giovedì, luglio 31, 2008

Tu, mio

"Il pesce è pesce quando sta nella barca. È sbagliato gridare che l'hai preso quando ha solo abboccato e senti il suo peso ballare nella mano che regge la lenza. Il pesce è pesce solo quando è a bordo. Devi tirarlo all'aria dal fondo con presa dolce e regolare, svelta e senza strappi. Altrimenti lo perdi. Non ti agitare quando lo senti sfuriare là sotto, che sembra chissà quanto grosso dalla forza che mette a sviscerarsi l'amo e l'esca dal corpo.
Nicola mi ha insegnato a pescare. La barca non era sua, era di zio, il mio. Nicola l'usava durante l'anno, poi iniziava la buona stagione e allora faceva da marinaio a zio le domeniche, le ferie d'estate. Di notte pescava totani, specie di calamari, con le lampare per farne esca al morso dell'amo.
Preparava la barca e si partiva di mattina presto. L'isola era muta e scendendo scalzo alla marina un ragazzo poteva sentirsi liscio per la pietra sotto i piedi, profumato per il pane che gli sfiorava il naso dai forni, adulto perché andava sul mare verso il largo e le profondità a maneggiare un'arte. Gli altri ragazzi andavano al mare più tardi per le ragazze e i bagni, i ricchi avevano motoscafi e giravano in tondo sui legni lucenti e i motori pieni di cavalli." (Tu,mio di E.De Luca)

Queste sono le prime righe del romanzo "Tu, mio" di Erri De Luca: in semplici e poche parole una piccola perla fra i romanzi italiani. Elegante, profondo, toccante, coinvolgente... Erri De Luca riesce a dipingere con le parole, a impastare con le lettere il più bel quadro che io potessi leggere.
C'ho messo molto tempo per iniziarlo, ma relativamente poco per terminarlo: l'ho letto al momento opportuno, come chi me l'ha regalato mi ha fatto notare... ed è vero... come vere per me ora sono alcune di quelle situazioni descritte nel libro...
Alcune parti penso che rimarranno nella mia memoria per tanto tempo e quando incominceranno a cancellarsi allora riprenderò quel libro in mano e leggerò di nuovo alcune di quelle pagine: so già che il cuore mi tremerà ancora in petto e sarà bello... Grazie... di nuovo.

martedì, luglio 29, 2008

Trasversalmente

"Smithers, massaggiami il cervello!" (parole di Montgomery Burns)

Avrei bisogno proprio di un massaggio al cervello in questo momento: come un fiume in piena i pensieri si sono riversati nelle strade della mia testa, creando ingorghi tremendi per intere notti. Poi all'improvviso è come se qualcuno avesse costruito una superstrada fra le parole e le azioni e tutto si è allineato: ogni cosa da storta è diventata dritta, ogni cosa da confusa è diventata chiara. Trasversalmente ho attraversato ogni categoria sociale e mentale del gioco a due, il tutto però in poche ore e, cosa ancora più strana, con un'unica compagna di viaggio... è stato davvero "strano", ma nel senso più antico del termine, quello che si ricongiunge allo straniero: perchè alla fine quando le azioni seguono un pensiero così alieno a quello che hanno tutti intorno a te, allora ti senti come uno straniero... per fortuna e per caso, non da solo in questo viaggio misterioso...

lunedì, luglio 28, 2008

Preparazione

Gli dei hanno scombussolato i miei piani, ma non ho gridato troppo forte: rispetto ormai da molto tempo le loro decisioni, perchè la mia vista non potrà mai essere acuta quanto la loro conoscenza. E allora aspetto e mi preparo: seguo la via, colgo gli agguati del mondo e mi interrogo sulla sua dualità e sulla sua illusione.

"Siamo in disaccordo con la Natura e quello che un tempo era Uno, appare oggi opposizione, e il dominio e l'asservimento si alternano... il fine di ogni nostra aspirazione è porre fine all'eterno contrasto tra il nostro essere e il mondo, ristabilire la pace di ogni pace, che è superiore a ogni ragione." (parole di Hölderlin)

Nell'abisso...

"L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori." (parole di Umberto Galimberti)

Bello non sentirsi da solo, ma ancora più bello non esserlo davvero: qualcuno attende fuori dalla stanza bianca ed è sorpresa ogni volta che la vedo lì... Grazie.

venerdì, luglio 25, 2008

Altro giro, altra corsa...

"Manifestandosi il sacro, un qualsiasi oggetto diviene “qualcosa di diverso” di “interamente altro”, pur rimanendo quello che è perché continua a far parte dell’ambiente cosmico che lo circonda." (parole di M. Eliade)

E di nuovo la Manifestazione si avvicina e bussa alla mia porta: mi preparo ad aprire e ad accogliere tutto quello che entra. Amen.

