E' una sensazione fastidiosa quella che provo... sono sempre nello stesso punto, nello stesso circolo vizioso e stancante: da lì non mi muovo, non ho forze per farlo, non ho possibilità per farlo. Nulla cambia e nulla cambierà, in questo che sembra solo un teatrino mediocre di attori privi di qualsiasi spessore: titolo dell'opera? Eterno ritorno, ovviamente. E le giornate si ripetono tutte uguali, le discussioni tutte identiche, gli irrespettosi atteggiamenti, le battute prive di gusto, le volgarità e l'immaturità, le paure e le falsità... tutto si ripete uguale, tranne la sensazione crescente di non poterle più sopportare, di non reggere più un mondo che non vede, non vuole vedere né sentire e che per comodo, per cattiveria e per egoismo, preferisce lasciarti lì, dove ti trovi... con compagne le uniche frasi che continuo a sentirmi intorno... se ti va sono qui... se ti da fastidio dillo pure... tutta l'azione spostata sugli altri, senza mai domandarsi se forse è il caso di muoversi e di fare qualcosa per l'altro. Tanto va tutto bene così, per voi che avete forza. Per chi non ha speranza o sogni, forse non è facile agire e fare qualcosa: le parole rimangono solo vuoti contenitori, ormai sporchi e privati di quello che conta. L'azione. Le mie parole fanno male? Pensate alle vostre azioni e anche e soprattutto alle non-azioni. Ricordo a tutti che il non-fare-nulla è una scelta, esattamente come il fare-qualcosa: se vi nascondete dietro un dito, fate pure, ma risparmiatemi almeno le vuote parole. Non è colpa vostra. Non è colpa mia. Andate in pace.
"Non vi è nulla di più bello che dimenticare, se non forse l'essere dimenticato"(parole di Oscar Wilde)
Congiungimenti sono intero e non intero, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutte le cose l'uno dall'uno tutte le cose. (dal Frammento n.10 di Eraclito di Efeso)
venerdì, ottobre 29, 2010
lunedì, ottobre 25, 2010
Mutando riposa.
Le attività principali di questo periodo sono il riposo e il silenzio. La prima nasconde un cambiamento, la seconda un'insofferenza. Perchè lo scrivo rompendo così il silenzio? Beh, perchè dentro di me ci sono fin troppe voci che parlano e ogni tanto devo dare libero sfogo, tanto per non intasare troppo...
"I cani abbaiano a quelli che non conoscono" dice Eraclito, nel mio caso però è il contrario: abbaio proprio a chi conosco. Breve delirio del lunedì mattina concluso: ci sentiamo alla prossima.
"I cani abbaiano a quelli che non conoscono" dice Eraclito, nel mio caso però è il contrario: abbaio proprio a chi conosco. Breve delirio del lunedì mattina concluso: ci sentiamo alla prossima.
martedì, ottobre 19, 2010
La realtà, guardata fissamente, è insopportabile.
In questi giorni il silenzio di fuori è divenuto silenzio di dentro: non ho più niente da dire agli altri già da un po' di tempo, ma ora non ho più niente da dire neanche a me. Non ho più parole né reali speranze: ho il sogno in un riflesso scuro che mi osserva, un sogno di altri, ma pure sempre un bel sogno. Lo seguo, tento di condividerlo: in mancanza di altro, come scoglio nel mare scuro, sinceramente rido quando ride, sinceramente mi entusiasmo quando si entusiasma. Poi, non mi rimane altro che spegnermi.
Non ho niente da dire. E niente da dirmi. Semplicemente inizio a pensare che "forse solo il silenzio esiste davvero" (parole di José Saramago)
Non ho niente da dire. E niente da dirmi. Semplicemente inizio a pensare che "forse solo il silenzio esiste davvero" (parole di José Saramago)
martedì, ottobre 12, 2010
venerdì, ottobre 08, 2010
Niente è cambiato, e tuttavia tutto esiste in un'altra maniera.
"La miglior cosa sarebbe scrivere gli avvenimenti giorno per giorno. Tenere un diario per vederci chiaro. Non lasciar sfuggire le sfumature, i piccoli fatti anche se non sembrano avere alcuna importanza, e soprattutto classificarli. Bisogna dire come io vedo questa tavola, la via, le persone, il mio pacchetto di tabacco, poiché è questo che è cambiato. Occorre determinare esattamente l'estensione e la natura di questo cambiamento" (parole di Jean Paul Sartre)
La mia visione delle cose. Il mio mondo. I miei colori e le mie sensazioni. Non appartengono che a me, esistono solo per me. E' impossibile comunicarle: ogni tentativo è un'inutile perdita di tempo. Per quanto ti possano arrivare vicino le persone, rimangono sempre lontane, nella misura in cui la tua condizione non è communicabile ad altri se non a se stessi. Si dovrebbe fare ermeneutica della propria anima, sulla propria anima, per la propria anima... interpretare se stessi, tradursi agli altri... impresa inutile. Meglio far finta di niente e, appunto, chiudersi a riccio. Anche il mal di testa alla fine passa.
La mia visione delle cose. Il mio mondo. I miei colori e le mie sensazioni. Non appartengono che a me, esistono solo per me. E' impossibile comunicarle: ogni tentativo è un'inutile perdita di tempo. Per quanto ti possano arrivare vicino le persone, rimangono sempre lontane, nella misura in cui la tua condizione non è communicabile ad altri se non a se stessi. Si dovrebbe fare ermeneutica della propria anima, sulla propria anima, per la propria anima... interpretare se stessi, tradursi agli altri... impresa inutile. Meglio far finta di niente e, appunto, chiudersi a riccio. Anche il mal di testa alla fine passa.
lunedì, ottobre 04, 2010
È normale desiderare la normalità.
Arthur Dent: Si può parlare di normalità quando riportiamo a casa il carro con i buoi.
Ford: Cos'è "Normale"?
Trillian: Cos'è "Casa"?
Zaphod: COS'È "BUOI"????
(parole di Douglas Adams)
Ford: Cos'è "Normale"?
Trillian: Cos'è "Casa"?
Zaphod: COS'È "BUOI"????
(parole di Douglas Adams)
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