martedì, giugno 07, 2011

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"Il motivo fisico microscopico per il quale la molla accumula energia potenziale è lo stiramento dei legami intermolecolari, mentre il suo comportamento macroscopico è definito per molti materiali dalla legge di Hooke, che afferma che l'allungamento di un corpo elastico è direttamente proporzionale alla forza di trazione applicata. Allo stesso modo la contrazione è proporzionale alla forza di compressione." (tratto da Wikipedia)

C'è sempre un motivo microscopico e un comportamente macroscopico, in fisica come nella vita. Nella fisica però, spesso si possono fare tante cose solo partendo dal comportamento macroscopico: uno degli esempi è proprio la legge di Hooke. Ricordo vagamente quando l'ho studiata all'università e se non sbaglio la studiai sia nel corso di Sperimentazioni di Fisica I che in quello di Meccanica Razionale: generalizzando, questo tipo di fenomeni si affrontano nell'approssimazione della teoria dei piccoli spostamenti, che con parole semplici afferma che ogni spostamento da un punto di equilibrio stabile o da un vincolo genera una forza che è direttamente proporzionale allo spostamento effettuato, ammesso che esso sia piccolo appunto. Quindi, se siamo in un posto "comodo" o se siamo legati a qualcosa e ci spostiamo di poco da esso, dopo un po' ci ritorneremo, richiamati da una forza che è tanto maggiore quanto maggiore è lo spostamento che abbiamo fatto. E se ci spostiamo di tanto?

"Questo vale entro il limite di deformazione elastica, definito come il limite di forza massima applicata entro il quale il corpo elastico, rilasciato, ritorna alle sue dimensioni precedenti all'applicazione della forza; oltre questo limite i legami atomici si rompono e riarrangiano, e la molla si deforma permanentemente. In diversi materiali questo limite non è definito con precisione e si hanno fenomeni di deformazione con l'uso ripetuto: in questi casi la legge di Hooke non è rispettata" (tratto da Wikipedia)

E' incredibile pensare a quante verità contiene la legge di Hooke e anche la sua inapplicabilità: sembra essere la descrizione della vita stessa di ognuno di noi. O forse ce la vedo solo io che sono un po' pazzo tutta questa saggezza... Oltre il limite, i legami si spezzano, si riarrangiano e la molla (la vita?) si deforma permanentemente. Il limite qual è? Purtroppo non è definito, ma in generale esiste per qualsiasi materiale. Ed è anche chiaro un altro punto, fondamentale: una volta che il punto di deformazione, il limite di elasticità, è superato, allora la legge di Hooke non vale più... e cosa si fa allora? Beh, se si tratta di una molla, la si cambia... ma nel caso di una vita, cosa si fa?

"ut tensio sic vis" (parole di Robert Hooke)

Ma nel mio caso forse è meglio quello che dice il buon Isacco: hypotheses non fingo.

1 commento:

Drumsmoke ha detto...

è un peccato la chiusura del blog, leggevo sempre i tuoi post, e ho condiviso molte riflessioni.
Grazie