Sentieri nascosti

"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: 'Non c'è altro da vedere', sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito." (parole di José Saramago)

E solo allora scopre i sentieri nascosti che ancora non ha percorso... Grazie.

giovedì, luglio 24, 2008

AGGUATO!

"L’arte dell’agguato consiste nell’apprendere tutti i trucchi del camuffamento, e impararli così bene che nessuno si accorge che si è camuffati. Per riuscirci è necessario essere spietati, astuti, pazienti e gentili. La spietatezza non dovrà essere durezza, l’astuzia non dovrà essere crudeltà, la pazienza non dovrà essere negligenza né la gentilezza stupidità." (parole di Don Juan Matus)

La spietatezza è l’arte di non raccontarsela e di non indugiare nell’autocommiserazione; l’astuzia è l’uso strategico delle circostanze; la pazienza è la rinuncia all’aspettativa e la fiducia nell’intento; la gentilezza è scegliere e percorrere sentieri che hanno un cuore.

"L’arte dell’agguato consiste in una serie di procedure e atteggiamenti che consentono al guerriero di trarre il meglio da ogni possibile situazione." (parole di Don Juan Matus)

Nello stomaco vuoto...

E' lì che si sente tutto, nello stomaco vuoto: se una cosa non ti rovista nelle viscere, ci fa un bel giro e poi rimane là dentro a graffiare, raspare, calciare, allora vuol dire che non l'hai vissuta davvero. Gli occhi e le orecchie non bastano, non sono sufficienti, non sono completi: occorre la pancia, lo stomaco vuoto... lì dentro si manifestano le emozioni che proviamo, lì dentro nascono amore, rabbia, felicità, tristezza... è tutto nello stomaco vuoto. Tutto lì dentro.
Nessuna citazione questa volta. Non serve.

mercoledì, luglio 23, 2008

E l'intonaco si stacca sempre per primo...

"E' una cosa meravigliosa
essere venuti al mondo
se non dai troppa importanza
alla felicita' e al divertimento,
se non ti dispiace
un tocco di inferno qui e la'
poiche' va benissimo cosi':
neppure in paradiso cantano tutto il tempo"
(parole di Osho)

E lo so... nessuno si aspetta da me una citazione di Osho... neanche io, sinceramente: eppure mi è stata regalata questa mattina, per sincronicità, dal mio caro compagno di dharma... è bello quando le parole sembrano corrispondere alla realtà in modo così preciso... e mentre nel cuore una frase continua a far danni e a picconare, la mente è serena, tranquilla, sgombra... l'intonaco cade sempre per primo quando c'è un terremoto... e piano piano, a forza di verità e di carezze, tutto quanto il cuore cadrà giù: attendo, senza domande, senza desideri. Attendo, dando solo un po' di colpi di scopa per togliere le tracce di intonaco da terra...

lunedì, luglio 21, 2008

Lettura notturna

"Principio degli esseri è l'infinito....da dove infatti gli esseri hanno origine, lì hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo."
(dal De physica di Anassimandro)

I presocratici sono la mia nuova fissasione intellettuale: sarà perchè il loro pensiero è puro, sarà perchè le loro opere sono incompiute e quindi posso romanticamente vedere nel loro non detto tutta la verità del mondo... sono puri e completi, nella loro ingenua incompletezza: Wittgestein sarebbe fiero di loro e Godel li potrebbe citare come esempio... Li consiglio, soprattutto come lettura delle 3 di notte...

Carico di rottura

Nell'ingegneria dei materiali (scienza minore, figlia della fisica), si definisce carico di rottura il limite oltre il quale un materiale diventa inservibile, ovvero non ha più le caratteristiche che aveva prima... non serve più a niente, per dirla in breve.
Il mio cuore è giunto al carico di rottura: spero si rompa presto, così non dovrò più utilizzarlo e potrò realizzare pienamente la solitudine del mio cammino spirituale... lo spero tanto, eppure ho paura...

