venerdì, ottobre 29, 2010

La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.

E' una sensazione fastidiosa quella che provo... sono sempre nello stesso punto, nello stesso circolo vizioso e stancante: da lì non mi muovo, non ho forze per farlo, non ho possibilità per farlo. Nulla cambia e nulla cambierà, in questo che sembra solo un teatrino mediocre di attori privi di qualsiasi spessore: titolo dell'opera? Eterno ritorno, ovviamente. E le giornate si ripetono tutte uguali, le discussioni tutte identiche, gli irrespettosi atteggiamenti, le battute prive di gusto, le volgarità e l'immaturità, le paure e le falsità... tutto si ripete uguale, tranne la sensazione crescente di non poterle più sopportare, di non reggere più un mondo che non vede, non vuole vedere né sentire e che per comodo, per cattiveria e per egoismo, preferisce lasciarti lì, dove ti trovi... con compagne le uniche frasi che continuo a sentirmi intorno... se ti va sono qui... se ti da fastidio dillo pure... tutta l'azione spostata sugli altri, senza mai domandarsi se forse è il caso di muoversi e di fare qualcosa per l'altro. Tanto va tutto bene così, per voi che avete forza. Per chi non ha speranza o sogni, forse non è facile agire e fare qualcosa: le parole rimangono solo vuoti contenitori, ormai sporchi e privati di quello che conta. L'azione. Le mie parole fanno male? Pensate alle vostre azioni e anche e soprattutto alle non-azioni. Ricordo a tutti che il non-fare-nulla è una scelta, esattamente come il fare-qualcosa: se vi nascondete dietro un dito, fate pure, ma risparmiatemi almeno le vuote parole. Non è colpa vostra. Non è colpa mia. Andate in pace.

"Non vi è nulla di più bello che dimenticare, se non forse l'essere dimenticato"(parole di Oscar Wilde)

lunedì, ottobre 25, 2010

Mutando riposa.

Le attività principali di questo periodo sono il riposo e il silenzio. La prima nasconde un cambiamento, la seconda un'insofferenza. Perchè lo scrivo rompendo così il silenzio? Beh, perchè dentro di me ci sono fin troppe voci che parlano e ogni tanto devo dare libero sfogo, tanto per non intasare troppo...

"I cani abbaiano a quelli che non conoscono" dice Eraclito, nel mio caso però è il contrario: abbaio proprio a chi conosco. Breve delirio del lunedì mattina concluso: ci sentiamo alla prossima.

martedì, ottobre 19, 2010

La realtà, guardata fissamente, è insopportabile.

In questi giorni il silenzio di fuori è divenuto silenzio di dentro: non ho più niente da dire agli altri già da un po' di tempo, ma ora non ho più niente da dire neanche a me. Non ho più parole né reali speranze: ho il sogno in un riflesso scuro che mi osserva, un sogno di altri, ma pure sempre un bel sogno. Lo seguo, tento di condividerlo: in mancanza di altro, come scoglio nel mare scuro, sinceramente rido quando ride, sinceramente mi entusiasmo quando si entusiasma. Poi, non mi rimane altro che spegnermi.
Non ho niente da dire. E niente da dirmi. Semplicemente inizio a pensare che "forse solo il silenzio esiste davvero" (parole di José Saramago)

venerdì, ottobre 08, 2010

Niente è cambiato, e tuttavia tutto esiste in un'altra maniera.

"La miglior cosa sarebbe scrivere gli avvenimenti giorno per giorno. Tenere un diario per vederci chiaro. Non lasciar sfuggire le sfumature, i piccoli fatti anche se non sembrano avere alcuna importanza, e soprattutto classificarli. Bisogna dire come io vedo questa tavola, la via, le persone, il mio pacchetto di tabacco, poiché è questo che è cambiato. Occorre determinare esattamente l'estensione e la natura di questo cambiamento" (parole di Jean Paul Sartre)

La mia visione delle cose. Il mio mondo. I miei colori e le mie sensazioni. Non appartengono che a me, esistono solo per me. E' impossibile comunicarle: ogni tentativo è un'inutile perdita di tempo. Per quanto ti possano arrivare vicino le persone, rimangono sempre lontane, nella misura in cui la tua condizione non è communicabile ad altri se non a se stessi. Si dovrebbe fare ermeneutica della propria anima, sulla propria anima, per la propria anima... interpretare se stessi, tradursi agli altri... impresa inutile. Meglio far finta di niente e, appunto, chiudersi a riccio. Anche il mal di testa alla fine passa.

lunedì, ottobre 04, 2010

È normale desiderare la normalità.

Arthur Dent: Si può parlare di normalità quando riportiamo a casa il carro con i buoi.
Ford: Cos'è "Normale"?
Trillian: Cos'è "Casa"?
Zaphod: COS'È "BUOI"????
(parole di Douglas Adams)