferno sugli ignavi, coloro che nella loro vita non seguirono mai una strada loro, non sclesero nè il bene nè il male: Dante non li sopportava proprio e non li ritenne degni neanche dell'Inferno, dove almeno le anime che c'erano avevano avuto le palle o la stupidità di scegliere il male... invece gli ignavi no: non scelgono nulla, si adeguano sempre, non dicono né sì, né no... Dante avrebbe odiato la nostra società, il mondo come è adesso, l'uomo che è alla mia destra e quello che è alla mia sinistra, così come avrebbe odiato anche me... un mondo di ignavi, preda del male scelto da pochi... non siamo altro e per questo non ci meritiamo neanche l'Inferno in terra, ma di aspettare in eterno, senza mai decidere... siamo tutti solo dei vili ignavi.

"La pigrizia è madre. Ha un figlio, il furto, e una figlia, la fame" (parole di Victor Hugo)

martedì, agosto 10, 2010

istante

"Il coraggio di starsene soli come se gli altri non ci fossero e pensare soltanto alla cosa che fai" (parole di Cesare Pavese)

lunedì, agosto 09, 2010

canta u populu corsu

Vi sarà longa la strada
Duri saranu i passi
E da lu pianu a la sarra
Indu l'andati è i chjassi
Truverete e vistighe
Di tante battaglie antiche.

(dalla canzone Canta U Populu Corsu)

Una montagna buttata dagli Dei nel mezzo del Mare Nostrum... aspra, dura, dominata ma non piegata... fatta di strade sporche, mari nascosti, cibo dal sapore vicino, vino duro e che colpisce forte... respiro a pieni polmoni un'aria che sa di natura e di libertà, guardo gesti gentili che nascondono occhi pieni di rabbia, osservo sorpreso cartelli francesi presi a fucilate... mi chiedo dove sono capitato, se in un paradiso di natura o in un luogo d'altri tempi... 12 giorni, 4 campeggi, 2000 km percorsi... tre numeri, che rendono poco l'aver vissuto, con il cuore un po' più leggero, una terra che sa al tempo stesso di libertà e di prigione... sempre dominati, mai sottomessi!