"Anche nel dolore v'è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio." (parole di Seneca)

venerdì, luglio 18, 2008

Longa manus

Ci sono più cose nella vita di ogni uomo di quante ne ammettano le nostre teorie su di essa. Tutti presto o tardi abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Alcuni di noi questo “qualcosa” lo ricordano come un momento preciso dell’infanzia, quando un bisogno pressante e improvviso, una fascinazione, un curioso insieme di circostanze, ci ha colpiti con la forza di un’annunciazione: ecco quello che devo fare, ecco quello che devo avere. Ecco chi sono ... O forse la chiamata non è stata così vivida, così netta, ma più simile a piccole spinte verso un determinato approdo, mentre ci lasciavamo galleggiare nella corrente pensando ad altro. Retrospettivamente, sentiamo che era la mano del destino.(da Il Codice dell'Anima di J.Hillman)

Non ho mai pensato che il Destino potesse esistere, non ho mai pensato che ci muovessimo lungo un percorso predefinito, che è poi l'immagine che tutti noi abbiamo quando confrontiamo il fato con il libero arbitrio... non lo penso neanche ora, che credo però fermamente al fatto che esiste il Destino, il "qualcosa" che ci cambia la vita, quel punto zero che rappresenta non solo la svolta ma anche il binario della propria esistenza: penso che anche una volta che ci accorgiamo di questo binario, percorrerlo è pura Volontà. Il Caso agisce prima, nei modi e nei tempi di incontro e di "scambio", ma poi siamo noi che ci mettiamo il combustibile. E' tutta questione di volontà: la longa manus della Volontà.
Mi attende un we importante, punto di svolta, di rottura, di recupero di qualcosa che ho perso (e che non voglio più perdere) per gran parte della mia vita: la tranquillità.
Sereno percorro il mio binario, per un po' di timore per l'alta velocità, ma cosciente che un'unica cosa differenzia la vita dalla locomotiva, ovvero la retromarcia: non si torna indietro. Amen.

pocemu

"Vedi le cose e dici: perchè? Ma io sogno cose che non sono mai esistite e dico: perchè no?" (parole di Bernard Shaw)

Due anime

"Chi ha un vero amico può dire di avere due anime." (parole di Arturo Graf)

E quando una di queste due anime sta male, allora arriva l'altra a farti compagnia, abbracciarti, tenerti la mano e baciarti dolcemente la fronte... perchè non importa quello che accade, perchè nessun dolore è permanente, perchè il cuore non può più esplodere... perchè quando hai due anime, il mondo è tutto tuo, nel suo vigore creativo e nella necessità distruttiva... con due anime puoi vivere l'istante eterno, senza problemi...
Ancora, semplicemente, grazie.

giovedì, luglio 17, 2008

6

6: il numero di giorni necessari per rinascere e godersi ancora una volta la Bellezza del Mondo... non da solo, ma con te... grazie!

"Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potete contenere." (parole di Kahlil Gibran)

giovedì, luglio 10, 2008

Desideri inaspettati

"Se allora invece di lanciarti nel mondo tu fossi diventato un pensatore, avresti potuto provocare qualche guaio. Saresti cioè diventato un mistico. I mistici sono, per dirla in breve e un po' grossolanamente, quei pensatori che non sanno staccarsi dalle rappresentazioni, quindi non sono per nulla pensatori. Sono artisti segreti: poeti senza versi, pittori senza pennello, musicisti senza note. Ci sono fra loro spiriti nobili e altamente dotati, ma sono tutti, senza eccezione, degli uomini infelici." (da Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse)

Indubbiamente, incessantemente, inavvertitamente, involontariamente penso troppo. E in un nuovo turbinio di folli pensieri si delinea nella lavagna della mente una nuova immagine, suggerita da un sogno notturno di un possibile futuro: i desideri sono solo dolci aspettative. Banale, lo so, ma per me come può essere banale la verità dopo che si è rivelata: ecco allora perchè li fuggo quasi terrorizzato, i miei desideri. Non è lì che applico la Volontà, non è lì che posso trovare la Verità che si Manifesta: allora non rimane altro che scostarli dal mio cuore e lasciarli andare via, lasciarli cadere, realizzati o irrealizzabili che siano... lasciarli andare e basta, senza chiedersi "forse potrei..." e senza volerli nascondere con altre parole... i desideri non sono altro che aspettative più dolci di altre... ma pur sempre illusioni e ombre di questa contingenza immacolata...

mercoledì, luglio 09, 2008

Nel centro del petto

"Quando siamo fortissimi - chi indietreggia? allegrissimi - chi cade dal ridicolo? Quando siamo pessimi - che cosa si può far di noi? Agghindatevi, danzate, ridete. Io non potrò mai mandar via l'Amore dalla finestra." (parole di Arthur Rimbaud)

E in un continuo di vuoto-pieno, trascorro il tempo, in preparazione ma non in attesa dell'attimo significante e dell'istante di significato.

martedì, luglio 08, 2008

Riflessione (che tengo per me)

"Certe volte penso che l'idea che la mente di una persona sia accessibile a quella di un'altra è soltanto una finzione verbale, un modo di dire, un'ipotesi che fa sembrare plausibile una specie di scambio tra creature fondamentalmente estranee, quando invece il rapporto tra due persone è, in ultima analisi, insondabile." (da Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig)

