mercoledì, febbraio 20, 2008

Nolite timere eos qui corpus occidunt, animam autem occidere non possunt

"Non temete chi vi vuole uccidere nel corpo", giacché lo spirito non uccide lo spirito. Lo spirito dà vita allo spirito. Chi vi vuole uccidere, è il sangue e la carne. Cosa è carne e sangue, insieme muore. La parte più nobile nella creatura è il sangue, se esso vuole rettamente; ma il sangue è anche la parte più trista nella creatura, se vuole malvagiamente. Se il sangue vince la carne, l'uomo è umile, paziente, casto, ed ha in sé tutte le virtù. Se invece la carne vince il sangue, l'uomo diviene superbo, iracondo e impudico, ed ha in sé tutti i vizi. Qui viene lodato san Giovanni. Non posso lodarlo più di quanto Dio stesso lo avrebbe lodato.
Fate ora attenzione! Vi dirò qualcosa che non ho ancora mai detto. Quando Dio creò il cielo, la terra e tutte le creature, non operò niente; non aveva niente da operare, non v'era in lui opera di alcun genere. Allora Dio disse: "Vogliamo fare un'immagine". Creare è cosa semplice; lo si fa quando e come si vuole. Ma quel che io faccio, lo faccio io stesso e con me stesso ed in me stesso, e là imprimo completamente la mia immagine. "Noi vogliamo fare un'immagine": "non tu, Padre, neppure tu, Figlio, e neppure tu, Spirito santo, ma noi, nella decisione della santa Trinità, vogliamo farci un'immagine". Quando Dio fece l'uomo, operò nell'anima l'opera identica a se stesso, la sua opera operante, la sua opera sempiterna. L'opera era così grande, da non essere altro che l'anima, e l'anima non era niente altro che l'opera di Dio. La natura di Dio, il suo essere e la sua divinità, dipendono dal fatto che egli deve operare nell'anima. Benedetto, benedetto sia Dio! Quando Dio opera nell'anima, allora ama la sua opera.
Dove è l'anima in cui Dio opera la sua opera, là è l'opera così grande, da non essere altro che l'amore; l'amore, a sua volta, non è altro che Dio. Dio ama se stesso, la sua natura, il suo essere e la sua divinità. Nell'amore in cui Dio ama se stesso, ama tutte le creature, non in quanto creature, ma in quanto Dio. Nell'amore in cui Dio ama se stesso, ama tutte le cose.
Voglio dirvi ancora qualcosa che non ho mai detto. Dio gusta se stesso. Nell'atto del gustare se stesso, egli gusta tutte le creature. Nell'atto in cui gusta se stesso, gusta tutte le creature, non in quanto creature, ma le creature in quanto Dio. Nell'atto di gustare se stesso, gusta tutte le cose. Fate ora attenzione! Tutte le creature dirigono il loro corso verso la loro più alta compiutezza. Ora vi prego: ascoltate, nell'eterna e sempre duratura verità e nell'anima mia! Di nuovo vi dirò qualcosa che non ho mai detto: Dio e la Divinità sono separati l'un l'altra così ampiamente come il cielo lo è dalla terra. Dico ancora di più: l'uomo interiore e l'uomo esteriore sono separati l'un l'altro così ampiamente come il cielo lo è dalla terra. Ma Dio lo è molte migliaia di miglia in più: Dio si forma e si dissolve. (parole di Maestro Eckhart)

martedì, febbraio 19, 2008

Solo menzogne ben articolate...

Max Planck disse: “Il trionfo di una nuova verità scientifica non si deve al fatto che essa riesce finalmente a convincere i suoi oppositori e a far vedere la luce, ma solo al fatto che infine i suoi oppositori muoiono, e cresce una nuova generazione che ha familiarità con essa.
La trovo un'affermazione tanto vera quanto agghiacciante: Lee Smolin nella sua ultima opera, L'Universo senza stringhe, tenta proprio di rendere evidente questa violenza che la fisica ha subito nel secolo scorso e che le ha fatto perdere la sua iniziale spinta ontologica per ricadere in un semplice paradigma tecnologico.
Non è speranza quella di cui parla Planck, ma l'accettazione di un paradigma come "vero", quando di base, nella fisica, nulla è vero e ogni cosa è plausibile, fatta eccezione per la Natura, unica detentrice della Verità. E allora è comprensibile perchè viviamo in Universo Senza Verità, fatto solo di Lineari Menzogne... menzogne articolate molto bene... ma pur sempre Menzogne.

lunedì, febbraio 18, 2008

Congiungimento!

Il richiamo è forte all'inizio di questo nuovo anno: la spinta verso l'Alto è grande, tanto più forte quanto lo sono le difficoltà a percorrere la Strada. Ma esse fanno parte del percorso e devo ricordarlo ogni volta al mio pigro animo. Mi armo quindi di rinnovato vigore e continuo la scalata con mai spenta speranza nel congiungimento con la vetta, sia essa vicina o lontana, non mi importa: l'importante è che il piccone trovi un nuovo punto dove piantarsi.

"In due modi distinti l'uomo può cercare di superare la contingenza e la miseria del mondano in un rapporto con la divinità. Nel primo si presuppone che il Dio sia distinto dall'uomo, di modo che il rapporto non può essere che quello estrinseco proprio alla fede [...]. Nell'altro si pòstula invece una ideale continuità fra uomo e Dio, di modo che il rapporto ha il senso di una identificazione reale, di un congiungersi dell'uomo a Dio non con parole, pensieri o sentimenti, bensì con un farsi egli stesso Dio." (parole di Julius Evola)

martedì, febbraio 12, 2008

Boh(e)m(ian) Rhapsody!

"Is this the real life
Is this just fantasy
Caught in a landslide
No escape from reality"
(da “Bohemian Rhapsody” di Freddie Mercury)

venerdì, febbraio 08, 2008

Eterno presente, eterno avviluppo...

"Ogni giorno essa (la Madre Terra) ti genera, non una sola volta ma migliaia e migliaia di volte, così come ogni giorno ti avviluppa. Poiché eternamente e sempre esiste soltanto l'adesso, l'unico e sempre uguale adesso; il presente è l'unica entità che non ha fine." (di David Bohm)

martedì, febbraio 05, 2008

Un po' di poesia

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza
Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza.
(di Stefano Benni)

Perchè un po' di poesia nella vita ogni tanto serve. Perchè un po' di poesia alcune volte nella vita è l'unica cosa che si può dire. Perchè un po' di poesia ogni tanto non può fare che bene al cuore.