Alcune volte però è meglio che le citazioni, per quanto sagge possano essere, uno se le tenga per sé: se il fuoco è grande, soffiare non aiuta granché... anzi...

lunedì, luglio 07, 2008

Il vero dolore

"Il mio più grande dolore è non poter far niente per la persona che amo." (parole di Jim Morrison)

Ed è vero... il dolore che provo nel mio cuore è questo: aver compreso che nulla posso fare per le persone che amo... non le posso aiutare... non le posso curare... non le posso alleggerire... non posso fare nulla...

domenica, luglio 06, 2008

sulla felicità (parte terza)

"La chiave della felicità è la disobbedienza in sé a quello che non c'è." (parole degli Afterhours)

Non ho commenti per questa frase degli Afterhours... si può solo che tacere.

venerdì, luglio 04, 2008

giovedì, luglio 03, 2008

Pesce fuor d'acqua...

E mi sento proprio così in questo periodo: un pesce fuor d'acqua... inadeguato al mondo che si trova intorno... incapace anche di interagire con esso... ho provato a essere tante cose, da giocatore di ruolo quale sono: la maschera che ci mettiamo per il mondo non necessariamente deve essere sempre la stessa.
Tanto tempo fa ho deciso di cambiarla, di non manifestare quello che veramente sono io, o mi sento di essere o semplicemente penso di essere: da allora ne ho cambiate tante, da clown a distaccato osservatore, da partecipe amico a semplice compagno di uscite... tante ne ho messe, ma alla fine perchè far finta di essere altro da sé?
Il problema è che, se mi mostro per quel che sono, mi sento sempre e senza riserva un genuino pesce fuor d'acqua: parlo parlo, ma è come se i suoni non uscissero affatto dalla mia bocca... e tutti intorno a me mi guardano e non mi sentono... non mi vedono neanche... a volte qualcuno sente le bolle d'acqua che a fatica riesco a fare... ma è troppo poco anche quello per una genuina comunicazione e allora ricerco il silenzio... il bel silenzio che porta tutto quello che gli altri vogliono, ma non i miei di desideri... parola proibita quest'ultima nel mio vocabolario attuale: niente desideri Alessandro, mi ripeto, niente desideri... è tutto inutile: percorri la strada, pronto alla solitudine, cercandola ma non volendola... perchè tanto nessuna frase, dalla più banale alla più seria, viene raccolta... si è soli, anche se "questa sera non mi va proprio di stare da solo"... ma è solo desiderio... solo desiderio... e intanto il pesciolino boccheggia esausto...

mercoledì, luglio 02, 2008

Per chi interpreta ma non vuole vedere

"Nessuno raggiunge lo stato dell'inazione evitando di compiere azioni. Nessuno raggiunge la perfezione rinunciando semplicemente all'azione." (dal Bhagavad Gita)

Dal retto pensiero segue la retta azione. Amen.

Silenzio!

"Una volta raggiunto il silenzio interiore, tutto diventa possibile." (parole del Nagual Juan Matus)

E allora semplicemente taccio per ascoltare il mio silenzio...

martedì, luglio 01, 2008

Mondo (in)determinato

"Fin da quando nasciamo gli altri ci dicono che il mondo è in un determinato modo, e naturalmente noi non abbiamo altra scelta che accettare che il mondo sia come gli altri ci hanno detto che è." (parole di Don Juan Matus)

Solo percezione

"Tramuta tutto in ciò che è veramente: l’Astratto, lo Spirito, il Nagual. Non c’è stregoneria, né il male, né il diavolo. C’è solo la percezione." (parole di Don Juan Matus)

Straordinario è il modo in cui la conoscenza riemerge nella percezione e le Sue parole apparentemente non chiare riemergono nella mente e diventano Sapere: "ora ti mostrerò il Potere" e a Lui mi sono sottomesso.

Il punto lontano...

"Il nuovo ciclo stava giusto prendendo piede quando gli spagnoli invasero il Paese. Per fortuna i nuovi veggenti erano perfettamente preparati a far fronte al pericolo: erano già esperti praticanti nell’arte dell’agguato. I secoli successivi al soggiogamento fornirono loro le condizioni ideali per perfezionare le loro abilità.
Per strano che possa sembrare, furono proprio l’estremo rigore e la coercizione di questo periodo a dar loro l’impulso ad affinare i loro nuovi principi. E poiché non divulgavano mai le loro attività, rimasero liberi di esplorare e tracciare il corso delle proprie azioni." (parole di Don Juan Matus)

La strada è lunga, ma l'obiettivo è noto: il cammino continua.